Mistal vide Tharduin e I due nani al seguito spalancare le porte della sala e correre in direzione del re. Non sembravano essere venuti per due chiacchiere, anzi; erano sudati, affaticati e visibilmente in fase di stordimento. Non appena furono ai piedi del trono, si fermarono, riprendendo fiato.
<<Identificatevi, e dichiarate il motivo della vostra presenza qui.Ah, tu! Spegni subito quel sigaro, non è consentito fumare qui a palazzo.>>disse Vlathad indicando Amaster, che iniziò a guardarsi attorno.
Non vide nessun punto per spegnerlo senza sporcare, così usò due tozze dita per farlo.
<<Perchè ti fai del male? Ti ho solo chiesto di non fumare qui dentro, nano>>
<<Allora mi spieghi anche dove diavolo potevo buttarlo?>> rispose Amaster stizzito.
Il re, fissandolo con gli occhi ben aperti, gli indicò con lo sguardo l'elfo che era alla sua destra e che con un vaso di terra stava aspettando che vi riponesse il sigaro.
<<Ah, beh. Questo è un pò imbarazzante.>> dichiarò arrossendo fino alla punta del suo grosso naso.
Mistal era molto divertito. E scoppiò a ridere con entusiasmo. Molto entusiasmo. Forse troppo. Stava letteralmente piangendo.
<<Dicevamo, perchè siete qui? vedo che avete i martelli. Siete stati inviati da Ruin?>> chiese infine,
Amaster e Garudh guardarono Tharduin nello stesso momento, come se si aspettavano che fosse lui a parlare.
<<E va bene, parlo io. Fifoni.>> disse, e prima di parlare indicò a Vlathad la sua lunga barba.
<<Guardi I miei peli, sire. Vede come vibrano?>>
<<Oh si lo vedo. Chissà quante ragazze avrai conquistato con questo metodo>>
Mistal si stava sentendo male. Un altra parola di quei nani e sarebbe morto dalle risate, letteralmente.
<<Vedo che lei non conosce la nostra sofisticatissima barba. Quando I nostri peli vibrano, vuol dire che siamo agitati, e che qualcosa non va. La barba dei nani non mente mai. Mai, per nessun motivo>> ripetè.
Vlathad appoggiò il mento sul suo pugno, mettendosi comodo.
<<Prego, continua.>> disse.
<<Bene, ora che hai notato questo importantissimo particolare, proseguo. Ieri stavamo lavorando in miniera, come sempre. Ho sentito un sinistro rumore dietro una parete, e ho aperto una fessura per guardare meglio. Non si può neanche immaginare cosa si nascondeva li dietro.>> concluse, come a creare una buona dose di suspance.
Nessuno parlò.
Quando vide che non avrebbe ricevuto domande come sperato, sospirò e rivelò finalmente la sua scoperta.
<<Draconidi, Lord Vlathad.>>
Mistal smise di ridere, e l'aspetto calmo e pacato del padre divenne ad un tratto serio e preoccupato.
<<Io ti avviso - disse Gharud a bassa voce - che se anche questa volta veniamo cacciati o esiliati a calci nel didietro ti gonfio come una botte>>
<<Tranquillo, Ghar. Non succederà. Sono venuto qui apposta.Fidati di me>>
Vlathad iniziò a pensare. Chiuse gli occhi e si massaggiò le tempie ciclicamente, in senso orario. Mistal sapeva cosa significava; suo padre stava ragionando ed è meglio non interrompere un momento come quello, soprattutto se non vuoi avere ripercussioni fisiche. Ovviamente, Tharduin non lo sapeva.
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Storie di Nalram Vol. 1: L'ira dei Draconidi
FantasyMistal, erede al trono degli elfi, è un ragazzo particolare. E' nato senza magia nelle vene, ma con una grande anima. Il suo destino cambierà per sempre quando i suoi timori si rivelano verità. Una nuova guerra sta per iniziare, e il destino della s...