BECKY

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-Da quanto sei arrivata?-
Aly è diversa dall'idea che mi sono fatta di lei a primo impatto, cerca di mettermi a mio agio in ogni modo ma farmi parlare non è proprio il modo migliore.
- Sono qui da un mese- replico, vorrei aggiungere che non sono uscita molto ma Tayler mi anticipa.
- Hai passato tutto il mese a divertiti in giro per il paese, vero? -
Ecco spiegato perché odio i paesini e Tayler Woods che conosco da 4 misere ore.
- Cercavo di tutelarmi dai brutti incontri e se quelli che girano sono tutti come te ho fatto sicuramente la scelta migliore- rispondo con serenità. -Quanto mi odi su una scala da uno a dieci?- chiede con una terribile faccia da schiaffi.
-Credi di essere così importante da meritare che io sprechi un sentimento profondo come l'odio nei tuoi confronti? Non lo trovi un po' presuntuoso?- chiedo con lo stesso sorriso.
Spero di averlo colpito nel profondo ma quella che scaturisce dalla sua bocca è solo un'immensa risata.
- Siamo sul dieci direi, esci con me sta sera?-
Mi guardo intorno nella speranza che qualcuno si mette a ridere ma sono tutti interdetti almeno quanto me, il mento di Jenny tocca letteralmente terra.
- Scusa, cosa?- chiedo fissandolo.
- Esci con me e ti dimostrerò che quel dieci è destinato ad abbassarsi drasticamente-
Scoppio a ridere e mi rendo conto che dopo quattro mesi ho riscoperto solo ora il suono della mia risata.
-No - rispondo semplicemente, lui mi guarda perplesso.
- Hai già qualche impegno?- non è abituato ai rifiuti e basta un'occhiata per capire il perché ma questo è il mio momento.
-No, non mi va di uscire con te e basta- il tutto condito con uno di quei sorrisi che irriterebbero anche la persona più paziente della galassia. Non so chi sia più stupito tra i presenti ma è sicuramente una bella gara.

La prima ora dopo pranzo è con Cory, gli ho spiegato più di una volta che non deve sentirsi obbligato a sedere vicino a me ma è più cocciuto del previsto e alla fine va come da lui deciso. Cory mi presenta altri due ragazzi dell'Alpha Tau ma non riesco a memorizzare i loro nomi. Dopo il solito ritornello delle presentazioni mi siedo accanto a Cory. Durante la lezione ho ancora una volta la sensazione che qualcuno mi fissi insistentemente e mi volto senza pensarci, una bionda in ultima fila mi sta incenrendo con lo sguardo, non capisco, non credo di averla mai vista ma il suo visino truccato ai limiti dell'inverosimile mi sembra conosciuto.
-Cory chi è la bionda in ultima fila? Non la tipa con la coda, quella accanto-
Cory aspetta qualche secondo prima di girarsi, è sveglio, mi piace.
- Il tuo peggior incubo ragazza, se Woods continuerà con i suoi giochetti finirai dritta nella sua lista nera e anche se non l'ho mai provato di persona so per certo che non è una cosa piacevole -
Ancora non mi è chiaro.
- Cosa c'entra Tayler con lei?-
-Sono stati insieme un mese, lui l'ha mollata e lei non l'ha mai mandata giù, crede di avere ancora chances-
-Può darsi pace allora, io e Woods siamo due poli opposti-
Cory non sembra molto convinto e quindi continuo: - Ad ogni modo ha un viso familiare- Cory annuisce.
- Cristine e Aly si somigliano parecchio, sono figlie di due gemelle ed entrambe hanno preso dalle madri, la somiglianza faceva parte del pacchetto-
Tutto chiaro.

Le ore passano velocemente e quando sento la campanella finale suonare tiro un sospiro di sollievo, il primo giorno è andato molto meglio di quanto mi aspettassi. All'uscita Jenny mi sta aspettando in compagnia di una ragazza altrettanto minutina che però si allontana prima che io le raggiunga.
-Allora? È stato così infernale-
-Passabile- rispondo
-Hai un telefono, vero?- le lascio il mio numero e l'indirizzo, ha deciso di passare domani mattina per andare insieme.
Jenny mi piace, mi ricorda Caroline nei nostri momenti migliori, ma forse è meglio lasciar perdere questi paragoni.
Arrivo a casa e dopo una doccia mi preparo per andare in azienda da mio padre, vuole che io conosca i suoi collaboratori, è arrivato per me il momento di mantenere la promessa fattagli qualche giorno fa.
Mio padre Chris Allen è il direttore di una delle riviste più famose qui nel Virginia, tutto è partito anni prima che io nascessi, era una cosa piccola all'inizio ma "Holiday" con il tempo ha fatto più successo di quanto tutti si aspettassero, più volte è stato proposto a mio padre di spostare la sede dell'azienda nelle città maggiori come Richmond e Hampto, ma mio padre per rispetto delle proprie radici e amore per il suo paese ha sempre rifiutato.

Rinasceremo insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora