XLI PARTE: Guai In Spiaggia

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''Avete preso tutto?''

''Sì, mamma.''

''Sicuri?''

Non le rispondo nemmeno. Guardo Nicola, seduto accanto a me sulla macchina di mia madre, e sbuffo annoiato. Lui sorride divertito.

''Ehi, ti ho sentito eh!'', lei mi guarda nello specchietto.

Siamo quasi arrivati a destinazione. La mamma di Nicola non poteva portarci per via del lavoro e quindi ci ha pensato la mia, ci sta portando in Liguria: una vacanza di cinque giorni, solo io e Nicola. Hotel già prenotato. Sarà fantastico! La vacanza più bella della mia vita!


Mia madre ci accompagna nella hall dell'albergo e, dopo che ci è stata assegnata la camera, ci lascia finalmente da soli: ''Divertitevi e fatevi sentire ogni tanto!''.

La camera è davvero carinissima e dalla finestra c'è una bellissima vista del mare. Mi piace un sacco! Avviciniamo i due letti così da farli diventare come un letto matrimoniale e, dopo aver fatto un giretto per la città e una sosta in panificio per armarci di ''provviste'', ci dirigiamo in spiaggia. Quale spiaggia sarà? Proviamo a scendere nella ''spiaggia libera attrezzata'' sperando di aver azzeccato (''il mio sesto senso non sbaglia MAI!'') ma tra poco scopriremo che non è così ovviamente perché la sfiga mi deve perseguitare anche in vacanza altrimenti non va bene.

Io mi imbarazzo tantissimo a mettermi in costume davanti alle altre persone e questo Nicola lo sa benissimo: ''Starai chiuso qui dentro finché non ti sarai cambiato.''

Il mio ragazzo mi ha chiuso nello spogliatoio.

''Non puoi farmi questo!'', piagnucolo disperato.

''Oh sì, invece!''

''Sai che potrei rimanere chiuso qui dentro anche per tutto il giorno vero?''

''Beh... vorrà dire che allora la focaccia farcita che ti piace tanto me la mangerò tutta io...''

''Giù le mani dalla mia focaccia!''

All'esterno sento Nicola aprire il sacchetto con la focaccia: ''Sto per prenderne un morso...''

In un attimo mi cambio ed esco fuori dallo spogliatoio, pronto ad azzannarlo.

Addento un pezzo di focaccia e lo guardo imbronciato: ''Però, ho trovato il tuo punto debole finalmente!'', ride e mi trascina per una mano verso due sdraio libere. Apriamo gli ombrelloni perché il sole è davvero tanto tanto tanto forte. Non credo che sopravviverò. 

''Crema'', Nicola tira fuori dal suo zaino della crema solare e mi fa l'occhiolino, se la spalma sul corpo e poi, quando ha finito, allungo una mano per prenderla ma lui la tira subito indietro: ''Ah ah. Niente da fare.'', alzo un sopracciglio,''Voglio avere l'onore di potertela mettere io.'' 

''V-va bene.'', divento rossissimo dall'imbarazzo e lui ride divertito: ''Però... sei già abbronzato?''

''Muoviti.'', faccio di nuovo il finto offeso ma in realtà ad ogni tocco delle sue mani sul mio corpo perdo vent'anni di vita.

''H-hai finito?!'', se la sta prendendo comoda lui. 

''Sì'', mette via la crema e mi abbraccia. Ho la testa appoggiata contro il suo petto. Si muore dal caldo ma non mi staccherei dal suo abbraccio, rimarrei così per tutta la vita. Passa un gruppo di ragazzi armati di tavole da surf che ci guarda disgustati.

''Lasciali perdere'', mi sorride Nicola notando il mio nervosismo e mi bacia. 

''Gay... gay ovunque!'' è il commento di una ragazza seguita da altre due con sguardi di disprezzo rivolti verso me e Nicola.

Lui mi stringe ancora di più e i baci diventano sempre più insistenti. 

''Potete andare da un'altra parte a sbaciucchiarvi, per favore?'', io a questo punto non resisto più e, mentre continuo a limonarmi con Nicola, alzo un dito medio verso l'ennesima ragazza che ci guarda con disgusto e lei si allontana. Non sono solito a simili comportamenti ma concorderete con me che ''a tutto c'è un limite''. Gente ignorante. Nicola ride di gusto e continua a baciarmi imperterrito.


Tempo di bagnarsi. Nicola mi deve insegnare a nuotare. Il bagnino si è dissolto nel nulla proprio mentre io metto piede in acqua, così posso anche affogare tranquillamente. Nicola poi mi spinge e io cado in acqua. Lui ride ma io mi vendico. Finisce in acqua anche lui e ci rotoliamo tra le onde. Non so quanta acqua salata ho bevuto. Che schifo!!! 

''Mi devi insegnare a nuotare oppure mi vuoi eliminare?!'', gli chiedo ridendo mentre mi spinge di nuovo in acqua.

''Ma tu sei il mio sirenetto''

''E tu il mio assassino!''

Mi ritrovo con tantissimi sassolini nel costume e... non è una bella sensazione poi, un'onda un po' troppo forte per poco non mi toglie il costume e... che vergogna!!!


Ritorniamo sulle sdraio ed ecco che, poco dopo, ci raggiunge un signore seguito dalla moglie: ''Ehm scusate ma... questi sono gli ombrelloni che ci hanno assegnato... il 36 e il 38...''

Io e Nicola ci guardiamo sconvolti e ci tiriamo subito in piedi.

''Ma questa non è mica una spiaggia libera?!''

''Si, lo è... ma l'ombrellone e le sdraio si devono noleggiare...'', ci risponde la moglie stizzita mentre il marito va a chiamare ''qualcuno''.

Io e Nicola raccogliamo disperatamente le nostre cose, ci infiliamo la maglietta e corriamo via. Ci manca che prendiamo la multa! Abbiamo scroccato le sdraio e gli ombrelloni per più di quattro ore!


Passato lo spavento, per strada ridiamo come matti. Entriamo in un bar e ci prendiamo un gelato.

''Domani evitiamo episodi come quello di oggi, ti prego!'', sto ancora ridendo.

''Decisamente! E ricordami di non dar più retta al tuo caro sesto senso!'', ha le lacrime agli occhi dal ridere e mi da un bacino sulla guancia.

Ma le figuracce non finiscono qui: paghiamo e ci dirigiamo verso l'uscita dal bar... non so il perché ma i sassi che avevo ancora nel costume (dato che per darci alla fuga non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di cambiarci) decidono di cascarmi fuori proprio ora e, mente appoggio una mano sulla maniglia della porta, una cascata di sassolini si riversa sul pavimento del locale. 

Sembra la scena di un film: mi giro lentamente, sconvolto verso il cassiere il quale è anch'esso sconvolto e prima guarda la scena del crimine per terra e poi me. Gli altri clienti mi guardano perplessi... accidenti! Non pensavo che i sassi fossero così tanti! Usciamo di fretta dal bar e ricomincia la corsa sfrenata verso l'hotel, verso la salvezza.

Mia mamma prima di partire mi aveva detto di portarle a casa qualche sassolino da mettere nell'acquario ma, invece, mi sono ritrovato mezza spiaggia nei pantaloni!



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