Shopping time

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Era il loro primo giorno all'Imperial College nel passato.
Subito Claire si rese conto che alcune cose non cambiano mai,che sia passato,presente o futuro.
"Lola? Ehi! Svegliati,idiota! Non mi va di fare tardi a causa tua!"sbottò Claire scuotendo la ragazza mezza addormentata nel letto accanto al suo.
"Sì, sì sono sveglia! Smetti di stringermi il braccio così forte che mi fai male! Ora mi alzo." Rispose la riccia con la voce ancora impastata dal sonno.
"Non cambierai mai, vero?"disse la moretta guardandola mentre si vestiva in fretta.
"Mai,cara" rispose Lola ridendo" ora però andiamo che altrimenti facciamo tardi seriamente" continuò poi.
Le ragazze uscirono dal dormitorio ancora ringraziando la loro vicina di stanza che aveva regalato loro alcuni vestiti.
Lola indossava una camicia bianca con un pantalone a vita alta al quale aveva aggiunto un paio di bretelle e un cappello Panama blu, mentre Claire aveva una gonna magenta e una maglietta color crema. Camminavano sicure tra i corridoi dimenticandosi per il momento di essere "nuove" ma qualcuno le riportò subito alla realtà.
"Buongiorno ragazze. Come state?"chiese Brian, improvvisamente apparso al fianco delle ragazze che girarono la testa all'unisono non appena sentirono quella voce.
"Oh, ciao Brian, non ti avevamo sentito arrivare. Comunque tutto bene grazie, tu?" rispose subito Claire.
Lola non era ancora riuscita ad assimilare il fatto che Brian May le stesse parlando e si limitò a sorridergli,ancora troppo impegnata a non mettersi ad urlare senza motivo.
"Sono rimasto sorpreso nel vedervi ieri sera al concerto. Non mi sembravate due ragazze da rock'n'roll ma a quanto pare mi sbagliavo" disse il riccio sorridendo.
"Brian mi sa che io e te dobbiamo fermarci. Abbiamo appena passato la nostra aula" lo avvertì Lola mentre lui era ancora intento a parlare.
"Hai ragione. Vieni, Lola andiamo a prendere posto,altrimenti non riusciamo più a trovare due sedie vicine. Ciao, Claire, a dopo."disse Brian rendendosi conto che Lola aveva ragione.
"Ciao Brian,ciao Lola. Ci vediamo dopo a fine corsi" concluse Claire abbracciando poi la ragazza riccia e sussurrandole in un orecchio:"dovrai averlo accanto per le prossime ore,cerca di non svenire".
Lola in risposta arrossì completamente per poi seguire il riccio nell'aula 13.
Claire dovette camminare un altro po' per raggiungere l'aula di Biologia.
Per sua sfortuna era completamente piena ed era rimasto un posto solo. Accanto a Roger.
"Peggio di così non poteva andare" disse tra sé la moretta mentre imprecava mentalmente e raggiungeva la sedia vuota.
"Roger, è vuoto questo posto?" Chiese lei con sufficienza.
"Sì, vuoi sederti accanto a me dici la verità. Neanche tu puoi resistermi" disse lui di rimando.
"Io mi siedo qui solo perchè non ci sono altri posti liberi,avrei preferito starti quanto più lontano è possibile molto sinceramente ma sono arrivata tardi" disse la ragazza acida.
"Certo, ragazza, certo....nessuna mi odia"ribattè il ragazzo con un sorriso bastardo.
"Tu invece convinciti che tu e i tuoi capelli ossigenati non mi piacete per niente" rispose la ragazza con la stessa aria di sfida.
I due ragazzi smisero momentaneamente di litigare quando il professore fece il suo ingresso in aula e iniziò a scrivere alla lavagna. Claire prendeva diligentemente appunti nonostante avesse già affrontato quella lezione nella sua epoca mentre invece Roger cercava solo di infastidirla.
Canticchiava in modo stonato, batteva matite e penne sul tavolo del tutto fuori tempo andando contro la sua indole da batterista, le toccava la spalla solo per il gusto di farle perdere il filo del discorso.
"Vuoi smetterla?!"sbottò la ragazza dopo un po' che Roger aveva deciso di farne il suo giocattolo anti noia.
"No,è così divertente darti fastidio e poi dovrò pur occupare il tempo."disse il ragazzo soffocando una risata.
"Non potresti prendere appunti come tutti?"disse Claire spazientita.
"Perché dovrei? È una cosa noiosa e poi mi basterà andare da qualche ragazza che ha preso appunti. Mi serviranno meno di 5 minuti per averli."rispose lui ancora con quel sorriso stampato sul volto.
Claire decise allora di ignorarlo fino alla fine della lezione cercando di non tirargli un ceffone ad ogni cosa che faceva. Uno sforzo immane. Poi con quell' ultima frase aveva toccato il fondo. Conosceva l'animo da donnaiolo del batterista ma non pensava fosse così marcato in lui. Non lo sopportava per niente. E pensare che aveva anche un debole per lui...
Fortunatamente la fine della lezione arrivò in fretta e lei potè alzarsi da quella scomoda sedia. Uscì quanto più velocemente è possibile dall'aula ma fuori andò a sbattere nuovamente contro Roger.
"Non vuoi proprio starmi lontana, eh, Claire?"parlò lui con il suo essere sbruffone.
"Senti caro,tu e il tuo modo di essere mi state altamente sulle palle. Fattene una ragione,non tutte le ragazze sbavano per te. Detto questo ti saluto".
Si diresse all'uscita dell'aula 13 ad aspettare Lola per poi andare da Freddie e Veronica. La riccia non tardò ad arrivare accompagnata da Brian.
"Hey,Claire! Com'è andata?"chiese Lola abbracciando l'amica.
"Più o meno,dopo ti racconto. A te?"rispose la moretta riformulando poi la domanda.
"Bene,dai. Brian è un secchione,un geniaccio."disse la riccia ridendo e guardando in direzione dello spilungone accanto a lei.
"Non è vero che sono un genio. Sono abbastanza bravo..." Rispose il ragazzo distogliendo lo sguardo.
"E io in realtà sono il primo ministro. Sei bravissimo!"gli disse Lola sorridendogli.
"Mi dispiace interrompervi ma io e Lola dobbiamo andare a fare shopping con Freddie. Ciao Brian!"si intromise Claire nel mezzo del dibattito.
Le ragazze salutarono il riccio e si diressero velocemente verso l'aula che la sera prima aveva ospitato il primo concerto di quella che sarebbe poi diventata una band di fama mondiale,ma loro ancora non lo sapevano. Ad attenderle c'erano Freddie e Veronica che chiacchieravano e scherzavano.
"Eccovi qui, care! Vi stavamo aspettando." Esordì Freddie con il più grande sorriso che le due ragazze avessero mai visto "su, veloci che ora nei negozi non c'è nessuno e possiamo fare quello che vogliamo"concluse prendendo le ragazze per i polsi e trascinandole fuori dall'edificio in una delle vie più caotiche di Londra.
Freddie si muoveva da una vetrina all'altra con una velocità stratosferica mentre quando si trattava di comprare qualcosa ci metteva un sacco di tempo a decidere. Le ragazze a stento riuscivano a stargli dietro.
"Fred ha intenzione di entrare in ogni singolo negozio?"chiese Claire a Veronica mentre Freddie era indaffarato a far misurare un vestito a Lola contro la sua volontà.
"Dovrai farci l'abitudine. Se c'è una cosa che Freddie ama alla follia è fare compere. Poi ama i gatti ma non devi preoccuparti sotto questo punto di vista. A meno che tu non abbia un gatto,in quel caso facci molta attenzione." rispose Veronica ridendo alla domanda dell'amica
"No Freddie,ho detto di no!" Disse Lola contrariata.
"Dai, tesoro,ti sta d'incanto!"ribattè Freddie
"Ti ho detto di no. È rosa e sembro tanto una bambola di porcellana.. Non mi piace!"disse la riccia sconsolata
"Fred se non le piace,non le piace. Non conviene insistere" intervenne Veronica salvando la riccia da Freddie.
Continuarono poi il loro giro per negozi.
Lola era praticamente diventata il manichino di Freddie per quel pomeriggio. In qualsiasi negozio loro si trovassero Freddie trovava sempre dei vestiti da far indossare alla ragazza che puntualmente a lei non piacevano. Intanto Claire e Veronica avevano legato molto e avevano fatto squadra per salvare la povera Lola dalle grinfie di un Freddie che era improvvisamente diventato un consulente d'immagine.
"Ragazze care, guardate che bello questo negozio! Credo sia nuovo dato che non l'ho mai visto,entriamo!"urlò eccitato Freddie prendendo per mano Claire e trascinandola dentro mentre le altre due ragazze lo seguirono a ruota.
"Almeno non sono io la sua vittima per ora" rise Lola mentre l'amica veniva trascinata dentro da un persiano sovraeccitato.
"Lola,Ver venite qui un secondo?" Le chiamò Freddie da uno dei camerini.
"Cosa c'è Freddie?"gli chiese Veronica osservandolo interrogativa.
"Secondo voi è meglio la giacca nera o quella bianca?" Chiese Freddie mentre mostrava alle ragazze due giacche identiche dalle maniche coperte di tantissimi strass che luccicavano alla luce delle lampade del negozio.
"Io mi dissocio"disse Veronica facendo un passo indietro.
"Allora ragazze? Sta a voi scegliere" disse Freddie guardando le due nuove arrivate.
"Io preferisco la nera" disse Lola osservando bene le due.
"A me piace la bianca"disse invece Claire contraddicendola.
"Siamo punto e a capo"affermò Freddie. Poi si guardò intorno molto attentamente "Ehi tu! Scusami,come ti chiami?"chiese ad una delle commesse,una ragazza bionda che Claire e Lola conoscevano bene.
"Il mio nome è Mary. Come posso aiutarti?" Disse la ragazza timidamente di fronte ad una persona tanto estroversa.
"Piacere Mary,io sono Freddie. Volevo sapere se stavo meglio con la giacca bianca o quella nera. Il tuo parere personale"rispose Freddie mostrandole le due giacche.
La commessa rimase un po' sorpresa da quella richiesta.
Se gliel'avessero chiesta una delle ragazze che accompagnavano il ragazzo non lo sarebbe stato affatto, ma poiché era stato lui stesso a chiederle un parere personale era rimasta abbastanza sbigottita.
Ma guidare i clienti alla scelta degli indumenti faceva parte del suo lavoro, e il ragazzo aveva bisogno di una risposta.
Così rimase per qualche secondo pensierosa: "Secondo me la bianca è meglio. È più luminosa e tu hai una carnagione abbastanza scura" disse la ragazza studiando attentamente prima Freddie e poi i due capi d'abbigliamento.
"Grazie mille cara,il tuo aiuto è stato fondamentale" la ringraziò Freddie sorridendole gentile.
La ragazza rimase nuovamente meravigliata dalla confidenza di quel tipo lunatico, poi i quattro comprarono la giacca e poi Freddie salutò Mary dicendo che sarebbe tornato.
Il pomeriggio non era ancora finito quindi decisero di continuare a fare compere prima che Lola e Claire dovessero andare al British Museum per il loro turno di lavoro.

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