Capitolo 4

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***

-No Potter.. no. Basta.. questa volta è l'ultima. Dobbiamo finirla.. non fa bene a nessuno di noi..-

Quelle furono le parole della serpeverde mentre si infilava la sua canotta bianca che sicuramente aveva visto giorni migliori di quelli.

La risposta dal Bambino Sopravvissuto non arrivò subito..

Harry era seduto sulla poltrona verde e argento che Pansy teneva in camera sua.. il giovane era troppo attento a guardare i suoi movimenti per focalizzare subito ciò che quella donna gli aveva appena detto.

Pansy era di una bellezza rara. Non era quelle bellezze scontate.. ma bensì come quel tipo di bellezze che esigeva di esser capito.. di esser decifrato.

La sua bellezza non era interiore.

Faceva schifo quella ragazza interiormente.. come lui dopotutto.

-Non capisco scusa.. non è una relazione.E' solo sesso. Non ti sei mai fatta problemi in queste settimane, cosa ti blocca adesso?-

Pansy Parkinson si finì di allacciare le scarpe, e prendendosi la sigaretta dalle mani di Harry, fece un tiro.

-Non voglio essere il tuo giocattolino di sfogo solo perchè per un periodo ti si alzava solo ed unicamente alla vista di un'altra "bandiera" capisci no? Ceh tra di noi va a meraviglia non fraintendere.. ma per le mutande di Merlino questa relazione è insana e malata. Ti servi del mio corpo solo per dare prova al tuo che è ancora attratto da una donna-

Nel parlare la ragazza aveva poggiato le sue cosce,coperte dal pantalone di un pigiama, sulla poltroncina di fronte a quella dove Harry la stava osservando.

Il giovane era convinto che era sprecata in quel corpo.

La sua innata intelligenza era stata sotto valutata da un paio di grandi tette.

Si perchè Pansy era intelligente.

Harry non le aveva mai parlato del suo periodo nero, e mai avrebbe pensato di farlo, prima di quel momento.

-Tu usi il mio per riempirti del rifiuto di Draco. Sei convinta che io possa riempire il vuoto che ti ha lasciato lui.. hai cercato per tutti questi mesi qualcuno, fino a che il mese scorso.. alla festa.. ubriaca fradicia sei venuta con me per cercare di dormire talmente eri stanca. E noi quello abbiamo fatto.. abbiamo solo dormito vicino.. Sapevo che eri sobria Parkinson.. eccome se lo sapevo..-

Harry sorrise , ricordava quella notte come se fosse stato un paio di minuti prima.. il suo sguardo perso nel vuoto lo aiutava a rivivere a pieno quelle immagini..

-Io ti ho sentita quando nella sonni veglia mi hai abbracciato ed hai sussurrato "ecco le braccia in cui voglio stare".Credevi che non ti avessi sentito? A te brucia che Draco abbia preferito stare con una che non sia tu, con una che gli da ciò che non sei stata capace di dargli tu.-

Lo sguardo privo di emozioni si posò nuovamente sulla figura di fronte a lui.

La ragazza adesso aveva il capo chino, e un leggero velo di malinconia copriva quegli occhi neri come la pece.

-Se lo sapevi perchè sei rimasto con me quella notte?! Te ne potevi andare io no..-

-Tu non mi avresti trattenuto lo so. Sei fottutamente orgogliosa per fare qualcosa di questo genere. Però ho imparato abbastanza di te che so per certo che avresti pianto, incapace di accettare un ennesimo rifiuto.-

Gli occhi della Serpeverde saettarono verso quelli verdi smeraldo del Bambino Sopravvissuto.

In quel nero profondo.. Harry una fine l'aveva vista. Vedeva le fiamme bruciare in quello sguardo, e si rese conto che era sempre stato tutto ciò che cercava. Fuoco.

Voleva qualcuno che non lo lodasse per il suo esser Il Salvatore Del Mondo Magico.. e Pansy certamente non lo lodava.

Si ricordò di quando durante la Guerra Magica, Pansy aveva cercato di farsi colpire volontariamente dall'anatema che uccide.

Harry aveva fatto il possibile per evitarlo all'insaputa della mora.

Il giovane Grifondoro sapeva bene che nessuno durante quella guerra aveva intenzione di perdere, e se l'avesse fatto, quel qualcuno voleva perdere con onore.

Ma Pansy cercava di farsi colpire dalla morte per ragioni al ragazzo sconosciute.

Pansy aveva paura che dopo la guerra, una volta che il Signore Oscuro sarebbe caduto, una volta che anche suo padre sarebbe morto.. aveva paura di restare sola. Aveva paura di non poter essere accettata, aveva paura che quei segni sul suo corpo, fossero un biglietto di sola andata per l'inferno. Ed avrebbe viaggiato sola.

Ecco perchè non riuscì mai ad accettare il 'no' che Draco le aveva rivolto. Era il solo amico che dopo la guerra le era stato vicino.

Ma senza lui la ragazza che motivo aveva di continuare la sua vita in quel covo di serpi?

Questo prima che il ragazzo dagli occhi giada le fosse entrato nella vita, e avesse scombussolato tutto il suo sistema neurologico.

-Senti brutto pallone gonfiato, non sei indispensabile nella mia vita. Come te, ce ne sono tanti qui ad Hogwarts, e li posso avere anche tutti insieme senza che tu brutt..-

-Oh ma vieni qui e diventa utile.-

Fu così che anche quell'ora la passarono nel modo più violento immaginato, facendo sii che lui scaricasse l'odio, e lei, da brava masochista riceverlo.

***

Draco Malfoy giaceva fermo sulla soglia della porta..

-COSA?!-

Nella stanza Ginny Weasley e Blaise Zabini fecero la loro entrata

La rossa aveva un'espressione seria e spaventata sul volto.

-Hermione ma di che cazzo stai parlando eh?! A COSA PENSAVI EH?!-

Il moro si caricò la rossa sulle spalle, la quale aveva preso la rincorsa per buttarsi sul corpo esile di Hermione la quale manteneva la sua postura fiera.

-Lasciami Zabini! Lasciami stozzarla. Come hai potuto?! Io ti credevo la mia migliore amica! Tu non ti meritavi il bene stronza! STRONZA!-

Le lacrime solcavano le guance della giovane. I pugni battevano sulle spalle grandi del ragazzo.

-Ginny ti prego..-

A quelle parole la rabbia della rossa si moltiplicò.

-TI PREGO CASA?! TI PREGO COSA?! COSA TI CREDI EH GRANDE STRONZA?!-

Draco Malfoy era ancora fermo in quella posizione..

-Blaise.. porta la Weasley fuori per cortesia.. aspettate me e la Granger in sala comune nostra..-

A quelle parole Blaise fece un cenno, e si portò fuori di quella camera la ragazza urlante che si dimenava ancora più forte.

-Mi spieghi cosa minchia significa?!-

***

SPAZIO AUTRICE

volevo ringraziare Irene e Carlotta che mi hanno spronato a postare questa storia.. e ricordarle che per strozzarmi c'è tempo..

Paure. (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora