UN INCONTRO FORTUNATO

CAPITOLO 9

Michael mi guardò e disse
M: "resterà a casa mia, lì sarà al sicuro.
A: "michael.."
M: "shh"
Mi mise il dito indice davanti alla bocca e mi baciò la fronte.
A: "e va bene, hai vinto"
M: "come sempre"
A: "ti odio quando fai così lo sai?"
M: "tanto basta un bacio e ti passa tutto"
A: "ne sei sicuro?"
M: "scommettiamo?"
Mi baciò e... cristoddio aveva ragione, come sempre. Ma testarda come sono non lo volevo ammettere.
M: "visto?"
Arricciai il naso teneramente e lo baciai.
Dopo un po' entrò un dottore
D: "pensate di andarvene o rimanete qui in vacanza?"
Michael si stava scaldando ma lo fernai e dissi
A: "togliamo subito il disturbo"
Salimmo sul furgoncino del pronto soccorso, che ci riportò a casa.
D: "diremo alla polizia di inviare una scorta per proteggervi, non sappiamo quanto potrebbe essere pericoloso quell'individuo"
A: "grazie dottore."
Accennò un sorriso e se ne andò.
Prima di andare in camera chiudemmo tutte le finestre con i lucchetti e la porta a chiave.
Ci sdraiammo sul letto, sfiniti.
Io però avevo paura.
A: "Michael.."
M: "cosa c'è amore?"
Non dissi niente ma lui capii comunque ciò che volevo dirgli.
M: "ei, non succederà nulla, tra un po' arriverà anche la polizia e.."
A" si ma la polizia non può... non riesce a fare tutto.."
M: "shh."
Mi venne vicino e cominciò a baciarmi lentamente.
Eravamo solo noi, finalmente soli, mi stavo calmando, fino quando...