Welcome 1992!

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1/1/1992
Caro diario,
Sono passati diversi giorni dalla cena di santo Stefano,ma ormai ho perso la cognizione del tempo.
Mi sembra di vivere in un sogno,di trascorrere nella mia "cella" ore che sembrano dilatarsi all'infinito,e che pesano su di me come anni tristi e silenziosi,senza fine.
Tutto questo isolamento,questa solitudine,mi stanno consentendo di conoscere meglio me stesso.
Sto riflettendo molto.
Ma non è stato fin dal primo istante così:non è che subito mi è venuto in mente di sedermi sul letto,prendermi la testa fra le mani e filosofeggiare sulla mia misera vita. Niente affatto. Questa riflessività non é stata che il risultato di un processo articolato in diverse fasi,che mi accingo ad elencarti:
1. Totale indifferenza. Per le prime ventiquattro ore dopo la lavata di capo di mio padre,non ho sentito nulla,come se fossi in una campana di vetro;come un vegetale,ho adempiuto ai miei bisogni fisiologici:ho dormito,mangiato,respirato. Il cervello sembrava essersi preso una bella vacanza,e le mie percezioni sensoriali facevano,letteralmente,schifo. Ho vissuto nella semioscurità,senza sentire nemmeno l'odore invitante del cibo o il chiacchiericcio proveniente dai piani bassi. I miei sensi intorpiditi sembravano in un profondo letargo.
2. Rabbia smodata(con istinti omicidi). Qualche ora e sogno dopo,mi sono svegliato di buon ora,tremendamente incazzato. Odiavo il mondo,sentendomi ingiustamente minacciato da tutto e oppresso da tutti. Ho avuto la tentazione di gettarmi al piano di sotto e fare una strage,della serie "Natale di Sangue/Bloody Christmas la Vendetta". Poi mi sono detto che inutili spargimenti di sangue non avrebbero risolto nulla,e mi avrebbero garantito solo una fredda cella,ben meno confortevole della presente,nel "maniero" di Azkaban. Probabilmente avrei fatto compagnia a zia Bellatrix e a qualche "cuccioloso" dissennatore. Ma la rabbia non è sbollita del tutto,tormentandomi all night long.
3. Vittimismo/Autocommiserazione. Successivamente, ho sentito su di me il peso di un destino avverso,e mi sono sentito impotente al cospetto della forza del fato. Mi sono detto che era tutto tremendamente ingiusto,e che dovevo piegarmi al peso di ciò che era stato già riservato per me. Camminando gravemente per la stanza,mi sono detto che la vita non è per tutti. Ho avuto compassione di me stesso.Poi mi sono ricordato dei celebri versi "io sono il padrone del mio destino/io sono il capitano della mia anima" di Hayley e ho abbandonato il pessimismo cosmico.
4.Contemplazione. Come uno splendido arcobaleno dopo un temporale estivo,ho scorto fuori dalla finestra un cardellino malato che lottava strenuamente contro il gelo e la neve,rannicchiato nel suo nido sulla spoglia cima di un grosso arbusto. E mi sono detto che,per rispetto del dolore di quella fragile e combattiva creatura,dovevo smetterla di piangermi addosso e cogliere le semplici gioie della mia esistenza tutto sommato fortunata. Io avevo la prospettiva,nel prossimo futuro,di gioie che a quell'animale sarebbero state sempre precluse. Io ero un essere libero,forte,robusto e sano,non soggetto alla spietata legge di selezione naturale cui sono sottoposti gli altri esseri del creato. Dovevo godermi i miei privilegi,usufruendo della saggezza e della coscienza che alla nascita mi ha distinto dagli altri mammiferi,rendendomi tra di loro un vero e proprio sovrano.
5.consapevolezza
Dal pomeriggio del giorno 28,ho capito che mi sono comportato da bimbetto viziato e presuntuoso vendicandomi di mio zio in quel modo volutamente subdolo. Ma non mi sono sentito pentito di ciò che ho fatto. Ho capito che non era il destino avverso a tormentarmi,bensì il naturale ordine delle cose,l'inflessibile legge causa-effetto che governa l'universo. In poche parole,ho avuto ciò che cercavo. Ed era inammissibile che mi lamentassi a quel modo. La disperazione non avrebbe risolto nulla.
6.rimpianto.
La fase successiva è stata quella del rimpianto. "Se solo non lo avessi fatto",mi sono ripetuto sospirando come un innamorato respinto. Poi,ho sentito nostalgia di Hogwarts,del mio baldacchino verde,dei sotterranei,della Piovra Gigante,di Blaise,Tiger,Goyle,delle lezioni di pozioni e degli scherzi da serpi. E del Lago Nero,della torre di astronomia,dei miei battibecchi con lenticchia,lo sfregiato...la Mezzosangue...
7.rassegnazione. Dopo aver cancellato dalla mia mente l'ultimo pensiero sopra riportato,mi sono detto "quel che fatto è fatto. Inutile piangere sulla pozione versata." E con uno strano senso di calma,simile ad una mite riconciliazione con l'universo,mi sono detto che tra soli otto giorni tutto questo sarebbe finito. E avrei rivisto tutto ciò di cui sentivo la mancanza.
8.riflessione.
All'interno di questa fase,iniziata il 30 dicembre,ce n'è stata un'altra:la malinconia,che mi ha assalito la scorsa sera,mentre attendevo con indifferenza e malcelata angoscia l'arrivo di un nuovo,dannato anno.
Le mie riflessioni pre-angoscia non sono degne di nota: ho solo riflettuto sul rapporto tra zio Cladus,il nonno e papà. E mi sono chiesto se in fondo in fondo non fossi geloso della bellicosa intesa che c'è tra di loro,nonostante le frequenti liti. Mi sono chiesto perchè mia madre fosse scomparsa dalla circolazione,e una delle due temerarie gemelle Archeon non fosse venuta a rassicurarmi(non che ci tenessi troppo).
Dal tardo pomeriggio del 31,queste considerazioni sono sfumate. Mi ha pervaso una profonda stanchezza,e il bruciante desiderio di stare insieme agli altri e farmi contagiare dalla loro allegria. Ma tutti sembravano essersi dimenticati di me. Solo un'elfa domestica,Willy,verso le nove è salita in camera mia,dicendo timidamente:《Willy non ha ricevuto istruzioni sul suo pranzo,padrone,e per questo Willy ha deciso di venire a chiederle cosa desidera》. Con voce stentorea ho risposto:《scegli tu,Willy. Va bene tutto.》Lei mi ha guardato sorpresa. Di solito non sono così cortese con gli elfi domestici. 《Tutto bene,signorino?》mi ha chiesto timidamente. 《Si. Sbrigati a portarmi da mangiare che ho fame》ho replicato con tono improvvisamente brusco. Lei si è defilata,un po' rassicurata. Un roastbeef freddo dopo,mi sono seduto dirimpetto alla finestra,osservando la notte profonda. Non potevo credere che un anno stesse già per finire. Non ero sicuro di voler andare oltre,voltare pagina. Ogni anno mi avvicina sempre più al mio destino. E io vorrei rimanere tale e quale sono adesso. Vorrei imboccare le strade giuste,seguire le mie vocazioni più profonde. Temevo che il 1992 mi avrebbe fatto diventare qualcun altro.
Il tempo è passato con una lentezza snervante,la mezzanotte è stata un sollievo:con uno strappo al petto,ho sentito una parte di me abbandonarmi,rimpiazzata da una nuova,per la maggior parte ancora sconosciuta,parte di me stesso che non sapevo di avere. Prima di cadere nelle misteriose profonditá del sonno,una voce dolce,femminile,ha sussurrato al mio capezzale 《Buon anno,Draco》. Pensavo fosse la sua. In realtà sospetto fosse quella di mia madre.
Draco
P.S:sono stufo di queste pagine tristi e malinconiche. Credo che ti scriverò solo quando sarò rientrato a scuola. Fino ad allora, hasta la vista,amigo.

Il Diario Segreto di Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora