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La pioggia batte sui vetri come se volesse entrare in casa, sussurrando qualcosa che non capisco. Un suono morbido e continuo che mi riempie la testa, lasciando lo spazio al resto di svanire. Sono sola nel mio appartamento, con l'odore dell'inchiostro e della carta che mi circonda. Il mio tavolo è un casino totale, ma sono troppo stanca per occuparmi di sistemarlo. Anzi, non voglio farlo. Non ora.

Sto cercando di concentrarmi sui miei bozzetti, ma non ci riesco. Per quanto ci provi, non mi sembra mai abbastanza. Cancellare, riprovare, ritornare sui miei passi. Ogni volta che penso di aver trovato una linea che mi soddisfi, subito dopo mi sembra vuota, priva di vita. Come se stessi copiando qualcosa che non è mio.

Il professor Kang mi è entrato in testa più di quanto vorrei. "Manca qualcosa", mi ha detto stamattina. "Sei troppo concentrata a fare il compitino. Devi osare di più."

Osare di più.

Ogni volta che ripenso a quella frase, mi sento una persona diversa, quasi un'altra. Quella cosa che mi manca... cosa dovrebbe essere? Ho provato a spingermi oltre, ma non riesco. La paura di sbagliare mi soffoca ogni volta che prendo la matita in mano.

E poi c'è il tempo, che è diventato più grigio man mano che la giornata avanzava, quasi come a volermi ricordare che la scadenza si avvicina. La pioggia si fa più forte, ma io non mi sposto. Ormai ci sono abituata.

"Emily," sento la voce di Soo Jin, la mia coinquilina, dietro di me una voce che entra dolce nell'aria, distogliendomi dai miei pensieri. Non c'è bisogno che dica altro. Soo Jin sa sempre quando qualcosa non va.

Mi volto verso di lei. Sento già il suo sorriso impaziente. "Non dire niente," rispondo prima che possa fare qualsiasi commento. La mia voce è più stanca di quanto avrei voluto.

Lei mi guarda, facendo una piccola smorfia. "Ehi, sembri la versione più deprimente di te stessa. Stai bene?"

Mi fermo, prendo fiato. "Non è niente." In realtà, è qualcosa. Non riesco mai a fare quello che voglio davvero, come se fossi bloccata dentro un loop di cose che non vanno mai oltre. Non riesco a liberarmi dal "compitino" che sembra perseguitarmi.

"Non ti credo." Soo Jin si avvicina al mio tavolo, guardando i bozzetti sparsi ovunque, prima di lanciarmi uno sguardo che dice più di mille parole. "Hai fatto un disegno perfetto eppure sembra che ci stai morendo dentro."

Un brivido mi corre lungo la schiena. Mi conosce così bene. Eppure non voglio che lo sappia, non voglio che lo veda. "Non so... non so cosa mi manca," dico, guardando i miei disegni con gli occhi stanchi. "Il professor Kang dice che sono troppo... prevedibile."

"Beh, e allora?" Mi guarda come se avessi appena detto una cosa stupida. "Tutti sono prevedibili. Soprattutto il professor Kang."

"Non è che si tratti di lui," rispondo, ma il mio tono suona più incerto di quanto avessi pensato. "È che... io voglio fare qualcosa che mi faccia sentire veramente viva, eppure ogni volta che prendo la matita, è come se stessi cercando di seguire una linea che non mi appartiene davvero."

Soo Jin si ferma a pensare un attimo. Poi annuisce, come se tutto fosse chiaro. "Ti capisco," dice. "Ma lascia perdere un po' il perfezionismo. Se ti lasci andare, non hai idea di quanto può essere liberatorio."

La guardo, ma non sono sicura di capirla fino in fondo. Soo Jin è sempre quella che cerca di vedere le cose da un'altra prospettiva, come se sapesse sempre come tirarmi su.

Poi, come se fosse una magia, cambia argomento. Mi sorride, senza nemmeno provare a fare finta che non ci sia qualcosa che non va. "A proposito," dice con un lampo di divertimento negli occhi, "ho visto che i Blaze stanno preparando un nuovo comeback. Te li ricordi? La loro ultima canzone è fuori dal mondo. Devi assolutamente vedere il video!"

Blaze. La band K-pop che è praticamente adorata da chiunque. Non sono i miei preferiti, ma non posso negare che abbiano quella roba che ti fa venir voglia di seguirli. "Sì, li conosco," rispondo, con un piccolo sorriso, anche se dentro di me non so se voglio davvero sentire altro su quel gruppo. Non che mi dispiaccia, ma... oggi è una di quelle giornate in cui l'energia degli altri sembra troppo.

Soo Jin mi lancia uno sguardo quasi malizioso, come se mi stesse leggendo la mente. "Va bene, non ti piace il K-pop. Ma vedrai, ti faranno cambiare idea. Ci sono giorni in cui devi distrarti, Emily. Vedi, a volte le cose più leggere ti fanno respirare meglio."

Rimango in silenzio per qualche secondo. Poi prendo il mio telefono e cerco un video dei Blaze. Soo Jin ha quel potere di convincermi, anche se so che sto facendo qualcosa che normalmente non farei.

Scorro tra le raccomandazioni, e quando inizio a guardare il video, non posso fare a meno di ridere. È proprio quello che mi serviva: un po' di leggerezza. Non ci sono bozzetti, non c'è ansia di dover essere perfetta. Solo musica, colori e quel sorriso malizioso dei ragazzi che sono più veri di quanto pensassi.

Mi volto verso Soo Jin, che mi guarda soddisfatta. "Vedi? Te l'avevo detto. Ogni tanto serve qualcosa di... diverso."

Mi distendo sulla sedia, con un respiro più leggero. Forse, come dice lei, è proprio quello che mi serve: lasciare andare un po' di perfezione e iniziare a vivere le cose.

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