Seduti nelle panche della mensa, Ethan e Lidya parlavano sottovoce riguardo la questione per la quale, fino a qualche secondo prima, il cuore della ragazza si era fermato.Ethan, da vero galantuomo, l'aveva accolta nella sedia libera dinanzi a sé, rimanendo distanti dai restanti dei gruppetti. Volevano parlare in intimità, senza nessuno che potesse ascoltarli od ostacolarli.
Anche Gladys, impreparata, si era seduta di fianco al gruppo di scrittura, iniziando a chiacchierare in maniera vivace con la sua compagna di corso, accettando il fatto che la sua amica le avrebbe spiegato il tutto non appena sarebbe stata disponibile nel farlo.
<<Non dovrei parlati di queste cose. Dovrebbero essere loro a farlo>>, sostenne lui dopo un sospiro profondo, passandosi una mano tra i corti capelli biondo cenere.
Lidya si guardò attorno con circospezione, abbassando il capo ed appoggiandolo sulle braccia coperte dalla camicia a maniche lunghe.
<<Non comprendo per quale motivo mi abbiano dovuto mentire>>, sussurrò con agitazione, <<perché non mi hanno voluto dire la verità? Perché non mi hanno voluto dire che erano cugini di Adrian?>>.
<<Io non lo so, Lidya>>, scosse il capo, <<non ti so dire per quale motivo non te l'abbiano detto. So solo che le cose stanno così e te lo posso dire con estrema sicurezza: Jason e Greta sono gemelli, questo è vero; ma sono cugini di Adrian>>.
<<E tu come fai a saperlo?>>, chiese l'altra leggermente dubbiosa, accarezzandosi il mento, <<cioè, eravate amici e abitavate nella stessa zona, questo mi è chiaro. Ma sai dirmi altro? Perché si sono trasferiti qui e per quale motivo entrambe le famiglie?>>.
<<Greta e Jason sono la famiglia di Adrian, Lidya>>, accennò sottovoce, <<lo zio Harris, il padre dei gemelli, è l'unico della famiglia ancora in vita ed è l'unico ad occuparsi, tutt'ora, di tutti e tre. Ha accolto Adrian come un figlio>>.
<<Mi stai dicendo che il padre e la madre di Adrian sono morti?>>. Quasi urlò, abbassando di colpo la voce non appena qualcuno si voltò dalla loro parte.
Ethan annuì, ora ancor più serio in volto.
Lidya, sapendo ciò, si passò entrambe le mani tra i lunghi capelli castani, portandoseli dietro alla schiena, incurvata in avanti.
Il ragazzo la guardò con circospezione, notando solamente in quell'esatto istante che non aveva toccato nulla di ciò che vi era nel suo vassoio.
<<Lidya, mangia qualcosa>>, borbottò, infatti.
Quest'ultima scosse la testa con vigorosità, spostando il cibo a lato del tavolo, sospirando in maniera amareggiata.
Conosceva Adrian Miller da poco tempo e, fino ad ora, poche cose aveva potuto notare sul suo conto: era molto protettivo, sarcastico, alle volte scorbutico e, soprattutto, aveva eretto dinanzi a lui un muro invalicabile.
Si poteva infatti percepire il totale distacco che aveva creato tra lui ed il resto del mondo. Adrian, senz'altro, non era sicuramente un libro aperto e nemmeno facile da leggere o captare.
Fingeva di essere arrogante, con la sua aria pavoneggiante e il suo essere rude con chiunque gli capitasse a tiro; ma la verità era che Adrian era un'anima sofferente e che, come molti, sfogava quella tristezza in maniera totalmente differente. Per questo motivo, secondo il suo umile pensiero, Adrian non era il cattivo della storia. Era solamente colui che aveva sofferto più di tutti e che, in qualche modo, si era dovuto rialzare con le sue stesse forze.
<<Possiamo?>>, domandarono di punto in bianco due voci all'unisono, facendo voltare entrambi i ragazzi verso i gemelli che, con volto serio, guardavano i posti vuoti sulle panche dall'alto verso il basso.
Greta, senza nemmeno chiedere conferma, si sistemò di fianco a Lidya che, imbarazzata, si spostò una ciocca di capelli dietro all'orecchio, salutando poi Jason con un sorriso tirato.
<<Ethan, è da anni che non ti vedevamo>>, borbottò quest'ultimo tirandogli una gomitata sul fianco, facendolo saltare su sé stesso. Ethan, dinanzi a Lidya, sembrava realmente spaventato da quella netta vicinanza.
<<Ci siamo conosciuti a lezione>>. Lidya s'intromise tra i due, serrando le labbra non appena Greta si voltò velocemente verso la sua direzione, sorridendole dolcemente come ad intimarle di non aggiungere nient'altro.
<<Hai già anche avuto l'onore di poter salutare Adrian?>>, domandò Jason, nuovamente, lanciandogli un'occhiataccia carica di tensione.
Il biondo scosse il capo, abbassando lo sguardo verso la ragazza che aveva di fronte.
<<Sarà sicuramente felice di rivederti dopo tutti questi anni>>, continuò l'altro senza dargli tregua, <<penso che gli faremo sapere del tuo arrivo e, soprattutto, dell'incontro del tutto casuale tra te e Lidya>>.
<<Senz'altro>>, mormorò Ethan mandando giù il groppo che aveva in gola, <<sarò lieto di salutarlo. Spero solo di non aver creato confusione con il mio arrivo inaspettato>>.
Greta scosse il capo, sfociando in una risata falsa.
<<Confusione?>>, disse lei tra le risa, asciugandosi due lacrime sotto agli occhi chiari, <<siamo noi, piuttosto, ad aver creato confusione. Abbiamo, per caso, interrotto un discorso importante?>>.
Guardò Lidya, cercando nel suo sguardo la verità assoluta.
Quest'ultima si perse all'interno dei suoi occhi celesti, osservandoli con pura attrazione e, aprendo lentamente le labbra, ne rimase del tutto folgorata.
Di colpo, le persone all'interno della mensa erano come sparite. Vi erano solamente lei e Greta, sole ed in silenzio. Aveva come la sensazione che del calore le stesse risalendo fino alla punta delle dita e quel tepore, così accogliente, le stava dando conforto.
<<Sì, molto importante>>, sussurrò Lidya senza volerlo, facendosi trasportare da quello sguardo indagatore, <<stavamo giusto parlando di voi>>.
Greta si voltò verso il fratello, squadrandolo con circospezione.
Lidya, nel mentre, scosse la testa, tornando alla realtà.
Si sentiva frastornata e, con entrambe le mani, si accarezzò le tempie che, in quel momento, pulsavano e le dolevano. Sentiva un fuoco, all'interno della gola, mozzarle il fiato e, infatti, fu costretta a mandar giù un sorso d'acqua fresca.
I gemelli si alzarono, togliendo il disturbo senza più aggiungere parola alcuna e, se lo fecero, Lidya non ebbe modo di sentirli perché, ancora confusa da quanto successo, osservava un Ethan ancora intimorito dalla vicinanza di quei due.
<<Loro sanno tutto>>, disse col fiato corto, balbettando.
Lidya non comprendeva il reale motivo di quella preoccupazione, ma percepiva con estrema franchezza che quella frase poteva solamente essere l'inizio di una lunga serie di brutti avvenimenti e sporche bugie ancora da esplorare.
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RED MOON
VampireLidya è una ragazza socievole e ribelle, amante delle feste e con la battuta sempre pronta. Adrian Miller, il nuovo arrivato, misterioso e sfuggente, cattura sin da subito la sua attenzione nonostante, da parte sua, ci sia solamente un muro costrui...