VII

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||Harry POV||

Con la mano arcigna ma forte e robusta, abbassa la mia testa per farmi entrare meglio nel portabagagli.
'Perché mi stai chiudendo qui dentro?' gli urlo io con la voce soffocata
'Non deve vederti nessuno, e tu non devi vedere nel mentre'
Ma che cosa sta dicendo? La faccenda si stava facendo sempre più contorta.
Mi ritrovai in quel casino senza neanche averlo voluto,  ma sopratutto non riuscivo a credere di non provare rimorso per la morte di mia madre.

L'auto si fermò dopo circa una ventina di minuti.
Quando il motore si spense sentii delle voci lontane, ma non riuscii a capire niente di quello che dicevano.
Qualcuno picchiettò le dita sul dietro dell'auto , poi in uno scatto lo sportello si aprì.
Un uomo vestito come il Calvo si trovava di fronte alla mia faccia , ma non era lui.
Come possono due persone vestite nella stessa identica maniera?
'Cosa siete una setta?' gli chiedo io quasi ridendo. L'uomo corruga la fronte e accenna un sorriso sbilenco 'Mi avevano detto che eri un vero disastro, ma non credevo fossi anche così sfacciato. Alzati e seguimi.'
Perché posso fare altro?

Lo seguo senza dire una parola, ma osservando tutto con occhi attenti e curiosi.
L'uomo calvo è dietro di noi e ci segue nei tanti corridoi che attraversiamo, uno dopo l'altro.
L'ambiente è sporco e tetro. Solo in alcuni punti della casa posso dire di trovarmi nel ventunesimo secolo, altrimenti avrei detto in un castello dell'Ottocento.
Passiamo davanti a decine di porte socchiuse, dalle quali provengono rumori meccanici e odori disgustosi.
'Cosa è tutta questa puzza?' gli chiedo io mentre mi fermo ad osservare
'Cammina e non impicciarti!' mi grida l'uomo
Comincio a non sopportarlo più...
'Io non sono di vostra proprietà!' cerco di mollare la presa dalla sua stretta, ma non riesco a lasciarmi andare.
Con ancora più forza mi porta alla fine di un corridoio, dove sono presenti delle celle a schiera.

È troppo buio per poter capire cosa o chi si trova al loro interno. Non c'è neanche un minimo rumore nell'aria.
'Entra.' mi ordina l'uomo Calvo con una voce rassicurante
'Che significa questo?' chiedo io bloccando l'entrata con le braccia
'Devi rimanere qui. Domani mattina ti farò fare un giro!' stava per andare via quando mi venne un dubbio 'Che penseranno tutti quelli che mi conoscono? Qualcuno verrà a cercarmi!'
'Nessuno verrà a cercarti!' chiude le sbarre e io sono li, dentro a quel poco spazio, rinchiuso.
I due si allontanano, tutto ciò che sono in grado di vedere è di color nero.
Morirò qui dentro, me lo sento. Forse sta succedendo per quello che ho fatto...Ma queste persone non sono della polizia!
'Harry...' sento una voce femminile pronunciare il mio nome
'Chi sei?' gli chiedo io con il suo stesso tono di voce
'Sono Kendall!' mi spiazza. È di fronte alle sbarre della mia cella, ma lei non è imprigionata.
Cosa ci fa lei qui? Sa quello che ho fatto...
'Che ci fai qui?' gli chiedo preoccupato 'fammi uscire!'
'Non posso farlo! Stai calmo...' mi rassicura lei con la sua voce dolce
'Cos'è tutto questo casino?' è una voce maschile a parlare 'non puoi stare qui a parlare con lui Kendall, torna di sopra!'
'Zayn, smettila di fare lo stronzo. Sai bene quanto può essere spaventato! anche te lo eri...'
Chi diavolo è Zayn? Perché loro sanno come posso sentirmi io? Forse loro...
'Vuoi dirmi cosa ci fai qui?' insisto
'Harry non possiamo parlare ora. Domani, quando uscirai da qui e farai un giro verrò a cercarti.' si allontana fino a scomparire dalla mia visuale
'Non prenderai mai il mio posto, sappilo.' è il ragazzo moro a parlare, mentre inspira il fumo della sua sigaretta e poi scompare anche lui.

three scars (#WATTYS2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora