"Hei. Non entro a svegliarti, chiunque tu sia. Tirati in piedi e esci da questa stanza in cinque minuti, c'é la colazione."
Vengo svegliata bruscamente, da una voce femminile molto rude, ma obbedisco senza fare storie. Esco dalla stanza barcollando, ancora stordita dalla repentina (e poco gradita) alzataccia.
Uscita di lì, mi rendo conto di non avere la minima idea di dove andare.
Comincio a camminare alla cieca lungo il corridoio, le mani e le braccia abbandonate sui fianchi, guardandomi intorno alla ricerca di un cartello, una scritta, una persona, un nonsocosa che mi indichi dove andare, cosa fare. Mi sta prendendo il panico, accidenti.
SBAM.
"Di nuovo? Piccoletta impara a guardare dove metti i piedi o finirai per uccidermi!" Luke scoppia a ridere e mi sorride
"Scusa oddio non ti avevo visto" rido anche io questa volta. Siamo finiti tutti e due per terra come salami.
"E dire che mi sono guardato allo specchio stamattina, e non ero invisibile"
"scusaaaa"
"Non sai dove andare vero piccoletta?"
"In effetti..."
"Vieni con me"
Mi afferra un polso e mi trascina dentro una porta più grande delle altre, con una maniglia antipanico e una piccola finestrella.
"Questa é la mensa. Per la maggior parte del giorno é occupata dagli anoressici e le loro terapie di gruppo sul cibo, però a colazione, pranzo e cena ci stiamo anche noi, a mangiare quel poco di commestibile che ci danno. Ah, ti presento i miei amici, se ti va." dice, a mo' di guida turistica.
"Mi piace...mi piacerebbe molto, ma attualmente non so neanche chi sei tu." perché diavolo continuo a balbettare?
"Luke Hemmings, diciassette anni, quasi diciotto però, nato e cresciuto a Sydney, per servirvi. E tu sei?"
"Cosette Wilson, ehm...sedici anni, solo sedici, non lo so e non me lo ricordo."
Ride di nuovo. Poi mi prende per mano, trascinandomi tra i tavoli gremiti di gente, di faccie sconosciute, camici bianchi e felpe sformate come la mia. Si ferma ad un tavolo isolato, in un angolo appartato del grande stanzone, al quale sono seduti due ragazzi.
"Cal. Ash."
"'Giorno Luke" dice piano uno dei due. É moro, i capelli corvini se ne stanno ordinati sulla testa, e la frangia non copre nemmeno la metà della fronte abbronzata.
"E questa chi é?" esclama l'altro ragazzo, sorridendomi.
"CIAO ASHTON" il tono di Luke si alza di un'ottava.
"Seh seh ciao Luke. Chi sei tu bellissima?" Il suo sorriso é aperto, sulle guancie si formano due adorabili fossette: "Io mi chiamo Ashton"
"Cosette" sorrido timida: "Piacere"
Ho ancora la mano in quella di Luke, e lo sento stringere. Sembra protettivo. Mi volto verso di lui, vedo i muscoli tonici del suo collo tendersi sotto la pelle.
"io sono Calum" si presenta l'altro.
"Piacere" sorrido anche a lui.
Luke mi molla e si siede di fianco ad Ashton, facendomi cenno di sedermi di fronte.
Li osservo, tutti e tre. Sono belli, davvero.
"Che cos'é questo posto?" chiedo, di getto.
I sorrisi scompaiono di colpo dalle loro faccie, e ognuno assume un'espressione diversa. Calum abbassa lo sguardo, sembra quasi sull' orlo delle lacrime. Luke si lecca le labbra pensieroso, prima di portarsi le dita alla bocca e cominciare a mordicchiarsele nervosamente. Ashton rimane serio, le sue labbra fine sono una tavola piatta, però é l' unico che mi risponde.
"Non lo sai?" la sua voce é più roca, più profonda, seria: "É una gabbia di matti. Anche se preferiscono chiamarlo 'centro di riabilitazione'."
"Sono pazza?"
"E io che ne so. Lo sei? Devi deciderlo tu. Però qui fanno di tutto per fartelo credere. E finché non sono del tutto certi che ne sei convinto, o ti fanno uscire o ti spediscono in psichiatria. E non é un bel posto credimi. Loro lí hanno come delle bambole voodoo. Ti controllano" I suoi occhi si sono fatti lucidi. É così dolce, forte e debole al tempo stesso. E la cosa, lo ammetto, é parecchio sexy.
"Io...io non sono pazza." decido.
"Ti conviene fargli credere il contrario, è la tua unica speranza. Ma stai attenta. A volte basta l'idea dell' essere pazzo a renderti tale"
Rimane a guardarmi. Il viso, gli occhi, le labbra...mi scruta.
"Sei magretta eh?" ride, beccandosi però una gomitata da Calum, che non scherza nemmeno lui come magrezza eccessiva: "Una piccola Calum ab..." non finì nemmeno la frase per un'altra gomitata (quasi) eccessivamente forte: "DEFICIENTE!" sbraita contro l'amico, scoppiando poi però a ridere. Ridono tutti e due, eccetto Luke, che rimane cupo. Ogni tanto mi lancia qualche occhiata, abbassando sempre lo sguardo appena lo guardo.
"Cosette (cristo che nome strano che hai), la vedi quella donna lì in fondo?" dice Calum rivolto a me: "Vai da lei, ti fai vedere e lei ti dirà che cosa devi mangiare" sorride incoraggiante. Così mi alzo, sorrido a ciascuno e mi avvio verso una donna sulla quarantina dai capelli rosso scuro tagliati un po' alla Elvis Presley.
LUKE'S P.O.V.
Osservo la sua figura minuta avventurarsi tra i tavoli. Guardo le piccole mani magre stringere l'orlo dell'enorme felpa. É bellissima.
"Hemmings" Ashton si alza e si risiede alla mia sinistra, lasciandomi in mezzo al trio.
"Che vuoi?" borbotto.
"Non è malaccio" si aggiunge Calum: "Ha dei bei capelli"
"Solo i capelli?" incalza l'altro.
"Zitto Ashton." mi concentro sui corn flakes ormai zuppi di latte, rimestando la poltiglia con il cucchiaio.
"Che ho fatto adesso?" esclama ridacchiando.
"Te le becchi sempre tu le ragazze." borbotto: "Tiri fuori le tue fossette, la tua aria matura e cadono tutte ai tuoi piedi."
"Ti piace eh?" ha capito al volo. Non é il mio migliore amico per niente: "Scusa. Non pensavo...cioè boh non vi siete conosciuti solo ieri sera?"
"Ash, mai sentito parlare di 'amore a prima vista'?" lo rimprovera Calum.
"Oh certo, é quello che mi é successo quando ti ho visto per la prima volta Cal." il riccio si allunga verso di lui facendo lo stupido: "Amore della mia vita" e ricominciano a ridere.
"Insensibili" decreto.
"Gne gne, sei solo geloso del nostro amore, vero Ash?" Calum ride ancora più forte.
"Senti Luke, non puoi deprimerti così eh" aggiunge Ashton.
"Si ma guardatela..." la guardo parlare con Kathia, la dietologa: "é bellissima."
"É andato, l'abbiamo perso" dice Ashton: "Rincitrullulito"
