Il giorno dopo tornai a quella caffetteria per la voglia di mocaccino ma anche per la voglia di incontrarla. Certo, l'avevo vista solo una volta, ma era così carina, così piccola che faceva un po' la spaccona con quel viso così docile.
Mi era sembrata interessante fin dal momento in cui aveva ordinato: insomma chi ordina un caffè latte? Mia sorella é in grado, ma lei ha quattordici anni.
Appena feci trillare la campanella aprendo la porta, vidi un maglione rosso e dei capelli biondi vicino al bancone e dedussi subito che fosse lei. "Quanti anni hai?"
Lei sobbalzò, era concentrata sul suo probabile caffè latte e sul suo cellulare. "Diciannove. Ti diverti a piombare all'improvviso con tutti o è solo un mio privilegio?"
Alzai gli occhi sorridendole e lei mi indicò "Quello. Dio se è frustrante."
Feci una faccia confusa appoggiando il gomito sul bancone e osservando come i capelli le si ondulavano sulle spalle. "Cosa?"
"Mocaccino, Ashton?" mi chiese il cameriere guardando me e Bryana con aria maliziosa.
"Oh, si. Grazie Mike." lui annuí e si allontanò.
"Conosci il coso? Caspita sei proprio un ragazzo popolare."
La guardai divertito. "Coso? Si da il caso che sia il mio migliore amico."
Lei si girò e notai un po' di rossore sulle sue guance. "Uups."
Io alzai gli occhi, e mi girai verso il bancone.
Lei, ancora girata verso di me, "Oh, ma la smetti? È la seconda volta nel giro di probabilmente un minuto." mi istigò, creandomi confusione.
"Come mai sei così loquace oggi? E comunque di cosa stai parlando?"
"Stai alzando gli occhi al cielo di continuo. É stressante." Si appoggiò sul bancone riprendendo a sorseggiare il suo caffè. "E comunque ho solo voglia di parlare con qualcuno."
"Hai il ciclo oggi?" le chiesi con tono innocente e, detto questo, lei si girò con un'aria sconvolta e mi urlò: "Ti paiono domande da fare?"
"Che le hai chiesto Ash?" mi girai verso Mike, che guardava con aria divertita la scena porgendomi il caffè.
"Solo se ha il ciclo." alzai le spalle e afferrai la tazzina.
"A me pare di si." risi e lo fece anche lui, mentre Bryana sussurrò "Oh mio dio." si alzò e se ne andò.
"Non corri verso la tua donzella?" chiese Michael mentre asciugava alcuni piatti e bicchieri.
Io lo guardai e sorrisi. "Non è ancora la mia donzella."
Mike rise e mi guardò con un ghigno. "Dovrebbe esserlo."
Io alzai le spalle e "Potrebbe." dissi.
STAI LEGGENDO
Coffee Shop » a.i
Short Story"Un caffè latte, grazie." "Per me un mocaccino." /short story • ashton irwin/