Capitolo 3 - Ricchi e poveri

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- La condizione di povertà e diseguaglianza limita le opportunità e rende le persone "invisibili". -
(fonte: acli.it)

L'articolo 3 del 1947 della Costituzione Italiana dice: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. "
" È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Bene, sappiamo che ciò nella stragrande maggioranza dei casi, nel nostro paese, non avviene e sappiamo anche che, condizione essenziale perché una legge fondamentale come questa possa divenire realtà è il rispetto della sua applicazione e la certezza del lavoro per tutti.
E fin qui nessuna eresia perché altri due articoli della Costituzione Italiana, l'art. 1 e l'art. 36 dicono (udite, udite) : "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. " - " Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi."
Qualcuno penserà, che mi frega, sono stronzate che conosciamo bene, tutte cazzate ecc. ecc. .
Ma invece è proprio questo il punto, è proprio questa la grande presa in giro di un governo costituito da cittadini e dai cittadini per garantire una giustizia sociale che di giusto non ha ormai più nulla.
Per garantire diritti che ci ricordiamo che esistono, o dovrebbero esistere, solo quando ci capita di leggere documenti che ne parlano ma che non sono mai stati applicati realmente e oggi sono solo la vergogna e l'infamia di una politica che è ormai l'ombra di se stessa.
Una politica che ha divorato le carni buone e tenere del nostro paese e ora non sá dove nasconderne lo scomodo scheletro.
Tutti, e dico TUTTI, dovremmo avere garantiti i nostri DIRITTI e la nostra DIGNITÀ . Quando nell' art.3 si cita "il pieno sviluppo della persona umana " e poi si fá in modo che ciò non avvenga si commette un delitto sulla spiritualità e sulla personalità e caratterialitá individuali ed è un qualcosa che, credetemi, non vi restituirà mai più nessuno!
È come quando un bambino viene sottratto alla propria famiglia e al proprio ambiente e inserito prepotentemente in un contesto aspro e violento che non gli appartiene. Non potrà mai più essere quello che potenzialmente sarebbe potuto diventare!
Giornali e televisione ci parlano tutti i giorni di ripresa economica, poi ci guardiamo intorno e ci rendiamo conto che gran parte della gente che conosciamo è in cerca di lavoro, o vive (sopravvive più che altro) di pensioni da fame sulle quali anche un profugo assennato sputerebbe sopra, che il numero di nuovi poveri aumenta spaventosamente di giorno in giorno, che stiamo vivendo una vera e propria invasione di disperati in fuga dai propri paesi che pesano ulteriormente e drammaticamente sul bilancio già fortemente claudicante del nostro, che chi ha la fortuna, ancora, di lavorare si vede sottrarre anno dopo anno gran parte di quei diritti conquistati in anni di battaglie sindacali e questo a causa della spregiudicata introduzione  da parte del parlamento di leggi che dovrebbero tutelarli e invece stanno ottenendo il perfetto contrario mettendo le aziende in condizione ,a torto e a ragione, di ricattare il lavoratore costretto a ingoiare per non essere licenziato.
Non solo questi fantomatici diritti sono prerogativa di pochi che vivono una vita più o meno dignitosa, come la nostra costituzione vorrebbe, mentre i meno fortunati stanno a guardare, ma beffardamente si elaborano e mettono in atto continuamente leggi volte a recuperare risorse che non bastano mai sempre esclusivamente ai danni delle fasce più deboli ma che rappresentano i numeri ai quali si deve attingere ogni qualvolta non se ne può fare a meno.
Siamo uno dei paesi con la più alta pressione fiscale e con la più abbondante  percentuale di furbetti.
Qualcuno, stamattina, in un programma tv diceva : " meglio italiani meno furbi (e in un certo senso, prettamente materialista, più stupidi) ma più onesti! "
E SAREBBE ORA!!!

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