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Il giardino della villa di Alexa Dowd pullula di gente. Tipi intenti a bere l'ultima goccia di una bottiglia di vino o di birra o di un bicchiere di vodka, altri che si concentrano sulle loro sigarette, altri ancora gettati sul buffet a sgranocchiare patate fritte, e ragazze in bikini in piscina che accarezzano sensualmente i loro fidanzati (o almeno spero che non siano semplici estranei).

"Rocky!" Alexa lo chiama dall'uscio della sua mega villa. Rocky la raggiunge e noi lo seguiamo.

Si salutano con un bacio, poi Alexa si rivolge a noi.

Al suo fianco c'è una ragazza. Per un momento la vista mi si annebbia e vedo solo lei. È molto bella.

Descrivervela mi sembra inutile, ma lo faccio comunque: ha una lunga chioma scura e una carnagione abbronzata, il vestito nero attillato che le arriva poco sopra il ginocchio le sta una meraviglia risaltandole delle lunghe gambe sfilate. Il viso è la cosa più bella che mi sia mai capitata. Ha un'espressione dolce, le labbra carnose con un velo di lucida labbra, gli occhi color del caffè sognanti che scrutano in giro, fin quando non incontrano i miei.

Si, sexy, è sexy. Ma è di quella bellezza che appena la vedi non pensi "è sexy" ebbene "è bella".

Tutto questo mentre Alexa ci saluta. Nota che sto fissando la ragazza al suo fianco, così ce la presenta.

"Oh, ragazzi, lei è Antares May. È una mia amica, fa anche lei la modella. Ants, penso che tu già sappia chi sono loro, no?"

La ragazza (o meglio, Antares) sembra risvegliarsi dai suoi pensieri e ci mostra un meraviglioso sorriso a trentadue denti. Perfettamente dritti, per l'appunto.

"Piacere." dice con una voce dolce.

"Antares." dico io. "Che nome inusuale.."

Lei sorride e dice "Lo so." con una lieve nota fiera nella voce. "È il nome di una stella."

"È bellissimo." commento.

Mi accorgo che gli altri se ne sono andati, lasciando me e la cosiddetta Antares da soli, eppure con così tanta gente di avanzo intorno.

"Io ero una tua fan." dice colmando quel silenzio creatosi tra noi. "Cioè, lo sono ancora..." fa una piccola pausa come per pensare a cosa dire. "Amavo il tuo sorriso." dice infine.

"Amavi?" faccio io.

"Beh, non lo vedo da tanto tempo."

Allargo gli angoli della bocca in uno pseudo-sorriso.

Lei ridacchia.

"Questo è finto." dice poi. "Non credere che non me ne accorga."

"Finto, dici? E tu che ne sai?"

"Non sono così ingenua. Ora devo andare. Ci vediamo in giro, Ross." il mio nome sulle sue labbra sembra migliore, non più tanto monotono.

Si incammina sui suoi tacchi verso il buffet finché non la perdo di vista.

Mi giro a cercare i miei fratelli, ma non li trovo. Mi siedo annoiato su una sedia in un angolino.

What I'm Missing ~R.L.~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora