I want you to smile, no matter how!

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HA GI POV

"Come è possibile che un così bel ragazzo, abbia in realtà un carattere così brutto?" dico continuando a fare su e giù nel mio ufficio fermandomi in mezzo alla stanza "Ho un idea!"

"Scommetto che hai intenzione di scoprire il suo nome, stalkerarlo e dargli una lezione?" mi dice Rinhee continuando a messaggiare con non chalance mentre la guardo sconvolta e mi metto le mani sulle orecchie.

"Rin esci dalla mia testa, mi sento violata quando mi leggi nel pensiero."

"Cogliona, smettila e ritorna al lavoro sennò pensano che sia io a distrarti e non quel bel figliolo di prima" mi dice la mia migliore amica dandomi un coppino prima di alzarsi dal divano e dirigersi verso la porta.

"Adesso vado, vai a fare il tuo solito giro per l'edificio e smettila di pensare al biondino di prima, a dopo Gi"

Mi appoggio due secondi alla mia poltrona quando qualcuno bussa alla porta, mi ricompongo velocemente prima di intravedere Hyunwoo in compagnia del ragazzo.

"Cosa ci fai qui Ha Gi?" mi chiede fratello.

"Cosa ci fai qua tu! Io qua ci lavoro!" rispondo io a dir poco sconvolta mentre gli faccio segno con la mano di entrare.

"Paboo-ya! Ti stanno aspettando per la supervisione della ristampa e della nuova copertina di "Hey stupid, I love you" corri e portati via anche lui che per oggi lavorerà per e con noi siccome vuole investire nella nostra casa editrice."

"Aish! Mi ero dimenticata la ristampa" dico io non dando peso alle parole di mio fratello schiaffeggiandomi la fronte, saltando poi sul posto con l'intenzione di scappare verso il reparto grafico della casa editrice.

"Annyeong Lim.."

"Senza offesa, ma ti presenterai dopo, adesso siamo in ritardo per colpa mia, quindi chiunque tu sia, corri" lo afferro per un braccio e inizio a trascinarlo verso lo studio fotografico del secondo piano.

Arriviamo davanti all'ascensore ma il cartello "GUASTO" non ci aiuta di certo a non ritardare ulteriormente. Come se non bastasse le scale sono dall'altra parte e queste scarpe non sono proprio scarpe da corsa dal loro tacco 12 e ogni passo di corsa diventano sempre più macchine di distruzione per piedi.
Più o meno a metà scala io non sento più i piedi tanto che improvvisamente inciampo e vado a finire sul gradino di marmo con la caviglia, sapevo di dover mettere le scarpe basse oggi!
Il ragazzo mi guarda per vedere se sto bene e io cerco di tirarmi su ma a fatica quando improvvisamente sento che il ragazzo sposta le mie braccia dietro il suo collo e mi prende in braccio mo' di sposi novelli iniziando a fare le scale.

"Non c'è bisogno che tu lo faccia. Cosa penseranno se mi vedono avvinghiata a un mio dipendente?" dico dimenandomi un po'.

"Basta che dici la verità, sei inciampata e ti sei fatta male e un bellissimo ragazzo è venuto a salvarti" mi dice lui con fare ovvio e con davvero poca finta modestia, anche se ammetto che da vicino sembra ancora più bello di quando è uscito dalla porta dell'ufficio di mio fratello.

"Non vedo nessun bel ragazzo in giro e comunque siamo quasi arrivati, puoi lasciarmi giù adesso." Dico quasi meccanicamente per evitare di espormi e fare figure barbine quando, alzando la testa, mi accorgo che le nostre facce sono molto vicine una dall'altra, lui sorride, io sento una piccola scarica nel cuore al sol vederlo. Ha un sorriso perfetto e quando lo fa oltre a chiudere gli occhi in modo davvero tenero gli si formano delle bellissime fossette che lo rendono ancora più perfetto e poi quei capelli all'apparenza morbidi che gli incorniciano il viso, biondicci e spettinati penso siano la mia morte, per non parlare poi di quelle labbra.

My brother's best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora