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Passò un'ora buona quando Camille sentì il campanello suonare. Era ancora in camera con gli occhi gonfi a causa delle numerose lacrime versate ma che ormai avevano smesso di rigarle le guance. Lei non si alzò dal letto e senti sua madre andare ad aprire la porta ma non capì con chi stesse parlando fino a quando la mamma non andò a bussare alla porta della sua stanza.
Mamma: "Camille, tesoro c'è una persona che dice di conoscerti e che vorrebbe vederti"
Camille: "Non voglio vedere nessuno! E non conosco nessuno qui! Chi vuoi che mi cerchi?!?"
Mamma: "Lui dice di conoscerti! Ha detto che ti ha accompagnato a casa ieri"
Camille a quelle parole rimase stupefatta e capì subito di chi si trattava: era Logan. Quello che non capiva era cosa ci facesse lì e come si ricordasse dove abitava! È vero che la aveva accompagnata solo il giorno prima ma era anche vero che lei non si sarebbe mai ricordata l'indirizzo preciso dopo esserci stata solo una volta soprattutto se era di uno sconosciuto! Questo ragazzo la stupiva sempre di più (in senso positivo, ovvio).
Camille: "Voglio stare sola!"
Era una bugia, e lo sapeva anche lei! Solo che non voleva farsi vedere da lui in quello stato! Non sapeva perché le importasse: in fondo per lei era come uno sconosciuto totale anche se lo aveva chiamato per parlargli, per conoscerlo. Non capiva perché quel ragazzo la attirasse tanto e soprattutto non capiva perché le importasse che non la vedesse così.
Logan: "Camille, so che stai mentendo e, per tua informazione, resterò qui fuori fino a quando non verrai ad aprirmi la porta e credimi, so essere molto paziente quando voglio"
Camille si arrese soprattutto perché capì che il ragazzo era davvero sincero; scese dal letto ed andò ad aprire la porta. Se lo ritrovò davanti in tutto il suo splendore, con quegli occhi dolci e profondi che la scrutavano e la guardavano dentro; a Camille non sembrò più una bella idea quella di aver aperto la porta della stanza. Sua madre, evidentemente, era uscita perché la ragazza aveva sentito la porta di ingresso chiudersi.
Camille: "Che ci fai qui?"
Logan: "Ho sentito il tuo messaggio in segreteria e ho capito che qualcosa non andava così ho deciso di venire qui appena mi sono liberato!"
Camille intanto si sedette sul letto e Logan si accomodò di fianco a lei.
Camille: "Liberato?"
Logan: "Si, ero alle prove della band!"
Camille: "Tu fai parte di una band?!?"
Logan: "Si ma non è questo il momento di parlarne! Sono qui per capire come mai sei così triste e come mai hai pianto! Parleremo di me un'altra volta"
Camille pensò: come un'altra volta?! Vuole rivedermi!?!?
Camille: "Non ho pianto!"
Logan: "Nooo!?! Allora spiegami perché hai gli occhi tutti gonfi e arrossati..."
Camille: "Ho l'allergia"
Logan: "Si certo e al telefono avevi il singhiozzo! Ma fammi il piacere! Dai dimmi che ti è successo"
Camille non capiva davvero perché qual ragazzo si interessasse tanto a lei ma decise di raccontargli tutto. Lui ascoltò attentamente ogni singola parola che lei pronunciò. Quando finì, Camille stava di nuovo piangendo e lui non disse niente: non perché non avesse nulla da dire ma per il semplice fatto che gli faceva male vedere quanto quella ragazza stesse soffrendo e quanto si disperasse. La sensibilità di Camille lo stupì a tal punto da rimanere bloccato per un po' di secondi poi si avvicinò lentamente a lei e
la abbracciò in modo dolce; le fece appoggiare la sua testa contro il suo petto e la tenne lì, cullandola dolcemente mentre lei si sfogava e versava le ennesime lacrime. Logan non sopportava vederla piangere: gli dava come una fitta al petto e anche se sapeva di non avere responsabilità per quello che stava passando Camille, si sentiva comunque male perché si sentiva impotente.
Appena Logan la strinse tra le sue braccia forti, il suo profumo la invase totalmente e Camille cominciò lentamente a calmarsi. Il ritmo del cuore del ragazzo che sentiva battere incessantemente, velocemente ma comunque in modo regolare, era come musica per le sue orecchie e la aiutarono a riprendersi dalle emozioni che fino a quel momento la avevano sopraffatta. Dopo una decina di minuti, le lacrime avevano smesso di bagnarle il viso e ora si sentiva meglio ma il cuore aveva accelerato i suoi battiti tanto che Camille pensò che potesse balzarle fuori dal petto.
Si scostò delicatamente da lui che la guardava con occhi dolci e pieni di comprensione.
Logan: "Va meglio?"
Camille: "Perché lo hai fatto?"
Logan: "Fatto cosa?"
Camille: "Perché mi hai abbracciato?"
Logan: "Mi sembrava che ne avessi bisogno, mi sembrava l'unica cosa giusta da fare. Credo che un semplice gesto aiuti molto di più che mille parole. Ma perché questa domanda?"
Camille: "Niente, così. Comunque va meglio, grazie"
Logan: "Cosa ti va ti fare? Vuoi uscire per un gelato?"
Camille: "Ti sembra che io sia nelle condizioni di uscire per un gelato?! Ho gli occhi gonfi, i capelli spettinati, il mio abbigliamento è a dir poco inguardabile e non sono dell'umore. Che figura farei se vedessero una come me con uno come te?"
Logan: "Cosa intendi con l'ultima frase che hai detto?"
Camille: "Mi prendi in giro?!? Cioè guarda te e guarda me: tu sembri un ragazzo perfetto! Sei alto, forte, tremendamente bello e sexy! Io sono una stupida ragazzina che non sa neppure come ci si trucca, che odia i tacchi e la moda, che si veste malissimo e che è l'esatto tuo opposto! Sono l'esatto contrario di sexy e di bella!"
Logan: "Mi trovi sexy?!"
Camille non si era neppure accorta di averlo detto! Le parole le erano uscite da sole a una velocità impressionante: non aveva pensato a quello che diceva! Le parole le erano uscite a raffica e ora si ritrovava lì con davanti il diretto interessato e lei era stupita di quello che aveva detto ed era diventata rossa per la vergogna. Il suo battito era più accelerato e di sicuro le sarebbe venuto un attacco di cuore se non fosse riuscita a calmarsi.
Logan notando il suo imbarazzo le prese la mano e questo di certo non aiutò a calmarla, anzi, il suo cuore le martellava nel petto ma non sapeva riconoscerne la causa: era perché per lei tutti quei gesti e quelle attenzioni erano nuove (soprattutto se da parte di un ragazzo) oppure perché cominciava a provare qualcosa per lui che la confondeva e le faceva provare emozioni contrastanti.
Logan: "Heii, non preoccuparti, non importa"
Camille: "Okkei"
La ragazza parlò con un filo di voce e quasi Logan non la sentì.
Logan: "E poi tu non sei come ti sei descritta!"
Camille: "A no?!"
Camille era stupefatta da quella affermazione ma quella che Logan disse dopo la spiazzò ancora di più.
Logan: "No, tu sei... speciale"
Camille: "Speciale?!?"
Camille era incredula! Cosa intendeva con quel "speciale"? Camille non capiva: lei speciale? Come? Perché?
Logan: "Si speciale, sento che sei speciale"
Camille: "Ma come speciale? In che senso?"
Logan: "Non lo so, non l'ho ancora capito. Non me lo so spiegare ma tu sei diversa dalle altre: hai qualcosa che ti rende vera, speciale! È per questo che ti ho lasciato il mio numero di cellulare ed è per questo che speravo che mi richiamassi: voglio conoscerti meglio per capire cosa ti rende così... come dire, interessante ai miei occhi!"
Camille: "Interessante?!? Io?!? Ma ti senti bene!?!"
Camille era sempre più sconcertata dalle parole del ragazzo: lei interessante? Speciale? Ma cos'era ubriaco?!
Logan: "Mai stato meglio per la verità! C'è qualcosa nel tuo modo di fare che mi attira e non riesco a capire cosa sia: non mi era mai successo con nessuno!"
Camille: "Sono confusa, non riesco a capire..."
E in effetti Camille era davvero confusa! Non capiva cosa volesse dire...
Logan: "Non l'ho capito bene neanche io..."
Camille: "Andiamo bene ahahahah Cambiamo argomento, che ne dici?"
Logan: "Direi che è un'ottima idea! Di cosa vuoi parlare?"
Camille: "Mi hai detto che fai parte di una band, giusto?"
Logan: "Si"
Camille: "Parlamene un po': quanti siete? Che musica fate? Chi sono gli altri membri?"
Logan: "Hei calma, una domanda alla volta"
Camille: "Scusa... è solo che ho bisogno di distrarmi per non pensare"
Logan: "Lo capisco... allora nella band siamo quattro: Kendall, Carlos, James e ovviamente io. Quando ci siamo conosciuti abbiamo subito legato e siamo diventati amici per la pelle e anche se non ci vediamo, ci teniamo sempre in contatto. Kendall è il romanticone della band: è lui che scrive le canzoni più romantiche ma è anche il più disordinato tra noi; Carlos è il più pulito e quello che ama la tecnologia: puoi chiedergli qualsiasi cosa di cellulari e cose così che lui ti aiuta sempre; James è il belloccio della band: è un palestrato assurdo ma è davvero simpatico e divertente! Ha un cane che si chiama Fox ed è il più dolce del mondo. Guarda, ho una foto di Fox sul cellulare."
Estrasse il cellulare (ovviamente all'ultima moda come era prevedibile per Camille) e le mostrò una foto di lui con in mano un piccolo cagnolino dolce. Camille pensò che non solo il cagnolino era dolce, ma anche Logan! Il modo in cui teneva il cagnolino dimostrava affetto nei suoi confronti, dolcezza, amore. Logan stava diventando speciale per lei ma, esattamente come aveva detto lui poco prima, non capiva speciale in che modo.
Camille: "Wow è davvero tenero! E lo dico da non-amante dei cani"
Logan: "Non farti sentire da James a dire che non ami i cani"
Logan scoppiò a ridere e lei, per risposta, gli fece un pizzicotto.
Camille: "Non è che non amo i cani è che quelli grandi mi fanno paura!"
Logan: "Beh, come vedi Fox non è grande..."
Camille: "Già, questo lo vedo! È dolcissimo! Eh tu, come ti descriveresti?"
Logan: "Io?!? Non lo so..."
Camille: "Eddai, descriviti con un aggettivo!"
Logan: "Okkei, allora... divertente! Si direi che divertente è quello più appropriato! E tu?"
Camille: "Direi timida"
Logan: "Timida.... Mmm lo avevo notato! Ho una proposta da farti"
Camille: "Dimmi"
Logan: "Domani verresti con me in un posto?"
Camille: "Dove?"
Logan: "E' una sorpresa! Ci verresti con me?"
Camille: "Mmmm... non so..."
Logan: "Ti fidi di me?"
Camille: "Sì certo"
Camille ancora una volta rimase stupefatta delle parole che si sentì pronunciare: perché quel ragazzo riusciva a farle dire tutto? Come era possibile?! Finì di nuovo per arrossire.
Logan: "Visto che ti fidi di me domani verrai con me in un posto. Passo a prenderti domani pomeriggio verso le 14, va bene?"
Camille: "D'accordo"
Logan: "Ora è meglio che vada perché si è fatto tardi e tu hai bisogno di dormire perché domani ti aspetta un grande giorno"
Camille: "Okkei, buona notte Logan"
Logan: "Buona notte Camille"
Logan stampò un bacio sulla fronte della ragazza e se ne andò. Camille rimase imbambolata per diversi secondi, poi prese il diario e cominciò a scrivere tutto quello che aveva fatto quel giorno e descrisse in modo particolare la visita di Logan. Infondo alla pagina attaccò con del nastro adesivo il biglietto su cui Logan le aveva scritto il suo numero di telefono. Non doveva e non voleva perderlo per nessuna ragione al mondo. Quando terminò di scrivere si mise il pigiama e andò a dormire ma continuava a rigirarsi nel letto: un po' per il bacio che Logan le aveva dato (non si era ancora abituata alla cosa) e un po' perché continuava a pensare a sua nonna. La visita di Logan la aveva tirata su un po' di morale ma ora che lui non c'era più stava per sprofondare di nuovo nel baratro della disperazione; l'unica cosa che le dava conforto era che l'indomani l'avrebbe rivisto e, con quel pensiero in testa, riuscì ad addormentarsi.
L'indomani si svegliò alle nove, fece colazione in fretta e furia: voleva prepararsi per uscire con Logan. Okkei, sapeva che non era una vera e propria uscita ma voleva essere impeccabile (per quanto le fosse possibile). Guardò tutto quello che aveva portato da casa e l'unica cosa che riuscì a trovare che andasse bene erano un paio di shorts di jeans con dei piccoli disegni sulle tasche. Non sapendo cosa aspettarsi non voleva apparire sbarazzina e le maglie/canotte che aveva non andavano bene. Prese un po' di soldi che aveva facendo la babysitter a Marco e uscì di casa. Aveva intenzione di andare a comprare una nuova canotta nuova abbastanza elegante da renderla presentabile. Si diresse al centro di Los Angeles e cominciò a vagare per negozi in cerca di qualcosa che le piacesse ma non trovò niente fino a quando non raggiunse un piccolo negozietto dove vendevano abbigliamento di ogni genere. Entrò e una commessa le venne subito in contro e, con fare cordiale, le mostrò il negozio.
Commessa: "Cosa cerca esattamente?"
Camille: "Esattamente non lo so neppure io... volevo vedere se avevate qualche canotta un po' elegante ma non troppo."
Commessa: "allora vada da quella parte [le indicò la sua sinistra]: lì troverà tutte le canotte che abbiamo e lì vicino troverà anche i camerini se vuole provare qualcosa"
Camille: "Okkei, grazie"
La ragazza si recò nella parte del negozio indicatale e trovò un sacco di canotte davvero belle ed eleganti. Ne scelse un paio e le provò: erano entrambe di tessuto trasparente una fiorata e una marrone chiaro; quest'ultima aveva un top cucito all'interno della canotta. A Camille piacevano entrambe ed erano anche comode così decise di comprarle entrambe: la scelta l'avrebbe compiuta nell'attesa dell'arrivo del pomeriggio. Nello stesso negozio vide anche degli accessori per capelli e decise di comprare un fiore di stoffa blu come i jeans. Tornò a casa appena in tempo per l'ora di pranzo, mangiò di corsa e si precipitò in bagno a prepararsi portando con se le due canotte, gli shorts e il fiore per i capelli. Una volta chiusasi in bagno si fece la ceretta e una doccia veloce, si asciugò i capelli prima con il phon e poi passò la piastra. Lei odiava pi astrarsi i capelli ma quello era un giorno speciale e quindi decise che ne valeva la pena; indossò gli shorts e poi optò per la canotta fiorata. Si pettinò nuovamente i capelli è fermò il ciuffo con il fiore blu. Prese poi in un po' di burro cacao, se lo mise sulle labbra e poi prese un profumo di sua madre e se ne spruzzò un pochino. Si mise anche un po' di deodorante nonostante avesse appena fatto la doccia: non sapeva se avesse sudato o no così decise di non rischiare. Uscì dal bagno e vedendo che erano già le 13.30 si precipitò in camera; prese la borsa che aveva portato con sé sull'aereo (anch'essa fiorata) e optò per un paio di scarpe blu simili alle All Star (alte). Mise tutto il necessario nella borsa e si precipitò fuori non appena sentì il campanello suonare. Appena aprì la porta si trovò davanti Logan, vestito in modo semplice come al solito ma ciò non lo rendeva affatto meno attraente o meno speciale, anzi, l'esatto opposto: indossava una maglietta azzurro chiaro (molto simile al verde acqua) e un paio di pantaloni lunghi neri. Camille non sapeva come facesse Logan a resistere al caldo perchè per lei era diventato insopportabile, soprattutto non appena lo aveva visto. Il suo cuore sembrava volerle uscire dal petto e, nonostante questo accadesse tutte le volte che lo incontrava, non si era ancora abituata.
I pensieri di Camille vennero interrotti dalla voce dolce e stupefatta di Logan.
Logan: "WOW!"
Camille: "Wow cosa?!"
Logan: "Ma ti sei vista? Sei semplicemente..."
Camille: "Semplicemente che?"
Logan: "Lasciamo perdere, dai andiamo"
Lei lo fermò afferrandogli un braccio.
Camille: "Ho qualcosa che non va?"
Logan: "Qualcosa che non va?!? Camille stai semplicemente benissimo!"
Camille divenne rossa in viso. Chi pensava che un ragazzo le avrebbe mai detto una cosa simile?! Lei sinceramente no, se lo era solo potuto immaginare soprattutto perché sul mento le era spuntato un brufolo che non era riuscita a far sparire neppure applicandoci per tutta la notte il dentifricio. Era normale alla sua età avere i brufoli! Aveva appena 17 anni e gli ormoni non sono ancora del tutto stabilizzati ma il fatto che Logan le avesse detto che stava benissimo la faceva sentire bene e un pochino più sicura.
Salirono entrambi in macchina e, dopo circa un quarto d'ora di viaggio, Logan si fermò in una stradina secondaria al centro di Los Angeles.
Camille: "Ma dove stiamo andando!"
Logan: "Ora lo vedrai"
Scesero dall'auto e Logan si diresse verso un edificio che aveva tutta l'aria di essere simile a un capannone. Appena Logan entrò, Camille lo seguì ma si bloccò sulla soglia quando...

Spazio autrice

Grazie ancora per i voti e i commenti e le visualizzazioni...Grazie tanto!

Ma come più volte ho detto la storia non è mia...ma io riferisco tutto all'autrice!

Grazie tanto♡

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02, 2015 ⏰

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