"Ehi ragazzina!"bastò quel suono per farle spuntare un sorriso sul viso.
"Ciao ragazzino" cavolo, erano passati due giorni, ma non si era scordata di quanto fosse bello. Gironzolava per la stanza in maniera imbarazzata
"Allora è questo il rifugio della ragazzina viziata di città?"disse ridendo
"Si ti piace?"
"Certo. Penso che gli scatoloni siano molto....vintage"
"Si beh! Lo ammetto, sono una frana anche in quello. Dovrei svuotarli e sistemare tutte le mie cose. Ma mi fa sempre una gran fatica. Poi, fra i compiti, e adesso la caviglia. Non sono riuscita a trovare un minuto per farlo."
"Adesso ce l'hai no?"
"Certo. E come pensi potrei fare ad arrivare li con questo piede. Solo per andare al bagno ,devo aspettare che torni mia madre"
"Fastidioso eh?"
"Abbastanza"
"Non devi andare ora vero?"
"No non ti preoccupare "
"Dai vieni. Ti aiuto io"la cosa la stupì un po. A quale ragazzo piacerebbe sistemare dei vestiti
"No dai, chissà quanto tempo ci vorra"
"Io non ho niente da fare. E a quanto vedo, neppure tu. Ti aiuto ad arrivare qui. Tu tiri fuori ed io sistemo. Basta che mi dici dove li vuoi"
"Ok. Se non ti scoccia. Tanto andava fatto prima o poi" lui le porse la mano e ha lei corse un brivido sulla schiena. Un dejavu. Come la notte nel bosco. Quando lei era caduta e lui l'aveva aiutata ad alzarsi. Prese la sua mano,e lui l'attirò a sé e.......inevitabilmente ,gli finì addosso,fra le braccia. Un altra volta
"È imbarazzante"disse
"Scusami"continuò lui
"Perché mi chiedi scusa?"
"Perché dici che è imbarazzante?"
"Prima tu"
"Mi dimentico sempre, che non devo tirarti così forte"
"Allora è colpa tua se ti cado sempre fra le braccia"
"È questo ad essere imbarazzante?"
"Si"
"Magari non lo è così tanto"
"Magari" la fissava dritta negli occhi. Sentì le gambe tremare, se lui l'avesse baciata ora, di sicuro non l'avrebbero retta. Ma lui, non lo fece.
"Ok ragazzina" disse
"E' ora di iniziare a mettere ordine nella tua vita"e si voltò per accompagnarla di fronte l'armadio. Allora. Aveva creduto fosse il momento giusto. Infondo anche lui lo voleva, perlomeno, era quello che aveva percepito. Forse era davvero timido come diceva Miranda. Gli ci voleva solo un po di tempo in più. Vabbe! Poteva aspettare, se intanto fosse riuscita a passare un po di tempo in sua compagnia. Il pomeriggio seguì senza altri intoppi imbarazzanti. David l'aiuto' a svuotare tutti gli scatoloni, e gli raccontò un sacco di aneddoti divertenti su lui e Gio. Gli disse anche, di essere molto contento di come, finalmente, Miranda si fosse decisa a dare una possibilità al suo amico. Era un po un irresponsabile a volte, ma ci teneva davvero molto alla ragazza. Quando sua madre arrivò, erano ancora seduti a terra a chieccherare e ridere come matti. Si stupì molto nel constatare che la sua camera era stata sistemata. Capì che forse, David, non era poi così male, ed ebbe anche la fortezza di invitarlo a cena. Lui, purtroppo, rifiutò con gentilezza. Aveva promesso a sua madre che sarebbe tornato prima dell'imbrunire, per aiutarla a rimettere gli animali dentro, ma sicuramente, ci sarebbe stata un altra occasione. La salutò con il suo solito sorriso un po sfacciato, e le ricordò, Che tanto, se mercoledì fosse tornata a scuola, si sarebbero visti la. Anna e sua madre così , rimasero sole, e la donna, la martello' di domande su David, come una sedicenne in preda agli ormoni. All'inizio era stato un po imbarazzante, poi Anna si era lasciata andare. Forse, quella situazione, le avrebbe aiutate a essere non solo mamma e figlia, ma anche un Po amiche.
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L'angelo della morte
РазноеDue ragazzi,un amore , una maledizione. cosa succederebbe se il destino si potesse cambiare solo con la forza di un amore. commentate quello che scrivo con consigli e giudizi saranno presi tutti in considerazione grazie