Capitolo 09 -Sfida alla Brainwashing

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"Abbiamo vinto!" Gridai rientrando a casa "abbiamo visto! Siete stati bravissimi!" Si complimentarono i miei genitori "come sta Axel?" chiese mia sorella con il solito sorrisetto fastidioso "sta bene" risposi indifferente "il vostro abbraccio è stato indescrivibile" continuò Elynor ed io trasalii "è stato un abbraccio da amici" mi giustificai ancora una volta con aria indifferente "si certo" disse lei sarcastica "ti ho detto che siamo solo amici!" dissi stavolta alzando la voce "ragazze calmatevi" disse mia madre. "Tsk..." Stavo per salire le scale ma mia madre mi fermò "Isabelle aspetta!" gridò leggermente "Dimmi mamma" le risposi io curiosa "gli zii verranno qui per cena stasera! E si fermeranno per un paio di mesi" mi disse lei "davvero!?" gridai contenta "evviva! Camille viene a trovarci!" Conclusi salendo le scale per andare in camera. Mi sedetti al pianoforte per provare una canzone che avrei voluto far sentire a mia cugina. "Spero sarai fiera di me" dissi pensando a lei. Cominciai a cantare ma mi arrivò una telefonata: Celia?! Risposi al telefono "Celia! Dimmi tutto!" esortai "Isabelle vieni alla sede del club" disse lei "va bene arrivo" chiudemmo la chiamata, presi le mie cose e corsi fuori casa: "io devo uscire...torno tra poco ciao" dissi aprendo la porta. Mi incamminai e lungo la strada incontrai come sempre Axel, Mark e Nathan. "Anche voi state andando a scuola?" chiesi "si poco fa ci ha chiamati Celia" disse Mark che evidentemente era curiosissimo "allora andiamo". Arrivammo a scuola e ad attenderci c'erano Celia, Silvia, Nelly e il resto della squadra. "Celia! Che cosa è successo?" chiesi "ci hanno comunicato il nostro prossimo avversario: la brainwashing" disse. "Sai dirci qualcosa di questa squadra?" le feci come al solito questa domanda "a quanto pare i componenti della squadra riescono a lavorare come una macchina perfetta hanno una grande potenza in attacco in particolar modo concentrata su Neil Turner e anche la loro porta è impenetrabile da quando a difenderla è Thomas Feldt pare non abbiano subito neanche un gol" disse Celia "allora noi saremo i primi ad infrangere la loro barriera!" disse Mark esaltato "allora ci vediamo domani per l'allenamento!" concluse poi. Uscimmo dalla sede e tornai a casa. Mi preparai per accogliere gli ospiti: mi lavai e misi una maglietta, un paio di legguins e le solite all star. Gli zii arrivarono un paio d'ore dopo. "Camille! Mi sei mancata tanto!" le dissi con un abbraccio. "Camille! Vieni con me devo farti ascoltare una cosa!" Le dissi, volevo farle ascoltare una delle canzoni che avevo scritto "arrivo eccomi" disse salendo le scale dietro di me. Arrivammo nella mia camera "questa l'ho scritta io" dissi prima di cominciare a cantare. La canzone finì e le labbra di mia cugina si piegarono in un ampio sorriso "allora ti piace?" le chiesi "è stupenda!" esclamò. Mi alzai di scatto dalla sedia e la abbracciai. "Mi fa molto piacere che lo pensi...lo sai?! Io sarò la protagonista di uno spettacolo che ha organizzato la scuola e poi parteciperemo anche al football frontier!" dissi tutto d'un fiato "verrò sicuramente sia allo spettacolo che alla prossima partita!" mi disse "grazie così almeno guarderò te e non penserò a tutta la gente che c'è intorno" dissi a mia cugina abbracciandola "lo sai? Quando eravamo piccole, poco prima che mia nonna la madre di mia madre morisse mi regalò un braccialetto che io cominciai a considerare come portafortuna perché me la ricordava... È una parte di me...tieni prendilo e quando hai paura guardalo" mi disse sorridendo "grazie" le dissi abbracciandola nuovamente "dai ora scendiamo" disse avviandosi alla porta Scendemmo per cena e mangiammo tranquillamente "sai James -mio zio fratello di mio padre- Isabelle parteciperà ad uno spettacolo come protagonista e giocherà il football frontier e ha anche degli ottimi voti è molto intelligente proprio come te" disse mio padre a mio zio "sono contento, sapevo che è una ragazza strepitosa" io gli sorrisi e lui ricambiò. La serata passò in fretta e verso le 23:00 andammo tutti a dormire. Il pomeriggio successivo dopo scuola andammo al campo al fiume per allenarci. "E quel braccialetto? Da dove viene?" mi chiese Axel con il suo bellissimo sorriso "me lo ha dato mia cugina...come un portafortuna" risposi io giocherellando con il braccialetto "pensavo avessi un ammiratore" disse lui prendendomi in giro "si certo...non scherzare" dissi dandogli un pugno leggero sul braccio. Mi sentivo osservata, mi girai e vidi mia cugina a guardarmi "aspettami...torno subito!" dissi ad Axel mentre andavo da Camille. "Che facevi mi spiavi?" Le chiesi "in un certo senso...sai sei molto brava" si complimentò "sai che mi manca più di tutto di Kyoto?" gli domandai "no ma sono curiosa" mi rispose "mi manca quando scendevamo in cortile e giocavamo insieme" dissi vagando nei ricordi: rivedo continuamente i momenti in cui io e Camille giocavamo insieme lei si posizionava tra due colonne che fungevano da porta ed io tiravo...è anche grazie a lei se ho cominciato a giocare a calcio. "Ora vado...ciao Camille ci vediamo oggi a casa..." dissi  avviandomi al campo "aspetta!" gridò mi girai e la guardai interrogativa "quel ragazzo con cui stavi parlando prima di venire da me...ti piace vero?" mi chiese "no! Siamo solo amici!" dissi "guarda che ho solo quattro mesi più di te sono anche io un'adolescente e se ti piace lo posso capire" mi disse sorridendo "no siamo solo amici" le risposi "come vuoi ora vai e divertiti...ah un'altra cosa io, mia madre e mio padre verremo a tutte le partite...promesso!" mi disse "grazie...senti vieni con me!" dissi prendendola per un polso, tornando in campo. "Ragazzi...lei è mia cugina Camille!" dissi e lei alzò la mano per salutare "ciao" disse timidamente "ciao" risposero gli altri "allora Camille a te piace il calcio?" chiese Mark "si ma non so giocare" disse "dai provaci almeno!" le rispose Mark "va bene" disse a quel punto Camille. Cominciammo a giocare e mia cugina si rivelò più forte di quel che credevamo "non mi avevi detto di essere così brava!" le dissi con un sorriso "che posso dire ho imparato dalla migliore" rispose anche lei sorridendo "ti andrebbe di far parte della squadra?" domandò poi Nathan "ma resterò qui solo per pochi mesi" disse "ti prego" la supplicai "se me lo chiedi così non posso che dire di si" disse ed io esplosi per la contentezza "mitico!" gridai abbracciandola. "Dai forza alleniamoci!" dissi dopo quel l'attimo di euforia tirando per un polso Axel "ti vedo entusiasta" mi disse "mia cugina è entrata nella squadra non potrei essere più felice!" dissi saltandogli addosso "cosa sto facendo?! Perché lo abbraccio di continuo?!" mi chiesi. Mi staccai da lui dopo un paio di secondi e dopo essere vistosamente arrossita cominciammo a riscaldarci. Da un certo punto in poi cominciarono ad arrivare delle persone "abbiamo dei tifosi!" gridò Mark felice "allora alleniamoci nelle tecniche speciali non vorremmo mica deluderli!" disse saltellando "no!" gridò di punto in bianco Nelly "vi proibisco di allenarvi nelle tecniche speciali" disse seria "è perché" le chiese Mark visibilmente contrariato "perché quelli non sono tifosi ma è gente che vi spia..." disse lei "come ci s-spia?!" chiese sgomento Mark "pensateci una squadra totalmente sconosciuta vince contro la Royal Academy e poi passa di vittoria in vittoria io credo che attiri un pochino l'attenzione" Nelly aveva ragione non potevamo permetterci tutta quella pubblicità "ma come faremo!? Senza le tecniche le partite saranno una disfatta!" Gridò Mark gesticolando "tranquillo Mark...il calcio non è fatto solo di tecniche: ci sono i passaggi, i tiri, i dribbling c'è tanto su cui lavorare" gli disse Axel mettendogli una mano sulla spalla. Continuammo ad allenarci per un paio d'ore ed evitavamo di mostrare le tecniche speciali. D'un tratto arrivò un camion con delle telecamere dal quale scesero due ragazzi: uno era alto e al posto dei capelli aveva delle spine e l'altro era più basso e aveva i capelli rosa che arrivavano poco sopra le spalle. Ci si avvicinarono "per quale ragione evitate di allenarvi nelle tecniche speciali?" ci chiese quello più alto "è inutile nasconderle le conosciamo già" continuò senza indugiare "non avete possibilità di vincere contro di noi è matematico" disse con un espressione seria. Erano due giocatori della Brainwashing "non esistono partite decise ancora prima di essere giocate" disse Mark "non ha senso giocare sarebbe come...sterminare dei pidocchi" disse il ragazzo più basso "Ehi voi! Ma chi credete di essere per venire qui, sul nostro campo e insultarci!" disse Mark profondamente offeso "ritira ciò che hai detto!" concluse poi "non prendetela male abbiamo solo detto la verità" disse indifferente "se siete tanto forti dimostratelo! Vi sfido!" disse Mark "questa sfida non servirà a nulla siamo più forti e non vedo l'importanza di questo gesto" a quel punto esplosi: non mi importava della timidezza dovevo vincerla una volta per tutte quello era il momento giusto. Mi feci largo tra tutti gli altri e arrivai davanti a quei due arroganti "voi non vedete l'importanza di questa sfida?! Ci sta bene! Ma noi invece la vediamo e se siete così forti come volete farci credere dimostratelo in fondo si tratta solo di un tiro in porta...o forse avete paura!?" Sbraitai sotto gli sguardi sorpresi dei miei compagni che non mi avevano mai vista arrabbiata. "Visto che per voi è così importante accettiamo la sfida anche se crediamo sia solo una perdita di tempo" disse il ragazzo più altro posizionandosi in porta. "Prima di iniziare vorrei che almeno ci presentassimo: io sono Mark Evans portiere e capitano della squadra" disse Mark "noi siamo Thomas Feldt e Neil Turner...cominciamo". L'attaccante della Brainwashing partì all'attacco palla al piede e quando arrivò davanti alla porta eseguì una tecnica che tutti noi conoscevamo "tornado di fuoco!" gridò calciando il pallone "C-come è possibile?" gridò Mark che si distrasse per un momento, ma quel tanto che bastò per far segnare il gol a Turner. Mark corse da noi e si scusò per non aver parato il tiro "non ti preoccupare" gli dissi "Mark...lascia che sia io a tirare" disse Axel convinto "fagli vedere che la copia non vale quanto l'originale dissero tutti "fa vedere chi sei" gli dissi io appoggiandogli una mano sulla spalla e lui annuì mantenendo un'espressione seria. Posizionò il pallone davanti a se e partì all'attacco. "Tornado di fuoco!" gridò mentre tirava. Il tiro fu neutralizzato grazie alla "barriera magnetica" di Feldt. "Ora che vi abbiamo dimostrato di essere più forti ce ne andiamo" disse Feldt abbandonando il campo seguito da Turner. "Ci dovremo impegnare molto per vincere" dissi io "vinceremo!" rispose Mark euforico. L'allenamento finì. "Ehi Isabelle!" mi chiamò Nelly "dimmi pure!" le risposi con il sorriso "mi chiedevo se anche tu e Camille come Silvia e Celia voleste rimanere a cenare da me" mi disse "mi farebbe molto piacere dammi un paio di minuti per avvertire i miei genitori e i miei zii e ti faccio sapere se posso venire" le risposi e lei mi sorrise. Chiamai i miei genitori che ci diedero il permesso per stare da Nelly. Non appena arrivammo a casa sua cominciammo a parlare del più e del meno "come potremmo fare per evitare di essere spiati?" introdussi io "al campo al fiume abbiamo avuto dimostrazione di non poterci allenare e anche a scuola saremmo poco appartati, servirebbe un campo al chiuso come un centro sportivo" disse Nelly "il problema ora è trovarlo" dissi sospirando. "Allora...parliamo di cose importanti..." esortò Celia scambiandosi un'occhiata con Silvia e Nelly "cosa succede tra te e Axel?!" chiesero in coro "ma no! Niente siamo amici!" dissi io arrossendo leggermente "si certo siete amici" dissero loro sarcastiche "vi dico che è così!" ribattei io "sarebbe come dire che Nelly non è interessata a Mark" disse Silvia prendendo in giro Nelly che la fulminò con lo sguardo "a me Mark non interessa!" gridò incrociando le braccia "e me non interessa Axel!" dissi facendo lo stesso gesto "come volete voi" risposero Silvia e Celia in coro. Trascorremmo insieme una serata stupenda e dopo aver mangiato chiacchierammo per un'altra buona mezz'ora. Alle 21:00 circa io, Camille, Silvia e Celia salutammo Nelly e tornammo a casa. "Sono tornata!" gridai salendo le scale. "Isabelle, Camille aspettate!" sentii "dimmi zia!" risposi "oggi abbiamo deciso che non ci fermeremo per un paio di mesi ma...verremo a vivere qui e da domani frequenterai la Raimon con Isabelle" disse. Sgrani gli occhi. Io e Camille ci guardammo e gridammo di gioia e poi ci abbracciammo "andremo a scuola insieme, giocheremo insieme il football frontier e tu vivrai qui!" dissi abbracciandola forte. Andammo nelle nostre camere. Mi buttai sul letto "come possiamo fare? Tra tre giorni c'è la partita e noi siamo in costante pericolo di essere spiati...dove potremmo trovare un posto per allenarci?" mi domandai fissando il soffitto. Rimasi a riflettere per un bel po' e non mi accorsi dell'orario: 00:35 "è tardissimo!" gridai alzandomi dal letto. Misi velocemente il pigiama e mi infilai sotto le coperte. Cercavo di addormentarmi ma mi era davvero difficile. Mi tornavano alla mente le immagini della sfida contro i due giocatori della brainwashing: Turner era riuscito ad eseguire il tornado di fuoco e Feldt aveva parato senza il minimo sforzo il tiro di Axel. Dopo numerosi e vani tenativi riuscii finalmente ad addormentarmi. La mattina successiva mi tirai su dal letto accompagnata dal suono frastornante della sveglia: le 6:30. Mi alzai svegliai Camille e andai in bagno a prepararmi. Uscii dal bagno, andai a prendere il cellulare e notai che mi era arrivato un messaggio: era Mark "stamattina allenamento rimandato Nelly vuole vederci" lessi ad alta voce. "Chissà cosa vorrà dirci?" mi chiese mia cugina uscendo dalla camera. Arrivammo a scuola poco prima delle 7:00 e andammo nel luogo in cui ci aveva detto di andare Nelly. C'era una porta color rame che sembrava arrugginita e li ad aspettarci c'erano la squadra e le manager. "Ehi ragazzi!" gridai "ciao ragazze!" ci salutarono i ragazzi "allora? Chi stiamo aspettando?" chiesi guardandomi in torno "Nelly non è ancora arrivata" mi disse Mark. Aspettammo li qualche minuto e Nelly non si era ancora fatta viva. "Per me dovremmo andarcene" disse Willi apparentemente terrorizzato "e per quale motivo?" chiesi io curiosa "si dice c'è qui siamo scomparsi degli studenti..." anche gli altri dopo quello che aveva detto Willi erano spaventati "ma vi pare!?" gridai io minimamente toccata da quella storia "Isabelle ha ragione non vi preoccupate" disse Axel per nulla spaventato posando una mano sulla spalla di Mark. In quel momento la porta davanti a noi si aprì. Tutti quanti cominciarono a gridare esclusi me ed Axel: sembravamo impassibili. Dall'ombra che si celava dietro la porta emerse Nelly "ciao ragazzi! Vedo che ci siete tutti!" disse agitando la mano in segno di saluto "prego seguitemi" disse voltandosi di spalle. Scendemmo una lunga e fitta scalinata ed arrivammo davanti ad un'altra porta. "E questa cosa dovrebbe essere?" le chiesi continuando a tenere gli occhi sulla porta "questa è la palestra Inabikari Special" disse inserendo un codice "qui dentro si allenava la leggendaria inazuma eleven la squadra allenata da tuo nonno Mark..." disse ma fu interrotta "m-mio nonno era l'allenatore di una squadra...per di più leggendaria!?" disse spalancando gli occhi "esatto e tu anzi voi avete il compito di ricrearla" disse Nelly "wow è un compito importante!" pensai "chissà se saremmo all'altezza!?" mi domandai "certo!" disse Mark. Andammo nelle nostre classi ed io accompagnai Camille in direzione. "Lei sarebbe?" chiese il preside "mia cugina Camille ha fatto domanda di trasferimento è da oggi studierà qui" dissi io timidamente "Camille Trick?" chiese lui "proprio così" disse come al solito sicura di se "sei in 2 i...andate buona giornata" disse facendoci un cenno con la mano per farci uscire. "Sei in classe con me! Ora abbiamo la lezione di storia" dissi. Arrivammo davanti alla classe "che fai non entri?" mi chiese vedendo che mi ero bloccata "è solo che io mi nascondo dietro Mark e Axel per entrare e ora dovrei andare al mio posto da sola..." dissi abbassando lo sguardo "hai ancora problemi di ansia? Li hai avuti cinque anni fa in Italia non te ne sei ancora liberata?" mi domandò "no" dissi alzando le spalle "dai entriamo e non pensare alla gente" entrammo in classe ed io andai al mio posto a testa bassa mentre Camille si presentava alla classe. "Sono Camille Trick piacere" disse sorridendo e scostandosi un ciuffo dei capelli biondi dietro le orecchie. "Va a sederti vicino a Silvia li in fondo" disse il professore. "Non sapevo che saresti venuta" disse Silvia in un sussurro "ci trasferiremo qui" disse Camille "favoloso!" continuò Silvia. La lezione cominciò e le ore si susseguirono velocemente. È così anche altre ore di scuola finirono e noi andammo ad allenarci alla Inabikari. "Voi allenatevi con queste macchine e noi tre vi aspetteremo qui fuori" disse Celia uscendo seguita da Silvia e Nelly. "Beh ragazzi che aspettiamo? Alleniamoci!" disse Mark. Ci allenammo senza mai fermarci: io perfezionai la mia tecnica di tiro con Axel, Camille lavorava con Nathan sulla difesa, gli altri facevano un tipo di allenamento per la velocità e Mark si allenava a parare tiri potentissimi. Alla fine eravamo tutti distrutti. La porta si aprì dopo tre ore e noi eravamo sfiniti. Io avevo appoggiato la testa sulle gambe di Axel. "Isabelle tirati su" mi disse affaticato "non ce la faccio ti prego aiutami" lo supplicai stremata. Sollevò con delicatezza la mia testa e quando si tirò su mi aiutò ad alzarmi. "Ragazzi state bene?" chiese Nelly "si benissimo!" disse Mark sarcastico. Tornammo a casa e lungo la strada notai che tra Nathan e Camille c'era una certa intesa. "Ciao ragazze!" ci salutarono Nathan, Mark e Axel "ciao!" li salutammo noi. "Allora...tu e Nathan vi intendete a meraviglia...a quanto pare" la stuzzicai un po' "no! E comunque qui quelli veramente innamorati siete tu e Axel!" rispose lei "non è vero io e Axel siamo solo amici!" le dissi incrociando le braccia "va bene va bene ti credo!" disse lei continuando a camminare. Arrivammo a casa e dopo aver fatto i compiti mi faci la doccia. Passammo una serata stupenda. Io e Camille rimanemmo alzate fino a tardi a chiacchierare e ci addormentammo dopo la mezzanotte. "Come quando eravamo in Italia ti ricordi?" le dissi fissando il soffitto "si...mi ricordo benissimo...te lo ricordi lui?" mi disse mia cugina "chi Paolo?" le chiesi accennando un sorriso "si proprio lui" mi rispose "mi manca tanto, tantissimo" continuò "mi ricordo bene soprattutto di come gli correvi dietro" la presi in giro "si ma lui era innamorato di te" mi rispose "forse...comunque ora andiamo a dormire che domani ci alleniamo alla Inabikari" dissi chiudendo gli occhi "buonanotte" disse mia cugina girandosi su un fianco. I giorni precedenti la partita passarono molto velocemente e i nostri allenamenti andavano intensificandosi di giorno in giorno. "Allora siete pronti?" ci chiese Mark "si" dissi io un po' agitata "ok da questa partita dipende il nostro ingresso in semifinale dobbiamo dare il centodieci per cento" pensai entrando in spogliatoio. Li c'erano antenne ovunque, sembrava uno studio televisivo più che uno stadio. Stavamo per entrare in campo ma sentimmo una voce dietro di noi "Ehi voi avete deciso di giocare" era Feldt "certo l'altro giorno ci avete battuti ma oggi vinceremo noi" disse Mark "i dati dicono che è impossibile" disse Feldt rimanendo serio "basta con i dati! Mark te lo ha appena detto non esistono partite già decise ancora prima di essere giocate! E poi credere solo nei dati è sbagliato dov'è il divertimento?" gridai ma Feldt sembrava non capire il significato delle mie parole. Ci posizionammo in campo e attendemmo il fischio dell'arbitro. La partita cominciò e noi provammo a segnare sfruttando tutte le nostre tecniche me segnare sembrava impossibile la barriera magnetica di Feldt era impenetrabile "non vinceremo mai così!" si perse d'animo mia cugina che seguiva la partita seduta in panchina "non disperare la partita è cominciata solo venti minuti fa!" gridò Mark. Riprendemmo a giocare e a pochi minuti dalla fine del primo tempo Turner segnò con il tornado di fuoco. "Non ci voleva!" gridai "abbiamo ancora molto tempo per rimontare" mi consolò Nathan. Dopo il gol di Turner la brainwashing cominciò a fare dei retro passaggi che squadra scorretta! Il primo tempo si concluse 1-0 per loro e Mark andò a lamentarsi con Feltd per il gesto scorretto della squadra che però non disse nulla e tornò in campo. Il secondo tempo cominciò e gli avversari continuavano a condurre per 1-0 grazie ai retro passaggi. Decidemmo quindi che l'unico modo per vincere sarebbe stato lanciarci in attacco. "Mark che cosa fai?!" gridò Bobby a Mark che aveva lasciato la porta. Rubammo palla agli avversari e da quel momento in poi cominciarono a notarsi i risultati eccellenti dell'allenamento alla palestra Inabikari. Mark tirò in porta ma non segnò "forza ragazzi Mark non può fare tutto da solo!" gridò Nathan e noi finalmente riuscimmo ad attaccare. Axel e Mark riuscirono ad eseguire una tecnica speciale nuova che Willi chiamò "doppio fulmine inazuma". Grazie a questo loro tiro segnammo il gol del pareggio. Dopo il tiro l'esito della partita cambiò radicalmente e la squadra avversaria cominciò a giocare sul serio. Segnammo un'altra rete grazie al trampolino inazuma di Jack e Axel e finalmente passammo in vantaggio. A poco meno di un minuto dalla fine si presentò un'altra occasione per segnare e Axel provò a tirare con il tornado di fuoco. Mentre stava per tirare Turner provò fermare il tiro e diede un forte colpo alla palla proprio nel momento in cui lo fece Axel. Entrambi caddero a terra ma non ci facemmo caso subito pensavamo si sarebbero rialzati. L'arbitro fischiò la fine e i due ragazzi non si erano ancora rialzati. "Axel!" gridai correndo verso di lui "stai bene?" gli chiesi piegandomi al suo fianco. Non ricevetti risposta ma da come si teneva la caviglia il dolore era tanto da non poter camminare. Lo aiutai a rialzarsi e raggiunsi Mark che nel frattempo si era chiarito con Mark. Quel pomeriggio ci capitò la cosa peggiore che potesse succedere: Axel aveva una distorsione e sarebbe dovuto stare a riposo per una settimana "q-quindi non giocherai la semifinale?!" chiese Mark "mi dispiace" rispose lui. In quel momento sembrò cadermi addosso il mondo: senza Axel la squadra non avrebbe mai potuto vincere "fantastico!" pensai sarcastica.
STELLA'S POV
Ancora una volta Isabelle era al centro dell'attenzione, "ogni giorno che passa lei e Axel sono sempre più uniti" mi dissi "ma sarà così ancora per poco" continuai "le porterò via la cosa che ama di più...ma cosa?" mi chiesi ma poi ebbi l'illuminazione "mi sembra di ricordare che il padre di Isabelle è fissato con il rendimento e se...nel compito di dopodomani accidentalmente prendesse un brutto voto?" dissi con un ghigno "addio spettacolo" conclusi continuando a ghignare.

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