Scoperta

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Da quel giorno Lily e quel Piton diventarono amici.

Io proprio non capivo come lei potesse anche solo trovare simpatico quel mocciosetto che tanto la riempiva di stupidaggini.

Così un giorno decisi di seguirli...

************

Ci trovavamo in un boschetto.

Vidi il solito fiume scintillare al sole che filtrava fra i tronchi.

Gli alberi proiettavano sull'erba una pozza di fresca ombra verde.

I due erano seduti per terra a gambe incrociate, una di fronte all'altro.

Piton si era tolto il cappotto; la sua strana camicia sembrava meno assurda in quella penombra.

"...e il Ministero può punirti se fai magie fuori dalla scuola, ti mandano delle lettere".

"Ma io le ho fatte!"

"Noi siamo a posto. Non abbiamo ancora la bacchetta. Ti lasciano stare, quando sei un bambino non puoi farci niente. Ma a undici anni"

e annuì con aria di importanza

"cominciano ad istruirti e allora devi stare attento".

Calò un breve silenzio. Lily raccolse un bastoncino e lo agitò.

O MIO DIO NON DITEMI CHE MIA SORELLA STÀ DAVVERO PENSANDO A COME SAREBBE AVERE UNA BACCHETTA...
SUL SERIO CI CREDE?? Pensai.

Poi lo lasciò cadere, si sporse verso Piton e chiese:

"È vero, no? Non è uno scherzo? Petunia dice che mi racconti un sacco di bugie. Dice che Hogwarts non esiste. E proprio vero?"

No stolta, non esiste. Avrei voluto dirle.

"È vero per noi" rispose Piton "non per lei. Noi riceveremo la lettera".

"Sul serio?" Mormorò Lily.

"Certo" confermò lui.

Devo ammettere che persino con i capelli tagliati male e i vestiti balordi pareva stranamente solenne e fiducioso nel proprio destino.

"E arriverà davvero un gufo?"
chiese Lily.

"Di solito" rispose Piton. "Ma tu sei figlia di babbani, quindi dovrà venire qualcuno della scuola a spiegarlo ai tuoi genitori".

"E diverso se si è figli di babbani?"

Lui esitò.

I suoi occhi neri pieni di entusiasmo si spostarono sui capelli rosso scuro di lei.

"No" dichiarò infine "non è diverso".

"Meno male" sospirò Lily tranquillizzata.

"Tu hai un sacco di magia" continuò Piton "l'ho visto. Ti guardavo sempre.."
ma la sua voce si affievolì;

Lily non lo stava ascoltando.

Si era distesa sul terreno coperto di foglie e osservava la volta di rami sopra di noi.

Lui la studiava con desiderio.

Era chiaramente innamorato, ma a quanto pare l'unica a non accorgersene era proprio mia sorella.

"Come vanno le cose a casa tua?"
Gli chiese lei.

Una piccola piega apparve fra gli occhi di Piton.

"Bene" rispose.

"Non litigano più?"

"Oh, si, litigano" ribattè.

Raccolse un pugno di foglie e cominciò a strapparle, sovrappensiero.

"Ma fra poco me ne andrò".

"A tuo papà non piace la magia?"

"Non gli piace praticamente niente".

"Severus"

Un piccolo sorriso incurvò le labbra di Piton quando lei disse il suo nome.

"Si?"

"Parlami ancora dei Dissennatori".

"Perché?".

"Se uso la magia fuori dalla scuola.."

"Non ti danno ai Dissennatori per questo! Loro sono per chi fa cose veramente brutte. Sono le guardie della prigione magica, Azkaban.
Tu non puoi finire ad Azkaban, sei troppo.." arrossì di nuovo e strappò altre foglie.

Cercai di avvicinarmi ma misi il piede in fallo e persi l'equilibrio creando un gran fracasso.

"Tunia!" Esclamò mia sorella, sorpresa e lieta insieme.

Ma il moccioso balzò in piedi.

"Chi è adesso la spia?" Gridò "cosa vuoi?".

Io ero senza fiato, spaventata per essere stata scoperta.

Era una cosa imbarazzante e cercai qualcosa di perfido da dire.

"Che cos'è che hai addosso? Chiesi in fine indicando il suo petto "la camicetta di tua mamma?"

Si udì un crac: un ramo sopra la mia testa cadde e mi colpì sulla spalla facendomi barcollare indietro e scoppiare in lacrime.

Sentii Lily urlare il mio nome ma io stavo già scappando...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2015 ⏰

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Petunia Evans 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora