Quella sera Steve decise di ospitare Peggy nella sua nuova casa a Brooklyn. Finalmente era riuscito a comprarne una, e la ragazza era la prima persona escluso lui che ci entrava.
Non sapeva perchè aveva chiesto a Tony di portarla da lui per quella notte, anche perchè non sapeva quanto era cambiata dagli Anni Quaranta. La cosa strana era che... Invitare una ragazza in casa sua non era proprio nel suo stile.
Peggy però aveva accettato senza battere ciglio, dopo che lei e Tony avevano raccontato a Steve tutta la storia. Anche se era stato in qualche modo ingannato, non se l'era presa più di tanto, anche perchè Tony era ormai un fratello per lui, e dopo la guerra tra supereroi aveva capito che era inutile discutere con lui; Mentre Peggy... beh, era Peggy, e a lui bastava quello.
Senza tirare fuori le chiavi di casa prese da sotto lo zerbino un paio di riserva, aprì la porta blindata del piccolo appartamento e fece entrare la ragazza, da bravo gentiluomo. Tutta quella confidenza che avevano avuto nei primi istanti in cui si erano incontrati sembrava sparita, e Steve si chiedeva il perchè, nonostante non avesse abbastanza coraggio per chiederlo a Peggy. Era l'unica che riusciva a tenerlo in qualche modo a bada, perchè lui la maggior parte delle volte le dava ragione, e lei faceva lo stesso con lui.
"Ecco le chiavi. Usa queste se ti serve qualcosa, okay?" disse Steve mettendogliele in mano.
"Va bene." rispose Peggy stringendole per un attimo e mettendosele in tasca. Poi chiuse la porta dell'appartamento, e si voltò verso di lui.
Rimasero così fermi a guardarsi per un po', poi Steve ruppe il silenzio.
"Vuoi cenare qualcosa?"
Peggy ci pensò un attimo.
"Perchè no?" rispose facendo un leggerissimo sorriso e cominciando a camminare per l'appartamento guardandosi attorno.
"Sai cucinare?" chiese poi la ragazza voltandosi verso di lui.
Steve scosse la testa ma rispose:
"No, ma possiamo ordinare delle pizze. Ai giorni d'oggi basta telefonare a una qualsiasi pizzeria e ti portano dentro dei cartoni la pizza direttamente a casa. Ti va?"
Peggy annuì e si sedette sul piccolo divano di fronte alla televisione, e cercò di farla funzionare mentre Steve ordinava al telefono. Poi il ragazzo si avvicinò e si sedette vicino a lei, mostrandole come funziona, e mentre aspettavano le pizze sembrava di nuovo che fossero confidenziali, e a Peggy scappò anche qualche sincera risata dovuta agli aneddoti che Steve le raccontava sugli Avengers e sulle sue avventure. Tralasciando ovviamente il fatto che aveva baciato Natasha Romanoff, dato che era dovuto succedere solo per una missione.
Driiiiiiin.
Il campanello suonò e contemporaneamente i due giovani si alzarono in piedi, ma alla fine fu Steve ad andare a prendere le pizze e a metterle sul tavolo.
Mentre Peggy si avviava verso il tavolo, si accorgeva di quanto piccolino e piuttosto malridotto e disordinato fosse l'appartamento di Steve: appena si entrava c'era una stanza quadrata dove si trovavano il divano, il tavolo e un piccolo angolo cottura dall'aria trasandata. Poi a destra c'era un bagno stretto mentre a sinistra si trovava la porta che portava alla camera da letto.
"Peggy?" la chiamò Steve, e la giovane si accorse che si era seduta e lo aveva completamente ignorato per studiare nei minimi dettagli il luogo dove si trovava.
"Scusa." fece lei, non riuscendo a trovare una buona giustificazione.
Al contrario di cosa avrebbe fatto un qualsiasi altro ragazzo, Steve sorrise come a dire Non c'è problema e si sedette di fronte a lei.
Mangiarono perlopiù in silenzio. Nessuno dei due era abituato a cenare assieme a qualcun'altro, e restare in silenzio non li imbarazzava per nulla, anzi, sia l'uno che l'altra si sentiva a pdoprio agio in quel momento.
Quando finirono Steve invitò Peggy a guardare un film assieme a lui sulla televisione piatta che gli aveva regalato Tony per uno dei suoi compleanni. Non ricordava nemmeno quel giorno, era stato uno come tanti, ma appena tornato a casa aveva trovato questo enorme schermo addossato alla parete di fronte al divano, con attaccate le indicazioni per come usarlo.
Ci volle una buona mezz'ora per spiegare a Peggy come si usava, perchè Steve doveva guardare ancora le famose indicazioni del suo vecchio amico, ma fortunatamente la ragazza capiva in fretta e ci misero poco rispetto agli standard che pensavano entrambi.
Poi il film partì, e come se non ci fosse più nessuna barriera tra loro due Steve si sedette sul divano morbido di pelle finta e strinse a sè Peggy che si mise vicino a lui con la testa appoggiata alla sua spalla muscolosa.***
"Piaciuto il film?" sussurrò Steve all'orecchio della ragazza, ma Peggy si era già profondamente addormentata. Il ragazzo non si scompose: fece un sorriso sincero verso di lei, anche se era consapevole che lei non lo avrebbe visto, con le sue possenti braccia la tirò su e piano la portò verso il letto della sua stanza, dove la adagiò dolcemente.
Steve avvicinò le sue labbra alla fronte di Peggy e gliela baciò dolcemente.
"Ti amo, Peg" le sussurrò nell'orecchio. E detto ciò uscì dalla stanza, chiuse la porta, e si preparò un letto improvvisato sul divano.
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Welcome back to the future, darling
FanfictionE se Howard Stark avesse congelato la sua amica Peggy Carter, sapendo che il loro amico Steve Rogers era da qualche parte tra i ghiacciai e che, secondo i suoi calcoli, si sarebbe risvegliato settant'anni dopo? E se la Peggy Carter dei documentari e...