A Melbourne in quel periodo non faceva per niente caldo, così infilai un maglione di lana ed uscii per raggiungere la caffetteria. In estate non lo facevo così spesso, ma in quella settimana... Lo feci e basta.
Entrato, mi scrollai il freddo di dosso e raggiunsi il bancone che, essendo abbastanza presto, non ospitava la bionda ragazza del caffè latte. Oggi a servire c'era la ragazza che, dal cartellino appeso sulla sua camicia a righe, dedussi chiamarsi Daryl. Portava sempre un bottone in più aperto, e guardava tutti gli uomini con sguardo seducente. Non ero un casanova, non lo ero mai stato, e sicuramente non ero il tipo da Daryl.
Bryana entrò poco dopo tamponando il suo cellulare e avvicinandosi al bancone; si sedette e non seppi proprio come fece a non inciampare senza guardare la strada.
Alzò lo sguardo su Daryl, e la sua visione le fece fare una smorfia. "Un caffè latte, grazie."
Io intanto pagai il mio mocaccino che avevo ordinato poco prima sghignazzando, ed iniziai a berlo. La cosa che fece fare una smorfia anche a me fu il suo sapore davvero molto acquoso. Alzai lo sguardo su Daryl che stava svogliatamente preparando il caffè latte per Bryana. Che diavolo di problemi aveva quella diciassettenne?
"Ma quella tipa è apposto?" mi sussurrò la bionda accanto a me coprendosi la bocca con una mano e con l'altra indicando la tipa "Mi ha guardato come se tu fossi di sua proprietà."
Risi e un poco lo fece anche lei, per poi rigirarsi, prendere una bustina di zucchero e tartassarla impazientemente.
"Ricominciamo?" le sussurrai ridendo, e, come lei, con una mano sulla bocca. "Presto l'universo delle bustine da zucchero ti si rivolterà contro."
Rise un po'. "Sai non credo. Le bustine da zucchero sono molto dolci."
Alzai un po' gli occhi al cielo, ma quando mi ricordai che lei non lo sopportava mi fermai; sorrisi al pensiero di quel giorno che sembrava lontano ma che in realtà era poco tempo prima. Lei sembrò notarlo e nei suoi occhi notai una specie di ringraziamento.
"Allora, continuiamo a sussurrare?" le chiesi. Lei si girò verso Daryl e poi di nuovo verso di me; poi appoggiò la bustina e si sistemò una ciocca bionda dietro l'orecchio.
"Va bene."
Lei sorrise e mi fissò e io sorrisi e la fissai, e ci fu un momento un po' magico. Non so come spiegarlo, ma era come se in quello sguardo ci fosse magnetismo, come se fossimo attratti come due poli di una batteria.
"Il caffè latte, ragazza." ci distolse la cameriera, che adesso mi faceva un po' pena. Bryana lo afferrò quasi al volo, e lo appoggiò sul piattino. Io sorseggiai un'altro po' di caffè solo per bere qualcosa, ma era davvero cattivo.
"Ooddio. Terribile, cavolo. Davvero imbevibile." fece un sospiro simile ad un lamento, per poi guardarmi divertita.
"Concordo a pieno." ridemmo entrambi. "Sai,"
"Cosa?" mi interruppe lei, visto che dopo aver parlato avevo fatto una pausa.
"No, non lo so." risi leggermente "Volevo continuare a parlare. Senti, ti va se ti offro questo caffè? Giusto per... Giusto visto che fa cagare."
Lei spalancò un po' gli occhi "Ashton un'atto galante da parte tua! Non me lo sarei mai aspettata, giuro." sospirò "Comunque non serve, me la cavo anche se pago un caffè terribile."
"Di questo ne sono certo," sussurrai "ma voglio solo essere gentile."
Lei mi fissò un po' troppo a lungo e poi guardò il suo caffè. "Sai, potrebbe andarmi anche bene." si girò all'improvviso - io sobbalzai leggermente - e mi puntò il dito contro il petto "A patto che io paghi il tuo."
Abbassai divertito lo sguardo sul suo dito e lo spostai delicatamente; aveva la mano fredda e piccola. "Va bene."
Mi guardò torva e non capii quel giorno che lo fece perché avevo le guance arrossate. Ma comunque, lei non si era accorta che il mio lo avevo già pagato, così sorrisi.
Interpretando male, lo fece anche lei.
AIUTO!
Scusate, non vi rendete conto del casino! Avevo tipo scritto sto capitolo mesi fa ed era disatroso, così quando non avevo internet l'ho corretto. E indovinate? Tutto sparito! Ho dovuto ricorreggerlo in modo completamente diverso (o quasi) e ho perso anche tutte le correzioni del prossimo capitolo e gli ultimi capitoli che avevo scritto. Maledetto tablet! Mi dispiace del ritardo abnorme ahah, e scusate se fa schifo.
Grazie per aver letto fino a qui,
- metteteunastellinanonvicostaniente xx
STAI LEGGENDO
Coffee Shop » a.i
Short Story"Un caffè latte, grazie." "Per me un mocaccino." /short story • ashton irwin/