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Il club è sempre lo stesso: luci soffuse che illuminano il pavimento lucido, il suono incessante della musica che vibra nell'aria, e quell'atmosfera di esclusività che sembra aleggiare in ogni angolo. Solo gente "di un certo livello" riesce a varcare la soglia di questo posto, ed è per questo che ci sono abituata. E sì, mi sembra quasi di respirare la stessa aria dei vip, anche se, in fondo, sono solo una delle cameriere che serve drink a chi se lo può permettere.

Nonostante il caos, io cerco di non farmi distrarre. Le luci si riflettono nei bicchieri e le chiacchiere si mescolano con la musica, ma il mio focus rimane solo sul lavoro. Un cocktail dopo l'altro, con il sorriso giusto, quello che deve esserci sempre. Non mi piace particolarmente stare qui, ma so che se non lo faccio, non riuscirò a pagare l'affitto. Non mi resta che prenderla con filosofia.

Seung Joon, il mio collega preferito, si avvicina al bancone mentre mi trovo a preparare un drink, come al solito in cerca di una chiacchiera. È il tipo di persona che non lascia mai che il silenzio si faccia troppo pesante, ma lo fa sempre con una gentilezza che non posso non apprezzare.

"Come va oggi?" mi chiede, inclinando leggermente la testa mentre mi osserva con uno dei suoi sorrisi sinceri.

Mi fermo un attimo e lo guardo mentre sistemo le bottiglie sul bancone. "Stesso lavoro di sempre," rispondo, senza smettere di mescolare, ma con un tono più rilassato. "Le cose non cambiano mai qui."

Lui si appoggia al bancone e si sistema una ciocca di capelli fuori posto. Non è una persona che ama stare troppo ferma, ma riesce sempre a fare tutto con calma, senza sembrare mai frettoloso. "Hai un'aria un po' stanca, oggi. Devi prenderti una pausa, ogni tanto. Non te lo dice mai nessuno, ma è fondamentale."

Gli sorrido, apprezzando la sua preoccupazione. Seung Joon è davvero uno di quei pochi che, senza fare troppe domande, si preoccupa per gli altri. "Lo so," rispondo mentre preparo il prossimo cocktail. "Ma non è facile fermarsi quando hai così tanto da fare."

Seung Joon fa una leggera smorfia, come se avesse sentito questa risposta troppe volte. "Lo so che ci tieni a fare tutto al meglio, ma ricordati che se non stai bene tu, non puoi fare bene niente." Fa una breve pausa, poi aggiunge: "Soprattutto con la tua grinta, se ti stanchi troppo ti inizia a venire meno, e nessuno vuole vederti fare questo."

Mi fermo un istante, colpita dalla sincerità del suo tono. Seung Joon non ha quella voglia di farti sentire in colpa, è più come se fosse un piccolo promemoria. Un po' come una di quelle voci interiori che ti dicono di fermarti prima che sia troppo tardi.

"Hai ragione," ammetto, facendo una leggera smorfia. "Dovrei fermarmi un po' di più. Ma non è facile." Faccio una pausa mentre gli metto davanti un bicchiere. "Comunque, grazie per dirlo. Mi aiuti a ricordare che non devo essere troppo dura con me stessa."

Lui sorride, e il suo sorriso sembra sempre un po' più largo quando gli faccio un complimento, anche se so che non cerca mai di attirare l'attenzione su di sé. "Figurati, è il minimo. Sei sempre così concentrata, ogni tanto ci vuole qualcuno che ti faccia vedere la cosa da un'altra prospettiva."

A quel punto, un rumore di tacchi che battono sul pavimento lucido mi fa girare la testa. La porta del club si apre, e subito un gruppo di persone entra, tra cui il leader dei Blaze, Park Min Ho. Non che mi interessi particolarmente di lui, ma è inevitabile notarlo. I riflettori dei paparazzi sembrano accendersi ogni volta che fa un passo, e il suo ingresso non è mai passivo. Si muove con quella sicurezza che solo chi è abituato a stare sotto i riflettori ha.

Seung Joon segue il mio sguardo e, come se cercasse di distrarmi da qualsiasi pensiero, dice: "Puntuale come sempre, chissà quanti soldi spenderà stasera ." "Abbastanza da pagarci gli stipendi presumo" rispondo, cercando di concentrarmi di nuovo sul mio lavoro.

Seung Joon sorride, ma non aggiunge altro. Sembra che capisca quello che intendo, senza bisogno di parole. Mi piace questo di lui. Non è uno che ha bisogno di complicare le cose. Si accontenta di stare con te, nel momento, senza pretendere che tu cambi o che faccia di più.

Nel frattempo, il gruppo di Min Ho si dirige verso l'area VIP, un privè riservato solo a chi è davvero dentro al giro. Io cerco di non pensarci troppo. Lo so, la fama è solo una maschera che molti si mettono per nascondere la verità.

"Comunque, Emily," dice Seung Joon, interrompendo il mio pensiero, "se mai decidi di staccare un po' la spina e vuoi fare qualcosa di diverso, fammi sapere. Ti porto a sentire una delle mie prove. Potrei sorprenderti."

Mi fermo un attimo a guardarlo, un po' sorpresa dalla proposta. "Una prova?" ripeto, sorridendo un po' incerta.

Lui ridacchia, ma è un suono sincero. "Sì. Non solo drink e gossip da club. So suonare, sai?" aggiunge con una leggera sfumatura di orgoglio.

"Non è una cattiva idea," rispondo, riflettendo su come potrei trovare il tempo per una cosa del genere. Un altro lato di Seung Joon che non avevo considerato prima.

E mentre il mio lavoro continua, tra drink e clienti da servire, mi rendo conto che a volte le persone che meno ti aspetti hanno qualcosa di interessante da offrirti. 

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