Il risveglio fu graduale, come emergere da un sogno fatto di spugne e ananas. La prima cosa che Antoine notò fu che il soffitto sembrava molto più alto del normale. La seconda fu il suono: non più il gorgoglio rassicurante dell'oceano, ma un ronzio familiare... come di bacchette magiche?
"Oh guarda! Si è svegliato!" Una voce acuta e allegra risuonò da qualche parte sopra la sua testa.
"Davvero? Pensavo stesse solo facendo una straordinaria imitazione di qualcuno che dorme!" rispose una voce maschile decisamente più sciocca.
Antoine si alzò di scatto, e la testa gli girò per il movimento brusco. Quando aprì gli occhi, si trovò faccia a faccia con due creature fluttuanti: una donna dai capelli rosa raccolti in uno chignon a spirale e un uomo dai capelli verdi che galleggiava a testa in giù, entrambi con ali trasparenti e corone dorate.
"Cosmo! Wanda!" Il nome gli uscì automaticamente dalle labbra, anche se non avrebbe dovuto conoscerlo. Proprio come era successo con Patrick e Squidward.
"Vedi? Ti avevo detto che si sarebbe ricordato di noi!" disse Wanda, agitando la sua bacchetta magica che emise alcune scintille rosa.
"Sì, ma si ricorda anche dov'ha messo il mio sandwich?" chiese Cosmo, tirando fuori dal nulla un panino mezzomangiato. "L'ho cercato ovunque nell'universo! Be', tranne che sotto il mio cappello." Sollevò la corona e, infatti, c'era un altro sandwich identico.
Antoine si precipitò verso lo specchio più vicino e il suo cuore – o quello che ora fungeva da cuore – quasi si fermò. Un ragazzino di dieci anni con un cappellino rosa lo fissava con occhi sgranati.
"Ma... ma ero SpongeBob! E prima ancora ero un grafico a Montpellier! Io... io..."
"Oh tesoro," disse Wanda con voce materna, "hai di nuovo fatto quel sogno di essere un adulto in Francia?"
"FRANCIA!" esclamò Cosmo eccitato. "È quel posto dove tutti mangiano lumache e dicono 'hon hon hon' mentre cavalcano baguette, vero?" Si trasformò immediatamente in una caricatura di un francese con basco, baffi e una baguette sotto il braccio.
"Cosmo, questo è offensivo verso i francesi," lo rimproverò Wanda.
"Oh, scusa!" Cosmo agitò la bacchetta e aggiunse una torre Eiffel miniatura sul suo basco. "Così va meglio?"
Antoine – o Timmy, come apparentemente si chiamava ora – si sedette sul letto cercando di mettere ordine nei suoi pensieri. "Ma la videoteca... il vecchio con gli occhiali dorati..."
"Ti riferisci al Signor Crocker travestito che cercava di rubare le nostre bacchette magiche?" chiese Wanda.
"No no, era diverso... era una videoteca vera, con..." Si interruppe. Era davvero successo? O era solo un altro strato di una realtà che continuava a piegarsi su se stessa come un origami cosmico?
"Ehi, almeno non sei finito nel mondo delle soap opere come l'ultima volta!" disse Cosmo allegramente. "Ricordi quando ti sei svegliato convinto di essere l'erede amnesiaco di un impero del sapone che aveva una relazione segreta con il fantasma di suo fratello gemello?"
"Quello eri tu, Cosmo," sospirò Wanda. "La settimana scorsa."
"Oh giusto! Mi chiedevo perché avessi ancora questo baffo finto!" Si strappò un baffo posticcio che nessuno aveva notato fino a quel momento.
Timmy/Antoine si alzò e iniziò a camminare per la stanza, notando dettagli che prima gli erano sfuggiti. I poster alle pareti sembravano cambiare soggetto quando non li guardava direttamente. La sveglia sul comodino mostrava numeri che non seguivano alcuna logica temporale. E c'era quella sensazione persistente che tutto – i colori, le forme, persino l'aria – fosse leggermente... bidimensionale.
"Wanda," disse lentamente, "è possibile che... che niente di tutto questo sia reale? Che io sia solo un personaggio che passa da un cartone animato all'altro?"
"Oh tesoro," Wanda fluttuò vicino a lui con espressione comprensiva, "la realtà è ciò che scegliamo che sia. A proposito, vuoi che ti prepari i tuoi cereali preferiti? Quelli con i marshmallow magici che cambiano sapore in base al tuo umore?"
"E che a volte si trasformano in piccoli porcellini danzanti!" aggiunse Cosmo entusiasta. "Una volta uno mi ha chiesto in prestito cento dollari. Non l'ho più rivisto... mi manca il signor Bacon-truffatore."
"Ma non capite?" esclamò Timmy/Antoine. "Questo è esattamente di cosa sto parlando! Niente di tutto questo ha senso! Le leggi della fisica, della logica..."
"Le leggi?" interruppe Cosmo trasformandosi in un giudice con parrucca incipriata. "OBIEZIONE! La fisica è noiosa! E la logica... cos'è la logica?"
"È quella cosa che tu non hai, tesoro," rispose Wanda pazientemente.
"Oh! Allora non mi serve!" Cosmo si trasformò in una scatola di puzzle con pezzi che non combaciavano tra loro. "Vedi? Sono perfettamente illogico!"
Timmy/Antoine si lasciò cadere sulla sedia della scrivania, che emise un suono di trombone. Naturalmente. Guardò fuori dalla finestra: il sole nel cielo aveva un volto sorridente e indossava occhiali da sole. Un gruppo di nuvole stava giocando a poker. Un uccello passò volando all'indietro mentre leggeva un giornale.
"Forse..." mormorò, "forse non importa cosa sia reale. Forse..."
"Forse stai pensando troppo!" intervenne Cosmo, ora vestito da psicologo con tanto di block notes e pipa che faceva bolle di sapone. "Sai cosa ti serve? Un DESIDERIO TOTALMENTE IRRESPONSABILE!"
"Cosmo..." avvertì Wanda.
"No, aspetta," disse Timmy/Antoine, un sorriso che iniziava a formarsi sul suo volto. "Forse ha ragione. Forse il vecchio della videoteca... o chiunque fosse... voleva mostrarmi proprio questo. Che la realtà è quello che scegliamo di farne."
"Questa è una conclusione molto matura, Timmy," disse Wanda orgogliosa.
"Sì!" concordò Cosmo. "Troppo matura! Facciamo qualcosa di stupido per compensare! Che ne dici di trasformare tutti i panda del mondo in aspirapolvere parlanti con complessi esistenziali?"
E mentre Wanda iniziava a spiegare a Cosmo perché quella fosse un'idea terribile (di nuovo), Timmy/Antoine si trovò a sorridere. Forse era intrappolato in un loop infinito di realtà animate. Forse era solo un sogno elaborato. O forse, solo forse, questa era la realtà più reale di tutte.
"Desidero dei cereali magici per colazione," disse infine.
"E un panda aspirapolvere?" chiese Cosmo speranzoso.
"NO!" esclamarono Timmy e Wanda all'unisono.
Le bacchette magiche si alzarono, scintille rosa e verdi riempirono l'aria, e per un momento – un brevissimo momento – Timmy/Antoine credette di vedere il riflesso del vecchio della videoteca nel cucchiaio del suo cereale, che gli faceva l'occhiolino prima di dissolversi in un vortice di latte e marshmallow arcobaleno.
Da qualche parte, in una videoteca che forse esisteva o forse no, una nuova videocassetta apparve sullo scaffale. L'etichetta recitava semplicemente: "Le Avventure di Timmy/Antoine/SpongeBob - Episodio ???"
E il nastro continuava a girare.
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Il labirinto onirico dei mondi
Science FictionUn nuovo strano misterioso negozio apre in città, dove vendono cassette, ma... ad un certo punto il protagonista si ritrova in un'altra realtà impossibile da fuggire? E scopre che la vita di prima, tutto quello che conosceva era solo un sogno, un il...