Benvenuti a Bucarest

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Stavano percorrendo la vecchia statale da un bel po', era molto più lunga a piedi.
Ognuno era armato e pronto a qualsiasi cosa dopo quello che era successo.

Il paesaggio non sembrava molto accogliente, tutti quegli alberi scuri che li circondavano, il cielo che iniziava a farsi grigio e nuvoloso e la temperatura si andava abbassando.

Dean decise di rompere il silenzio assordante e disse "Tenetevi pronti a tutto, perché da quello che ho visto, i Demoni hanno lasciato il pullman quindi potrebbero essere ovunque....e poi questo freddo mi fa pensare che avremo dei fantasmi a farci compagnia." strinse più forte il pugnale che teneva in mano.
"Perché cosa c'entrano i fantasmi?" chiese Pietro confuso, non trovando un collegamento per il discorso.
"Perché quando ci sono, improvvisamente fa freddo e iniziano a succedere cose strane, anche se visto che siamo in mezzo al nulla, non le noteremo."

Ricadde di nuovo il silenzio e continuarono a percorrere la strada, fin quando il telefono di Natasha squilló.
Era Steve.
"Pronto?"
"Natasha come procede il viaggio? Trovato qualcosa?"
"A dire il vero siamo ancora per strada abbiamo avuto un piccolo imprevisto, ma ci stiamo avvicinando.
Voi? Come va l'aereo?"
"Temo che non riusciremo ad arrivare prima di domattina. Dovrete dormire lì stanotte."
"D'accordo ci terremo in contatto." chiuse la chiamata e posó il cellulare nella tasca posteriore dei jeans.

Dopo alcuni minuti che sembrarono un'eternità, iniziarono a vedere delle luci in lontananza e affrettarono il passo per andare a controllare.

Arrivarono all'inizio di una stradina illuminata da qualche luce e alla sua fine videro il cartello "Benvenuti a Bucarest", seguito da un incrocio di strade che portavano in direzioni diverse.
Così iniziarono a percorrerla e si fermarono davanti al cartello.

"Era ora!" esclamó Dean allargando le braccia, felice di essere arrivato a destinazione.
"Allora come ci muoviamo?" chiese la squadra ai Winchester.
"Io direi di sparpagliarci per i quartieri e chiedere informazioni in giro. Ne troveremo di più in periferia che al centro. Non credo che uno ricercato come lui se ne vada in giro dove tutti possono vederlo, quindi.....si, inizieremo proprio dai quartieri periferici."
"Già Dean ha ragione, ma sarà meglio muoverci in coppia per sicurezza." Sam concordó con il fratello.
"Io posso andare benissimo da sola, state tranquilli.
Cercheró di non spargere troppo sangue." disse Nat con sguardo sicuro e ribelle.
"Va bene ma sta attenta. Andiamo." e si divisero prendendo le varie strade.

Sam e Dean, dopo aver percorso qualche chilometro, in mezzo a delle vecchie case malandate e probabilmente abbandonate, arrivarono in uno dei quartieri più malfamati e degrati della zona.

Una bidonville con baracche fatiscenti tirate su con materiali deperibili lamiere, legname, e qualche mattone, alternate a costruzioni in cemento senza intonaco che ricordavano una città bombardata. L'asfalto era sterrato devastato dalle buche, pozzanghere e fango ovunque, detriti e immondizia, voragini e mucchi di terra qua e là. Le case erano vecchie, con muri sgretolati e sembrava che stessero per crollare. Panni stesi ovunque, antenne paraboliche alle finestre e una matassa nera di fili elettrici di ogni tipo che pendeva bassa nel cielo.

"Ma che bello spettacolo eh Sammy?! Se non li troviamo qui i fantasmi, possiamo andarcene in pace." disse Dean e dopo un breve perlustrazione del territorio con lo sguardo, continuarono a camminare.

...

Nel frattempo Natasha stava percorrendo una strada simile, ma più popolata, c'erano molte case con luci accese e alcuni negozi ormai chiusi, e vi era anche un bar all'angolo di un vicolo.
Non aveva un aspetto decisamente invitante, la scritta con il nome era per metà cancellata, le luci erano attaccate al tetto ma mal funzionanti e le pareti mascherate e piene di graffiti.
Decise comunque di entrare e chiedere a qualcuno.

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