Mentre ascoltava la canzone "Non è mai abbastanza" cominciò a pensare a un modo per aiutare i suoi genitori con le spese del viaggio. Doveva assolutamente trovarsi un lavoro in modo che tutto quello che voleva comprare a Los Angeles lo avrebbe potuto prendere senza dover chiedere nulla ai genitori. Ma chi avrebbe mai assunto una ragazza di soli 17 anni per un lavoro così a breve termine? Cominciò così a fare qualche telefonata ma nessuno era disposto ad assumerla. Tutto sembrava ormai andare contro di lei fino a quando non lesse su internet un annuncio di una famiglia che cercava una baby-sitter che potesse occuparsi del figlio tredicenne durante il loro orario lavorativo. Camille non esitò un attimo, prese il suo cellulare (che non era tra i più alla moda del momento) e chiamò il numero indicato nella domanda. Le rispose una voce femminile dolce e cordiale:
Signora:"Pronto, chi parla?"
Camille: "Salve, lei non mi conosce, sono Camille e chiamo per il lavoro di baby-sitter"
Signora: "Salve Camille, ormai avevo cominciato a non sperarci piu! È difficile al giorno d'oggi trovare qualcuno interessato a un lavoro del genere! Io sono Katia e mi piacerebbe farti qualche domanda prima di assumerti"
Camille: "Ok, mi chieda tutto quello che le serve sapere"
Katia: "Camille, quanti anni hai?"
Camille "17"
Katia: "Ah, allora sei una ragazza giovane! Chi lo avrebbe mai detto! Come mai vorresti fare la baby sitter?"
Camille: "In realtà non è che volessi fare proprio la baby sitter ma ho bisogno di soldi per poter andare in vacanza con la mia famiglia! Loro pagheranno il viaggio e so che faranno fatica e quindi vorrei quantomeno essere indipendente economicamente durante la vacanza!"
Katia: "E dove andate di bello?"
Camille: "A Los Angeles"
Katia: "WOW è davvero una bellissima città! Per tornare al lavoro, hai già avuto esperienza come baby sitter?"
Camille: "No, ma voglio impegnarmi al massimo per riuscirci al meglio!"
Katia: "Okkei Camille, vorrei discuterne con mio marito prima di assumerti! Vorrei anche incontrarti! Che ne dici di venire a casa nostra stasera per cenare con noi così avrai modo sia di conoscere mio marito che mio figlio. A cena conclusa ti comunicheremo la nostra decisione."
Camille: "Okkei, per me va bene, se mi dice dove abita verrò di sicuro!"
Katia lasciò l'indirizzo a Camille che se lo annotò sul suo diario proprio nella copertina dove di solito si scrivono il proprio nome, il proprio indirizzo, la propria mail e il proprio numero di cellulare.
Camille corse ad annunciare ai suoi genitori che avrebbe cenato fuori con i suoi compagni di classe. I genitori, insospettiti, la bloccarono e la fecero confessare: Camille fu costretta a parlare del lavoro e del suo desiderio di essere indipendente a Los Angeles e, nonostante non fossero completamente d'accordo, i genitori lasciarono andare la figlia all'appuntamento.
Per la cena Camille indosso un paio di jeans, una maglietta a maniche corte delle sneakers e, ovviamente, il suo cappello; mise le cuffiette nelle orecchie, accese l'mp3 con la sua canzone preferita ("Gioia"), inforcò la sua bicicletta (in quanto non aveva il motorino) e raggiunse la casa di Katia. Non era esattamente una casa: era una villa con piscina e lei cominciava già a sentirsi fuori posto in quel luogo! Si era messa dei jeans scoloriti e si trovava evidentemente di fronte a una famiglia ricca: che figura avrebbe fatto?
Era tentata di tornare indietro quando una limousine entrò nel vialetto e l'affiancò. A bordo c'era un signore che, abbassato il finestrino la salutò.
Signore: "Ciao, tu devi essere Camille! La futura baby-sitter di nostro figlio; mia moglie mi ha parlato di te. Io sono Roberto, il padre"
Camille: "Oh, salve signore è un vero piacere fare la sua conoscenza"
L'autista della limousine scese ad aprire la portiera a Roberto che scese e strinse la mano alla ragazza in segno di saluto. Lei rimase bloccata, come una statua di sale; era sconvolta! Non aveva mai visto nessuno che apriva la portiera a un'altra persona, a parte i vip in TV ma va beh, loro sono vip, è normale. Roberto si accorse che la ragazza non si muoveva di un passo mentre lui era già sulla soglia di casa.
Roberto: "Camille che fai? Non ti interessa più questo lavoro o vuoi restare lì tutta la sera?"
Camille: "Come ha detto scusi? Ah, si cioè, no, cioè si mi interessa il lavoro e no non voglio restare qui fuori tutta la sera"
Roberto: "Perfetto allora appoggia la bicicletta al muro e accomodati, fa come fossi a casa tua"
Camille fece come le era stato detto: appoggiò la bicicletta al muro ed entrò nella villa.
Roberto la incoraggiò: "Forza vieni avanti, non fermarti sulla soglia! Se lavorerai per noi dovrai farci l'abitudine! Non è poi così grande!"
Camille entrando: "Non è poi così grande?!?! Sta scherzando? È una villa enorme ed è anche stupenda!" Appena entrata si era trovata di fronte un ampio atrio con due rampe di scale che conducevano al piano superiore: non aveva mai visto una casa tanto grande!
Roberto appoggiando la giacca: "Vieni che ti accompagno alla sala da pranzo, ci stanno già aspettando!"
Dopo aver attraversato un lungo corridoio su cui si aprivano diverse porte, Roberto entrò in una stanza in fondo con Camille al suo seguito. Quando entrò restò per l'ennesima volta senza parole: la sala da pranzo era grande tanto quando il suo intero appartamento se non di più!
Fu accolta subito da un caloroso abbraccio di Katia che la strinse così forte quasi da non farla respirare!
Katia: "Ciao, benvenuta nella umile casa Camille! È un piacere averti con noi stasera!"
Roberto: "Non dirle che la nostra è una umile dimora, quando le ho detto che non era poi così grande è rimasta scioccata!"
Camille: "Ma no è stato solo il primo impatto! Complimenti per la casa signori! È davvero stupenda! E l'arredamento è davvero fantastico!"
Katia: "Camille puoi darci tranquillamente del tu, non siamo poi così vecchi! Allora accomodati pure lui è Marco, nostro figlio"
Marco (un po' imbarazzato): "Ciao Camille"
Camille: "Ciao, è un piacere conoscerti"
La cena passò velocemente: Camille doveva ammettere che nonostante la cena fosse molto semplice (arrosto e patatine fritte) era davvero squisita e fece i complimenti a Katia che, stupita, le diede un bacio sulla guancia dicendole "Grazie, sei un tesoro e sei anche la prima a farmi i complimenti per la mia cucina!". Durante la cena le fecero diverse domande come la scuola, la famiglia, gli hobby e della vacanza. Camille doveva ammettere che nonostante fossero ricchi erano molto ospitali e gentili.
I genitori di Marco si ritirarono in cucina e lei rimase sola con il ragazzino che, imbarazzato per la situazione, prese il suo ipod da un tavolino che si trovava nella sala, si mise gli auricolari nelle orecchie, lo accese e si mise a canticchiare sottovoce. Camille, incuriosita, chiamò Marco
Camille: "Scusa se ti interrompo mentre ascolti la musica, ma potrei sapere che canzone stai ascoltando? Sembra piuttosto orecchiabile"
Marco: "Certo, la canzone si chiama "Epic", la conosci?"
Camille: "Epic? No, non l'ho mai sentita. Di chi è?"
Marco: "E' di un gruppo americano: i Big Time Rush"
Camille: "Non li ho mai sentiti"
Marco: "Vuoi sentirla?"
Camille annuì con il capo e il ragazzo le passò un'auricolare e cominciarono a ascoltare la canzone. Nel frattempo Katia e Roberto li osservavano dall'altra stanza e avevano notato la facilità del dialogo tra Marco e Camille così decisero di lasciarli insieme per un po' giusto per vedere come andava.
Dopo aver ascoltato qualche volta la canzone, Camille riusciva già a cantarla e così si unì al ragazzo in quello che doveva essere un duetto.
Dopo circa un'ora Katia e Roberto tornarono nella sala da pranzo e trovarono ancora Camille e Marco che cantavano insieme.
Roberto: "Hey Katia, hai davvero una bella voce!"
Lei si spaventò perché non li aveva ne visti ne sentiti arrivare.
Camille (arrossendo): "Grazie, adoro la musica e spesso, per sfogarmi, canto ma non penso di essere così brava"
Roberto: "Credimi, sei davvero brava e io me ne intendo! Sono un produttore discografico e quindi ne capisco! Hai una bellissima voce e riesci a fare degli acuti che sono a dir poco strepitosi! Magari potresti venire con me alla sala di incisione: abbiamo qualche pezzo e potresti provare a cantarlo"
Katia: "Che idea grandiosa caro!"
Camille: "Oh no grazie! Io sono qui solo per il lavoro di baby-sitter!"
Roberto: "Come preferisci. Ma io ti lascio ugualmente il mio biglietto da visita con indirizzo e numero dello studio così se vuoi farci un salto. Io ti aspetto! Quando vuoi vieni pure, il mio invito non ha scadenza"
Camille (prendendo il biglietto da visita che Roberto le porgeva): "Grazie, ci penserò su. Magari ci farò un salto più avanti"
Katia: "Allora, torniamo al motivo per cui sei qui: il lavoro da baby-sitter"
Camille: "Avete preso una decisione?"
Katia e Roberto: "Si ...Spazio autrice
Questo capitolo è più lungo perché ne ho messi 3 insieme...
Spero vi piaccia. ..continuo presto....
Giuly
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Una vita senza te / Big time rush / Henderson
FanfictionChe sia chiaro la storia NON è MIA . Io volevo solo renderla più famosa dato che è fantastica. Il sito dove potete trovarla è : https://www.facebook.com/pages/Logan-Henderson-Italia/1472186853021101?sk=timeline&ref=page_internal