Capitolo IX Demetra

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-Signorina?-, disse piano una voce gentile, anche se un po' rauca. Heléna allora aprì gli occhi e vide una donnina minuscola, per davvero! Era arrampicata sul letto per parlarle. Aveva i capelli grigi e il viso solcato da una sottile rete di rughe. La ragazza sorrise e la donnina continuò:-Mi chiamo Tisha. Venite a fare colazione-. Scese dal letto ed uscì. Heléna si massaggiò la testa, tremendamente confusa. Doveva essere per forza una cameriera di Jacopo, pensò scendendo dal letto e sistemando la leggera camicia da notte bianca.

Nella cucina c'erano una serie di omini e donnine intenti a pulire e cucinare. La bionda inarcò le sopracciglia e chiese:-Lucifero?-.

-Al momento non è in casa-, rispose Tisha.

-E dov'è?-.

-Il signor Lucifero non ci dice mai dove va quando esce-.

-Ho il presentimento che stia combinando qualcosa-, mormorò Heléna abbassando lo sguardo.

Tisha sobbalzò e la guardò scioccata:-Il signor Lucifero la punirà se dubita di lui!-.

-Pff! Non si arrabbia mica per così poco lui-, sbuffò la ragazza incrociando le braccia. Subito dopo un omino tozzo e barbuto portò nella sala da pranzo la colazione di Heléna e lei sia andò a sedere su una delle sedie. Cominciò a mangiare nel silenzio della stanza, mentre guardava fuori dalla vetrata. Il giardino aveva l'erba verde e macchiata di rosso, con qualche cespuglio dalla strana forma, e qualche salice piangente.

Dopo svariati minuti, la ragazza terminò di mangiare e Tisha spuntò dal nulla, facendole prendere un colpo. -Mi scusi-, si scusò la donna. -Le serve qualcosa?-.

-Un bagno caldo, grazie-, le sorrise a si alzò.

-Le preparo anche i vestiti?-.

-Come ti pare. Posso accendere il televisore?-.

-Il signor Lucifero mi ha pregato di dirvi che fino a quando lui non torna, siete voi la padrona di casa-. Heléna sbatté ripetutamente le palpebre, sorpresa. Poi sorrise e saltellò nel salotto.

-E' proprio una bella ragazza. Capisco perché il signor Lucifero ci tiene tanto-, sussurrò Tisha con un sorriso.

Intanto Heléna girava per i canali, senza sapere cosa guardare. Fece zapping per un altro quarto d'ora abbondante alla fine, proprio quando aveva trovato un film carino da vedere, Tisha comparve accanto a lei facendole prendere un altro spavento:-Senti, la prossima volta che devi apparire, avverti! Prima o poi mi verrà un infarto-.

-Scusate, ancora. Comunque il bagno è pronto-.

-Ti ringrazio-. Si alzò e salì le scale. Mentre attraversava il corridoio accarezzava con le dita le pareti. Passò davanti la camera di Lucifero, e la trovò aperta. Era sempre la solita. Le lenzuola accuratamente ripiegate e un pigiama nero ai piedi del letto. La ragazza sorrise vagamente divertita nel vedere quel pigiama, poi continuò a camminare a piedi nudi. Aprì la porta del bagno e trovò la vasca piena d'acqua calda. Sul bordo c'era un asciugamano bianco e una saponetta rossa.

Si spogliò ed entrò nella vasca, immergendosi fino al naso. Prese fiato e immerse anche tutta la testa. Quando riuscì si asciugò gli occhi con la mano e mise le braccia sui bordi dietro di lei.

Una mezz'ora dopo uscì dal bagno con indosso l'asciugamano bianco. Heléna sentì suonare un campanellino e subito dopo apparve Tisha:-Ho avvertito stavolta. Il signor Lucifero la sta...-, venne interrotta dal ragazzo che si fermò accanto a lei e sorrise.

-Ci metti un sacco per farti il bagno, Heléna. Dai, ti aspetto di sotto, che è pronto il pranzo-, e si dileguò. La bionda lo guardò scendere le scale, stizzita:-Era davvero necessario questo intervento? Mah! E' strano assai-.

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