Capitolo 10 -Il talento di Willi

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Passarono due settimane dall'arrivo di mia cugina a Tokyo. Fece molta amicizia con Silvia, Celia, Nelly e aveva in simpatia tutta la squadra in particolar modo Nathan con il quale legò moltissimo. Axel era rimasto a riposo per tutto il tempo ma gli sarebbe servita ancora un po'
per rimettersi del tutto di conseguenza non avrebbe giocato la partita. "Sveglia Cam!" -così chiamo mia cugina- "oggi ci comunicano l'avversario della semifinale!" gridai scuotendo Camille "Belle" -così mi chiama mia cugina- "non rompere le scatole! Lasciami dormire ancora un paio di minuti!" mugugnò lei girandosi su un fianco. "Cam ti ricordo che sono già le dieci e noi dobbiamo essere al campo tra mezz'ora!" dissi nuovamente incrociando le braccia. Mia cugina non rispose. Ebbi l'illuminazione. "Cam...se non ti alzi entro tre secondi vado a prendere l'acqua fredda" dissi con un leggero ghigno "va bene, va bene mi alzo! Sei proprio una rompiscatole" disse sorridendo. Le feci una linguaccia e andai a prepararmi al bagno vicino alla mia camera. Cinque minuti dopo ero lavata, vestita e pettinata. "Cam sei pronta?" gridai picchiettando le dita sulla porta: fuori dalla sua stanza "dammi ancora due minuti il tempo mettere il mascara!" disse lei "ma secondo te a senso mettere il mascara per andare in uno spogliatoio!?" gridai io leggermente spazientita "si bisogna sempre essere al meglio!" disse lei come fosse la cosa più ovvia del mondo. Spalancai la porta della camera e la trovai seduta davanti allo specchio con un vestito rosa, delle ballerine bianche, il trucco e i capelli perfetti "tu devi spiegarmi dove vai vestita così!" dissi sbattendomi una mano in faccia "ma vuoi scherzare è la cosa meno elegante che ho nell'armadio!" disse lei "e la divisa della squadra non andava bene?" dissi indicando la divisa appesa all'armadio "quella è solo per le partite e gli allenamenti" disse "senti lasciamo stare andiamo" dissi facendola alzare dallo sgabello su cui era seduta. "Aspetta non posso correre le scarpe sono scomode se corro mi fanno male!" disse rallentando il passo "perché hai messo un paio di scarpe scomode se poi ti fanno male i piedi?!" gridai nuovamente non capendo le sue scelte "perché le scarpe scomode sono quelle più belle no?!" disse lei sempre facendo passare ciò che aveva detto per la cosa più ovvia del mondo di nuovo. Arrivammo a scuola un quarto d'ora dopo l'orario prestabilito e quando i ragazzi ci sentirono gridare si voltarono a guardarci. "Ma ti vuoi muovere siamo sempre le ultime!" gridai di nuovo continuando a trascinarla "te l'ho già spiegato non posso correre: i capelli si schiaccerebbero, il trucco potrebbe colare e poi con le ballerine mi fanno male i piedi!" gridò "ma anche tu oggi dovevi mettere le ballerine?!" gridai "e che devo dirti se ti fanno così male toglile poi!" dissi "preferisco il dolore piuttosto che rovinare tutto ciò!" disse indicandosi. Alzai gli occhi al cielo e continuai a camminare. I ragazzi ci fissavano trattenendo le risate "che c'è?!" chiedemmo all'unisono io e mia cugina fulminando i ragazzi con lo sguardo "dovevate vedervi siete comiche insieme!" disse Tod "comunque che ci siamo perse?" chiesi cambiando argomento "i risultati della eliminatoria dovrebbero esserci comunicati a momenti potremmo giocare contro la Occult che voi conoscete già o la Otaku...Isabelle prima che tu me lo chieda la Otaku a quanto pare è la squadra più debole del torneo: la loro resistenza fisica è pessima, la loro forza di attacco è minima e la loro difesa una tragedia pare che usino come base un Made Cafè!" disse Celia sorpresa "io credo proprio che in finale ce la vedremo con quelli della Occult" commentò Steve "aspettiamo a parlare non esistono partite già decise in partenza!" disse Mark "ha ragione lui" lo assecondai io. Stavamo riflettendo sul da farsi quando ad un tratto la voce di Silvia ci distrasse: "Ragazzi!" la sentimmo gridare "Silvia cosa succede?" le chiesi "si tratta dell'avversario della semifinale...sarà la Otaku Jr High" disse Celia. Tutti noi eravamo sgomenti . "Come può una squadra così debole arrivare a battere la Occult?" pensai ad alta voce "per me c'è qualcosa sotto" disse Nathan "si hai ragione" commentò Camille "non c'è altra soluzione" scattò in piedi Willi "che vuoi dire?" domandò Sam "che andremo al Made Cafè la Otaku non è la squadra di secchioni che crediamo sono astuti e la risposta alla domanda che cerchiamo" disse di nuovo Willi "e allora ci andremo oggi stesso!" disse Mark deciso "siete proprio infantili" intervenne Nelly sbattendosi una mano in faccia. "Beh ragazzi non so voi ma io devo andare...lunedì abbiamo un compito noi della 2 i" dissi io "Belle aspettami!" disse Camille venendomi incontro "Belle?!" esclamarono gli altri "si Belle mi chiamano le persone che mi sono molto legate" dissi con noncuranza "è carino possiamo chiamartici anche noi?" mi chiese Nelly "non dovete nemmeno chiederlo certo che potete!" dissi aprendo la porta della sede. Tornammo a casa ed io andai nella mia camera a studiare per il compito di scienze. Dopo pranzo mi chiusi in camera per continuare a studiare. Almeno due ore dopo sentii bussare alla porta. "Chi è?" chiesi rimanendo concentrata su scienze "Belle sono io ho un problema enorme!" disse la voce di mia cugina dall'altra parte "entra" dissi. Camille si fiondò sul mio letto ed io le chiesi quale problema avesse "non ho idea di come vestirmi per andare al Made Cafè" disse come fosse una tragedia "Cam e tu hai interrotto il mio studio solo per questo?!" gridai "stai già studiando scienze ma il compito è dopodomani!" disse lei "si ma io domani dopo la partita ho le prove a scuola e non ho tempo di studiare!" dissi io "ok comunque tra tre ore dobbiamo andare al Made Cafè sbrigati a finire" rispose prima di lasciare la mia camera. Roteai gli occhi e sorrisi "non cambierà mai" mi dissi. Nelle due ore successive mi dedicai interamente allo studio e quando ormai si erano fatte le quattro decisi che era il caso di prepararsi. Dovetti lavarmi i capelli, li asciugai e mi vestii. "Belle sei pronta?" mi chiese mia cugina "si andiamo dai!" dissi io. Arrivammo a scuola puntuali per la prima volta. "Allora pare che ci siamo tutti andiamo!" disse Mark euforico. Dopo almeno venti minuti di cammino arrivammo davanti ad un locale enorme con le pareti rosa. "Emm...sarebbe questo il Made Cafè?" domandò Mark sorpreso "a quanto pare..." gli risposi. Entrammo dentro ed arrossii al solo vedere il locale. Mi sedetti difronte a Mark che non era molto disinvolto contrariamente a Willi che sembrava essere a casa sua. Improvvisamente due ragazzi piuttosto strani si avvicinarono a lui: "sembri un tipo interessante..." gli dissero "vieni con noi" continuarono facendo alzare Willi. Li seguimmo ed arrivammo in una stanza enorme piena di scaffali, videogiochi, modellini, fumetti e roba simile. "È meraviglioso" pensai da brava appassionata di manga. Cominciai a camminare tra gli scaffali e le varie postazione di videogiochi. Lui non avevo mai visto oggetti come quelli, non conoscevo quelle cose contrariamente a Willi che correva tra scaffali e postazioni raccontando la storia dettagliata di ognuno di quegli affari. "Sei proprio a tuo agio è?" gli disse Mark. "Willi dobbiamo andare ad allenarci" gli disse Cam "si ok..." disse un po' deluso. "Se vogliamo vincere oggi dobbiamo migliorare la difesa" disse Mark "anche voi ragazzi giocate a pallone?" chiede uno dei due ragazzi che ci avevano accompagnati in quel luogo "si e domani dobbiamo giocare contro la Otaku Jr High" disse Mark sorridendo "siamo noi la Otaku Jr High" disse l'altro ragazzo "quindi voi siete i nostri avversari di domani...è stato un piacere ma ora dobbiamo andare" disse Mark. Andammo al campo per cominciare l'allenamento. Io ero seduta con Nathan, Camille e Mark che cercavamo di inventarci qualche strategia per la partita. Nel mentre gli altri si stavano allenando ma nessuno era particolarmente concentrato. "Non mi sembra il clima adatto per una partita di semifinale" osservai guardando i ragazzi che sbagliavano anche le minime cose "hai ragione...la Otaku può sembrare una squadra di secchioni ma ha sicuramente qualcosa in mente" disse Nathan "e se fosse proprio questo? Il fatto di farci credere che sono secchioni senza talento potrebbe essere un modo per vincere...pensateci forse vogliono che ci andiamo leggeri per poter vincere" dissi "potrebbe essere...comunque noi impegniamoci come abbiamo sempre fatto!" disse Mark. Ci allenammo fino a sera e alle 20:00 su per giù tornammo a casa tutti quanti. "Belle, Cam è pronta la cena!" gridò mia sorella appena mettemmo piede in casa "scusate non ho fame!" dissi andando in camera. Cominciai a ripassare per il compito di scienze e rimasi fino a notte fonda con la testa sul libro. All'una di notte finalmente chiusi il libro e andai a dormire. Non so perché ma quella sera avevo come un nodo allo stomaco. Un brutto presentimento...decisi comunque di lasciar perdere e mi addormentai assonnata appena poggiata la testa sul cuscino. La mattina successiva il solito trillo fastidioso mi fece sobbalzare. Guardai l'orario: le 10:00. Non mi ero mai svegliata così tardi. Scesi in cucina ma non c'era nessuno. "Mamma! Papà! Zio James! Zia Sam!" gridai ma nessuna risposta. Mi aggirai per la casa. Mia cugina dormiva "figuriamoci!" pensai e mia sorella stava in camera sua con il computer tanto per cambiare. Dopo aver fatto un paio di volte il giro della casa trovai un biglietto su uno dei piani di lavoro della cucina. "Isabelle...allora scusa se te lo scriviamo con un biglietto ma visto che ieri sera non hai cenato l'unico modo per dirtelo era questo: io, tuo padre e gli zii staremo fuori fino a martedì: siamo andati da Joe -mio cugino che studia ad Hokinawa- non fate guai. Mamma e papà" lessi il biglietto ad alta voce. "Quindi siamo sole per tre giorni" pensai. Andai a svegliare Camille. "Alzati dobbiamo andare alla partita" dissi con un sorriso "ok" disse senza fare storie. Andai in camera di mia sorella "streghetta spegni tutto e preparati devi venire con noi alla partita" le dissi "va bene...sei proprio noiosa" sbuffò lei. Alle 11:00 circa andammo allo stadio della Otaku. Mia sorella si sedette tra gli spettatori in prima fila. Axel invece non potendo ancora giocare era seduto in panchina. "Signorine!" ci chiamarono delle ragazze "che c'è" chiedemmo noi cinque all'unisono "le ragazze devono vestirsi così..." disse indicando dei vestiti da Made. Io e Cam stavamo per rispondere di essere giocatrici ma le cameriere del locale ci spinsero nei camerini. Io e Cam ne uscimmo un secondo dopo "noi dobbiamo giocare!" tagliai corto. Quando Silvia, Celia e Nelly uscirono dal camerino trattenni a stento le risate. Nelly era al quanto furiosa mentre Silvia e Celia erano entusiaste. Andai a sedermi accanto ad Axel. "Ehi!" lo salutai sedendomi di fianco a lui "ciao era da un po' che non ci vedevamo..." disse lui accennando un sorriso "meno male che io devo giocare e non devo vestirmi in quel modo" dissi senza pensare. Axel arrossì leggermente e mi imbarazzai anche io "la caviglia? Che ti ha detto il dottore?" gli domandai cambiando argomento "mi ha detto che da domani posso riprendere gli allenamenti" disse soltanto "beh è una bella notizia...ci servi per la finale" dissi stava per rispondere ma l'arbitro ci disse che era il momento di posizionarsi in campo. Fu fischiato l'inizio: la Otaku era come ci aveva spiegato Celia una squadra molto debole. Non attaccavano e ci confondevano con dei movimenti assurdi di braccia e gambe e in più dicevano frasi assurde riguardanti fumetti e videogiochi. "Questi qui sono proprio degli svitati!" mi ripetei per tutto il primo tempo. In quei primi quarantacinque minuti di gioco non eravamo riusciti a combinare un bel niente. La Otaku era rimasta quasi ferma e noi confusi avevamo fatto lo stesso. "Ma che succede?! Possibile che non attaccano?!" mi domandai nuovamente. L'arbitro fischiò la fine del primo tempo. Andammo al riposo sullo 0-0. "Chissà perché non hanno attaccato?" chiesi "non lo so..." rispose Mark confuso almeno quanto me. "Capitano se serve posso entrare" intervenne Bobby "aspetta Mark lascia giocare me...credo di aver capito le loro intenzioni" disse d'un tratto Willi "io non so se è una buona idea visto come era scappato la prima volta con la Royal Academy" disse Steve "io mi fido" intervenni "rifletti..." mi disse di nuovo "se c'è una cosa che ho imparato giocando con Mark è che bisogna sempre fidarsi dei compagni...io mi fido di ognuno di voi è sebbene Willi sia fuggito la prima volta con la Royal se dice che ha capito io mi fido" dissi sicura. "Grazie non avrei saputo rispondere" mi sussurrò Willi "non c'è di che" risposi con un sorriso. La partita riprese e la Otaku era trasformata ora attaccavano e anche abbastanza efficacemente. Riuscirono a segnare un gol con il "colpo del battitore". "Allora è questo il segreto degli Otaku! Danno tutto nel secondo tempo!" esclamai. "Adesso si fa sul serio!" Sussurrai tra me e me. Scattai in avanti con la speranza di recuperare la palla e con mia enorme fortuna ci riuscii. "Vai Isabelle!" sentii gridare dagli spalti. Era Elynor. "Sarà pure una streghetta ma è la mia streghetta" pensai continuando a correre. Arrivai davanti alla porta e gli avversari crearono come un volto e con la terra del campo che mi coprì la visuale. Ma stavolta ero troppo determinata tant'è che riuscii addirittura ad utilizzare una super tecnica che non utilizzavo dai tempi in cui vivevo in America: "freccia di fuoco!" gridai calciando la palla. La nuvola di polvere si diradò: il pallone era finito fuori dal campo e il portiere era a terra apparentemente sfinito. La stessa cosa successe anche quando Kevin tirò con il "dragon crash" e la scena del portiere a terra si ripeteva di volta in volta. Anche Willi si trovò davanti alla porta e anche stavolta i difensori fecero quella specie di nuvola di polvere. Willi rifletteva fino a quando non gridò "ma certo è come nel videogioco!" gridò. Mi passò la palla e mi chiese di tirare in porta. "Freccia di fuoco!" gridai calciando il pallone. La tempesta su diradò prima delle altre volte e non appena ciò accadde vidi due giocatori provare a spostare la porta ma furono fermati da Willi che teneva uno di loro per l'elasticità dei pantaloni. Il tiro andò a segno. Il mio primo gol del torneo. La partita continuò e con un tiro di Kevin riuscimmo a vincere la partita. "Siamo in fiale!" gridai saltando al collo del nostro mitico capitano. Andai a sedermi accanto ad Axel. "Come mai non mi avevi detto di avere una tecnica?" mi chiese "diciamo che me ne ero scordata anche io" dissi leggermente ridendo "beh non ha importanza sei stata bravissima" disse sorridendo "ora scusa ma devo andare alle prove...Cam ad Elynor ci pensi tu" dissi "aspetta vengo a vederti" disse Axel. Lo aiutai ad alzarsi e insieme ci avviammo a scuola. Lungo la strada scoprii cose di lui che nemmeno sapevo. Era un ragazzo freddo solo all'apparenza ma in realtà era dolce, simpatico e anche abbastanza sorridente. Quel suo carattere mi migliorò l'umore. Arrivammo in teatro appena in tempo per cominciare. Ero carica a mille dopo la vittoria con la Otaku. Cantai e ballai con il sorriso stampato in faccia e con tutta l'energia che potevo metterci. "Brave ragazze!" si complimentò la professoressa "Isabelle vieni con me devo parlarti" mi disse poi. "Axel tu vai a casa ci vediamo domani in classe" dissi. Seguii la professoressa e cominciammo a parlare "oggi eri carica a mille" mi disse "sa oggi abbiamo vinto la partita della semifinale e sono molto contenta di aver segnato il mio primo gol nel torneo" dissi "sicura che sia solo per questo?" mi chiese "che vuole dire?" le chiesi "che ogni volta che canti o balli guardi Axel e dai il tuo meglio" mi disse. Non capivo perché proprio una professoressa mi stesse facendo quel discorso "no non è così" dissi solamente "comunque non era a questo che volevo arrivare...volevo dirti che a mio parere ogni volta che canti dovresti pensare a chi ti fa stare bene o male in base al testo della canzone" disse successivamente "ok seguirò senz'altro il suo consiglio...posso andare?" chiesi poi "certamente" mi congedò. Ripensai molto alle parole della professoressa è come sempre avevo la testa piena di dubbi e pensieri. E naturalmente andai a sbattere addosso a qualcuno. Alzai lo sguardo. Era Jude. "Riusciremo ad incontrarci senza sbattere uno addosso all'altro" commentò porgendomi la mano "speriamo" dissi sorridendo. "Sei sempre con la testa tra le nuvole tu?" mi chiese anche lui accennando un sorriso. Non risposi. "Che è successo stavolta?" mi chiese vedendomi pensierosa "oggi dopo le prove per lo spettacolo la professoressa di musica mi ha chiesto di seguirla nel suo ufficio e mi ha detto che ogni volta che canto e guardo Axel do il meglio e non so se è così o no...insomma io non sono interessata ad Axel però forse la professoressa ha ragione" dissi guardando Jude con espressione sconsolata "per me dovresti farti un esame" disse. "In che senso scusa?" gli domandai "tu dici di non essere interessata ad Axel ma allo stesso tempo sai che quello che dice la tua professoressa è vero...quindi forse dovresti chiederti se quando sorridi mentre canti è per la musica in generale o per Axel" mi disse ed era stato anche convincente "forse hai ragione tu..." sospirai. Jude aveva una strana espressione sapevo che neanche lui stava bene "tu invece cos'hai?" gli chiesi "niente..." disse "invece si Jude anche io ho avuto quell'espressione pensierosa...tu sei indeciso sul fare qualcosa" dissi "in effetti...diciamo che...no lascia stare" disse "come vuoi tu...ma se ci ripensi sai dove trovarmi" dissi sorridendo e Jude ricambiò. "Ora vado a casa...ciao Jude" dissi allontanandomi "ciao..." rispose con un mezzo sospiro. Tornai a casa e passai una serata tranquilla: feci avanti e indietro tra scrivania e cucina e poco prima delle 23:00 chiusi il libro e mi addormentai con tutti i miei dubbi e le mie tante preoccupazioni.

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