Capitolo Otto: Ombre nel Bosco

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Il crepuscolo iniziava a calare mentre ci incamminavamo verso il villaggio. Il bosco, che di giorno era il mio rifugio, sembrava ora più cupo, come se l'oscurità amplificasse ogni fruscio e movimento tra gli alberi. Il vento portava con sé un odore che mi fece tendere i muscoli, un misto di metallo e qualcosa di acre. Non apparteneva né alla natura né al mio branco. 

Dobbiamo muoverci,” dissi, cercando di mantenere la calma mentre mi voltavo verso Mia. “Il bosco non è sempre... amichevole quando cala la notte.” 

Finn annuì, già consapevole della tensione che mi attraversava. Non avevamo bisogno di parole per capirci, ma Mia ci osservava con un misto di confusione e apprensione. 

Va bene,” disse lei, anche se il suo tono tradiva una sottile nota di incertezza. 

Mentre acceleravamo il passo, il silenzio tra gli alberi si fece opprimente. Ogni scricchiolio sotto i nostri piedi mi sembrava amplificato, un richiamo che avrebbe potuto attirare attenzioni indesiderate. Ero consapevole di ogni suono intorno a noi, ma poi lo sentii: un fruscio tra i cespugli, troppo deciso per essere il vento. 

Mi fermai di colpo, alzando una mano per fermare anche Finn e Mia. Il cuore mi martellava nel petto mentre cercavo di individuare la direzione del rumore. “Chi c’è lì?” chiamai, cercando di mantenere la voce ferma. 

Dal buio emerse una figura avvolta in un cappotto scuro. Anche nella penombra riuscivo a distinguere il fucile che portava in spalla e il ghigno compiaciuto che gli deformava il volto. 

Oh, guarda chi abbiamo qui,” disse con tono sarcastico. “Un branco di lupi fuori dalla tana.” 

Sentii Mia irrigidirsi accanto a me. Finn si mosse impercettibilmente, posizionandosi tra lei e il cacciatore. Io feci un passo avanti, il corpo teso e pronto a scattare. “Non hai nulla da fare qui,” dissi, tenendo il tono basso ma minaccioso. 

Ah, ma vedi, sono proprio venuto per voi,” replicò l’uomo, ignorando il mio avvertimento. Poi i suoi occhi si posarono su Mia, e il suo sguardo curioso mi fece ribollire il sangue. “E sembra che stasera ci sia anche un’ospite speciale.” 

Lasciala fuori da questo,” risposi, la mia voce che tradiva un tremito di rabbia. 

Lui rise, un suono sgradevole che si diffuse nel bosco come un’eco sinistra. “Non è così che funziona, lupacchiotta. Ogni errore si paga. E voi avete invaso i territori sbagliati.” 

Prima che potessi rispondere, lo vidi sollevare il fucile. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare, perché Finn si trasformò in un istante. Il suo corpo esplose in quello di un lupo enorme, il manto grigio scuro che brillava sotto la luce della luna. Il ruggito che emise fu così potente da far arretrare persino il cacciatore. 

Vai, Mia!” gridai, afferrandola per il polso e trascinandola lontano. “Finn, tienilo occupato!” 

Le sue proteste si persero nei suoni che ci circondavano: un colpo di fucile, un altro ruggito e il rumore dei nostri passi che calpestavano il terreno umido. 

Cosa sta succedendo?” ansimò Mia, cercando di tenere il passo. 

Cacciatori,” risposi tra i denti, il mio cuore che batteva all’impazzata. “Odiano i licantropi come me e Finn. Ci danno la caccia. È una lunga storia, ma ora dobbiamo solo metterci al sicuro.” 

Ma perché? Non avete fatto niente di male!” protestò, la sua voce incrinata dall’indignazione. 

Non le risposi. Non c’era tempo per spiegazioni. L’unica cosa che contava era portarla via da lì. Finalmente raggiungemmo una radura, e lì vidi una figura familiare emergere dalle ombre: Kai, il leader del nostro branco. 

Kai ci osservò con il suo tipico sguardo calcolatore. “Elara, cosa sta succedendo?” chiese, la sua voce profonda che sembrava vibrare nel petto. 

Cacciatori. Finn è rimasto indietro per tenerli occupati,” risposi, cercando di calmare il respiro. “Dobbiamo aiutarlo.” 

Kai annuì lentamente, poi puntò lo sguardo su Mia. “Porta lei al sicuro. Noi ci occuperemo del resto.” 

No!” protestai, stringendo la mano di Mia. “Non posso lasciarlo solo!” 

Kai mi bloccò con uno sguardo. “Proteggere lei è altrettanto importante. Fidati di noi.” 

Il mio istinto gridava di tornare indietro, ma sapevo che Kai aveva ragione. Esitai, ma alla fine afferrai Mia per mano. “Andrà tutto bene,” le dissi, la voce che mi tremava. “Ti prometto che torneremo per lui.” 

Lei annuì, anche se il suo volto era pallido. In quel momento capii quanto fosse coraggiosa, più di quanto avessi immaginato. 

Con il cuore pesante, iniziai a correre verso il villaggio, Mia al mio fianco. Dietro di noi, il bosco si riempì di ululati e ruggiti, il suono di una battaglia imminente che sapevo avrebbe cambiato tutto. 

Angolo Autrice
Scusatemi per la lunga attesa ma ho avuto parecchi problemini da risolvere. Per farmi perdonare pubblicherò almeno 3 capitoli oggi, spero che continuerete a leggere la storia e a lasciare dei commenti e anche mi piace per farmi sapere che mi supportate. Grazie mille in anticipo❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: 7 days ago ⏰

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