Il Diario Segreto di Draco Malfoy

Jiingle Bells

25/12/1992
Caro diario,
So che te lo stai chiedendo. Perchè diavolo ti sto scrivendo il giorno di Natale? Sarò sincero:non ho niente di meglio da fare. Ecco,l'ho detto.Sono qui,nella mia stanza nei sotterranei di questo dannato castello,da solo, senza un accidente a cui pensare. O meglio,con troppe cose a cui pensare. Tiger e Goyle sono in giro per il castello ad ingozzarsi come se non ci fosse un domani. Io sono qui,solo,tra queste mura,le tue pagine in grembo e la piuma stretta tra le dita.solo.Sai com'è. La solitudine a volte la odi,a volte la ami. In questo momento mi sembra di avere un alveare in testa. I miei pensieri brulicano senza sosta,ronzano irrequieti come uno sciame di api angosciate nelle loro piccole celle. Nonostante sia mattina,sono davvero stanco. Cosa insolita per me,che non faccio mai nulla di davvero stancante. Mi sento così apatico,svogliato. Sono giorni vuoti,senza scopo,che trascorro in un ozio patetico. La magia delle feste non mi tange. Non faccio che vagabondare per il castello,pensieroso,mangiare ai pasti senza molto appetito,stare sdraiato al caldo sotto le coperte fissando il soffitto,ogni tanto alzarmi e passeggiare a lungo per la stanza semivuota. Parlare con Tiger e Goyle è una noia tremenda. Le altre serpi rimaste qui a Hogwarts sono vere e proprie nullità,con cui non vale la pena nemmeno commentare il ridicolo discorso che Silente farà stasera. Ogni tanto mi rifugio in biblioteca,dietro muri di libri e vecchiume,mi siedo in un posticino appartato con un libro di magia a caso in mano,lo sfoglio distrattamente ...e il mio sguardo si fa sfocato,la testa ricade sul tavolo di legno di noce,e i miei occhi sprofondano nel buio delle palpebre e della desolazione. Non posso nemmeno giocare a Quiddich con questo freddo. Posso solo aspettare,aspettare che questa monotonia finisca. Di tanto in tanto vado in infermeria ad osservare i volti spenti di Mrs Purr,di Canon e degli altri pietrificati,e mi chiedo molte cose. Mio padre mi ha detto di monitorare la situazione senza non immischiarmi. Che è giusto che tutte queste persone,questi parassiti e usurpatori del sapere magico vengano epurati dalla scuola. Ma io con tutti gli sforzi non riesco a capacitarmene. So che è già accaduto prima che mio padre frequentasse Hogwarts,cinquant'anni fa. Qualcuno è morto in quell'occasione,e ad andarci di mezzo è stato quell'Hagrid. Ma è evidente che non è stato lui. Mio padre ancora non ha voluto raccontarmi la storia per intero. Dice che è meglio che per ora non sappia troppo. Io non posso aspettare ancora,la curiosità mi rode come un tarlo. Odio sapere meno degli altri,essere tenuto volutamente all'oscuro di qualcosa. Ma mio padre è stato inamovibile. È molto nervoso per le perquisizioni che il Ministero ha ordinato in casa nostra. Ma se pensano di metterci nel sacco si sbagliano di grosso.
L'atmosfera natalizia è forzata,tesa. Nessuno si sente troppo al sicuro. A rimanere qui solo qualche orfano o figlio di Purosangue non particolarmente gradito. O qualche altro strano esemplare di mago sfigato. I mezzosangue sono tutti tornati nelle loro case babbane. Credo che abbiano fatto bene. Infatti il mostro,qualunque cosa sia,è molto tranquillo ultimamente. Io e Blaise non abbiamo il minimo contatto. Ho perso un buon amico,diario. Tutto per colpa di quella stupida di Dafne. Ma non posso rimangiarmi quello che ho detto,non più. È andata così,devo accettarlo. Non ci sarà più lui con cui parlare di qualsiasi cosa,ridere,fare cazzate in giro per il castello. Con cui commentare i rusultati del Quiddich e studiare. Mi sento come recluso tra queste mura,lontano da casa. Come un ospite indesiderato confinato lontano dalla propria famiglia. E non basta più il ricordo del braccio floscio di Potter o di Lenticchia che vomita lumache a strapparmi un sorriso. Vorrei solo che tutto tornasse come prima. Vorrei trovare un amico,una spalla,qualcuno che capisca quel che mi succede. E non so davvero dove trovarlo. Penso che scriverò a Malcom,ma so che in lui non troverò quello che cerco. Sono stati bei giorni,quelli in Normandia,ma sono passati,come tutto il resto,e forse non torneranno più.
Sempre tuo,
Draco.