Ecco cosa succedeva nell'ospedale da campo italiano di Romans d'Isonzo, dove il sangue correva fino sulla strada.
Si sentiva la povera gente che gridava, operavano così, senza anestesia. Tagliavano braccia, gambe, secondo la ferita che si aveva. Quelli che morivano venivano portati al cimitero su un carretto tirato da un cavallo o da un mulo. Il terreno era completamente ricoperto da corpi privi di vita.
I feriti sono molti e hanno un aspetto spaventoso. In alcuni si vedono pendere le bende sanguinanti e pezzi di carne. Uno piange, l'altro geme, il terzo chiede aiuto. Gli uomini arrivano e partono in processione. Essi giacciono uno vicino all'altro nei corridoi, sulla paglia, sui lettini, e vengono portati in sala d'operazione a seconda delle ferite più o meno gravi. Alcuni muoiono sulla barella, altri sul tavolo d'operazione, i più fortunati nel loro letto. Il sangue scorre in terra, non si può passare senza insanguinarsi, l'odore del sangue è perennemente nel naso.
Una scheggia di granata aveva una forza tale da squarciare una gamba. Le ferite erano gravissime. I fenomeni tetanici si manifestavano con rapidità spaventosa. Forse la scheggia con i resti infettivi della combustione avvelenava gli arti.
Migliaia di soldati morivano dissanguati o per infezioni, per incuria del personale, perché non si avevano bende e disinfettanti a sufficienza.
Il Comando Supremo mise subito tutto a tacere.

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Mille miglia | Vol. II
Historical Fiction*Sequel di "Ignaro che ti sto facendo a pezzi"* Nella Sardegna del 1915, scossa dalla scelta interventista dell'Italia e dalle crisi interne all'Isola, Mario sarà costretto ad affrontare ciò che la famiglia ha tenuto per anni nascosto. Giovanni, par...