Cap 3: L'esperimento della superficie

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Antoine si era ormai abituato alla consistenza porosa del suo nuovo corpo. Le sensazioni erano diverse da quelle umane, ma non meno reali - anzi, forse ancora più vivide. Poteva sentire ogni molecola d'acqua che lo attraversava, assorbendola e rilasciandola come una danza microscopica e incessante. I suoi pori reagivano ai cambiamenti di pressione dell'oceano, e poteva percepire le correnti marine ore prima che arrivassero.

"È incredibile come tutto sembri così... tangibile," disse ad alta voce mentre preparava l'ennesimo Krabby Patty. Il profumo della griglia era intenso, quasi ipnotico. Le alghe fritte emanavano un aroma che gli ricordava qualcosa della sua vita precedente - patatine fritte in una brasserie parigina? Il ricordo svanì prima che potesse afferrarlo.

"OOOOOOOOH! Chi vive in un ananas in fondo al mar?" La voce di Patrick lo fece sussultare. La stella marina rosa entrò nel Krusty Krab facendo una capriola, ma a metà del movimento si bloccò, sospeso a testa in giù. I suoi occhi diventarono improvvisamente vuoti, come schermi TV spenti.

"Patrick?" Antoine si avvicinò cautamente al suo amico. Per tre lunghi secondi, Patrick rimase immobile, poi riprese la capriola come se nulla fosse successo.

"Ehi SpongeBob! Ho appena visto la cosa più incredibile! C'era questo... uhm... cosa stavo dicendo?" Patrick si grattò la testa con una delle sue punte.

Squidward, dalla sua postazione alla cassa, emise uno dei suoi caratteristici sospiri esasperati. Ma c'era qualcosa di diverso nel suono - come un nastro rallentato, con echi metallici che risuonavano troppo a lungo.

"Sapete cosa penso?" disse Squidward, i suoi tentacoli tamburellando sul registratore di cassa con un ritmo ipnotico. "Penso che nessuno di noi sia realmente qui. Siamo tutti parte di un grande..." Si interruppe bruscamente, i suoi occhi si dilatarono per un istante, poi tornò al suo habituale sguardo annoiato. "Oh, un altro cliente. Benvenuti al Krusty Krab, posso prendere il vostro ordine?" La sua voce era tornata perfettamente normale.

Quella sera, Antoine decise di fare visita a Sandy. La cupola della scienziata brillava di una luce violacea, la stessa tonalità dell'insegna della videoteca. Quando entrò, dopo essersi asciugato nell'anticamera, trovò lo scoiattolo china su una serie di monitor.

"Oh, SpongeBob! Arrivi al momento giusto!" Sandy aveva un luccichio febbrile negli occhi. "Ho fatto delle scoperte incredibili sulla natura della nostra... realtà." Sussurrò l'ultima parola come se fosse un segreto proibito.

"Cosa hai scoperto?" chiese Antoine, notando che le formule sulla lavagna dietro Sandy sembravano riscriversi da sole quando non le guardava direttamente.

"Ho costruito questo," disse Sandy, spostando un telo e rivelando quello che sembrava un incrocio tra un razzo e una vecchia TV. "Ho analizzato le frequenze quantiche dell'acqua intorno a Bikini Bottom. C'è uno schema, SpongeBob. Come se tutto questo fosse... trasmesso da qualche parte."

"E questo cosa c'entra?"

"Questo bambino può portarti in superficie!" Gli occhi di Sandy brillavano di eccitazione. "Non la solita superficie. La VERA superficie. Ho calibrato le frequenze per..."

Fu interrotta da un tremito che scosse l'intera cupola. In lontananza, il clarinetto di Squidward iniziò a suonare quella melodia inquietante.

"Oh no, sta ricominciando," mormorò Sandy. "SpongeBob, devi decidere ora. Il portale... il razzo... si sta aprendo una finestra temporale!"

Antoine guardò fuori dalla cupola. Patrick era lì, immobile come una statua, gli occhi fissi verso un punto indefinito nell'oscurità dell'oceano. Squidward suonava, ma i suoi tentacoli si muovevano innaturalmente, come controllati da fili invisibili. E Mr. Krabs... Mr. Krabs stava correndo verso la cupola di Sandy con una videocassetta in mano.

"Presto, devi scegliere!" urlò Sandy, mentre le luci della cupola iniziavano a lampeggiare. "Vuoi scoprire cosa c'è davvero là fuori?"

Il razzo/TV iniziò a vibrare, emettendo quello stesso ronzio che Antoine aveva sentito nella videoteca. Attraverso il vetro del portello, poteva vedere qualcosa che assomigliava a Montpellier, ma anche a mille altre città, tutte sovrapposte come in un caleidoscopio impazzito.

La voce del vecchio della videoteca risuonò nella sua testa: "Ogni scelta crea una nuova realtà. Ogni cassetta è un mondo. Ma qual è quello vero?"

La porta della cupola di Sandy si aprì con uno schianto...

Il labirinto onirico dei mondiWhere stories live. Discover now