capitolo 2

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Era il primo giorno di scuola del mio ultimo anno. mi incontrai davanti alla scuola con Jennifer, lei era lì con il suo nuovo ragazzo che avevo conosciuto e lui con una sigaretta in bocca mi salutò,io feci un mezzo sorriso per rispondere al saluto. Suonò la campanella e nell'entrare in classe pensavo a questo mio ultimo anno che sarebbe stato esattamente uguale a tutti gli altri, o almeno pensavo, ma la cosa non mi dispiaceva poiché, come già detto, non mi importava niente di chi dovevo essere in quella scuola. Le ore passarono fra una lezione e l'altra fino ad arrivare al pranzo. Decisi di pranzare da sola perché Jennifer era andata con il suo ragazzo nel cortile, mi aveva chiesto di andare con lei ma preferì restare in sala mensa. Così mi sedetti comodamente, appoggiai il vassoio con un piatto di schifezza sopra e con la testa appoggiata alla mano mangiai, più o meno. Presi ad un certo punto il mio cellulare e tirai fuori dalle tasche le cuffie per ascoltare un po' di musica. Mi piaceva perdermi nella musica quando più mi serviva, come più o meno fanno tutti. Forse perché bello immaginare di vivere in un mondo non nostro attraverso il suono che esce ed entra nelle orecchie, inizia a far parte della nostra testa e quindi di noi stessi. Avvolte ne abbiamo solo bisogno Ascoltavo essenzialmente musica rock fra gli Ac\Dc e Pink Floyd ma quello che mi piaceva andava bene. Mentre mi perdevo nella mia immaginazione in qualcosa di diverso da questo schifo guardando il cibo della mensa mi sentii osservata. Così alzai gli occhi e mi trovai un ragazzo davanti. Addrizzai la testa che era appoggiata alla mia mano, mi tolsi le cuffie e lo guardai con una faccia molto stupita. Era abbastanza alto un viso molto sereno i capelli neri e spettinati.

-Scusa potrei sedermi qua- disse toccando la sedia sotto i suoi grandi occhi marroni scuro:- Nn c'è spazio in altri posti-

-Si,Okay- Risposi spostando la mia roba. Lui si sedette appoggiando il suo vassoio e iniziò a leggere un libro di Josephine Hart "il peccato", un libro della stessa scrittrice del mio libro preferito "l'oblio". Non ci feci molto caso così rimisi le mie cuffie e continuai ad ascoltare la musica. La campanella suonò anche se io non la sentii ma me ne accorsi vedendo il ragazzo seduto di fronte a me alzarsi come il resto delle persone.Così mi levai le cuffie e presi il mio zaino ma notai che lasciò il libro sul tavolo. Potevo tranquillamente fregarmene come facevo sempre ma il mio buon senso me lo fece prendere. Lo presi e per un po' cercai il ragazzo con gli occhi ma avevo già intuito che ormai era sparito fra le persone e diretto nella sua classe. Così lo misi nel mio zaino e andai alla lezione di matematica che mi aspettava. Durante la lezione non fui molto concentrata ero persa nei miei pensieri, la mia curiosità mi faceva chiedere chi fosse poiché in quella scuola avevo incontrato solamente persone a cui non fregava niente di questi libri quindi ero molto ansiosa nel sapere chi era questa persona che aveva i miei stessi gusti, almeno nel leggere e per una strana volta volevo conoscere qualcuno di nuovo, farci amicizia, saperne di più. Così tirai fuori il libro di quel ragazzo e lo inizia a sfogliare ma sempre persa nei miei pensieri iniziavo a ritornare in me stessa pensando che molto probabilmente sarebbe stato come tutti gli altri e che effettivamente non me ne fregava niente di farmi nuovi "amici". Rimisi il libro nel mio zaino e decisi di lasciarlo stare e di restituirlo il prima possibile al legittimo proprietario. Suonata la campanella lo vidi in corridoio e così chiesi a Jennifer se lo conosceva

-No Lucy non lo so- mi rispose ma un amico di Jennifer che era in quel momento con lei rispose alla mia domanda

-si chiama Daryl, se non mi sbaglio, Daryl Patterson, è qui da 2 anni.Sembra che sia molto intelligente, mi dicono che sia anche molto simpatico ma sembra che si rifiuti di avere amici-Questo mi fece subito interessare di più alla sua vita. Com'era possibile che una persona così intelligente e a quanto pare simpatica rifiutasse di avere amici, perché? me lo chiedevo allo sfinimento fino a ignorarlo del tutto. Alla campanella che segnava la fine della giornata uscì, salutai Jennifer e aspettai fra gli scalini a per vederlo e restituirgli il libro. Finalmente dopo che quasi tutti erano usciti lo vidi e andai da lui con la più assoluta tranquillità

-Hai lasciato il libro- dissi allungando il bracci verso di lui con il suo libro in mano:- In sala mensa- continuai:-L'avevi lasciato..sul tavolo-

-Oh ehm grazie- Mi disse sorridendo

-Ti piace?- chiesi

-Cosa?-

-Il libro- dissi con un'occhiata

-Si molto adoro questo stile di libri-

-Adoro Josephine Hart,ti consiglio di leggere l'oblio quando hai finito con quello- dissi e continuai:- Volevo dire solo questo, beh.. ciao-. Mi osservò e poi mi salutò e io me ne andai a casa

Cosa ve ne pare per ora..please datemi dei consigli ciao Alice :)

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