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Juliet era a soli due passi dalla casa Simpson, e fremeva dalla voglia di vedere come era all'interno.

La sua gonna rosa ondeggiava col passare di qualche piccolo soffio di vento, facendo stringere qualche volta la ragazza nelle sue spalle. Le sue dita sottili tenevano strette le maniche della felpa giallo sbiadito che indossava, cercando di coprire più che poteva il dorso liscio delle sue piccole mani.

Il suono delle sue sneakers riecchieggiava nel silenzioso quartiere come se fosse un tamburo al ritmo col battito del suo cuore, che creava una sinfonia che solo la ragazza poteva sentire, come se quel continuo boom tenesse il ritmo della sua canzone chiamata vita.

Altri passi e si trovò di fronte la casa del ragazzo, che nel frattempo stava tambureggiando con le dita sul tavolino della sala nell'attesa che Juliet arrivasse, e un bussare alla porta lo fece sobbalzare e voltare verso la finestra per vedere chi fosse. -Arrivò!- Urlò e si diresse verso la maniglia di acciaio della porta, abbassandola e tirandola indietro per aprire la porta.

E un sorriso puntò tra le sue morbide labbra quando vide il dolce volto della bionda di fronte a lei.

La trovò semplicemente adorabile. Adorabile come il rossore sulle sue guance si univa a quello della punta del suo naso, probabilmente per il freddo, a come i suoi lunghi capelli le cadevano sulle spalle, e come le sue gambe restavano scoperte dalle caviglie fino al ginocchio. E -Hey Brad.- ecco. Un'altra cosa adorabile era la sua voce leggermente acuta e dolce, pensò il moro.

-Julie.. Uhm entra, fa un po freschetto fuori.- Juliet guardò il ragazzo, che si era fatto spazio per accoglierla nella sua dimora, e dopo qualche passo spostò lo sguardo per osservare meglio la casa.

Era una bella casa ordinata, il colore dei muri le ricordava tanto la sabbia, e le mattonelle biancastro facevano lo stesso.
Notò alcune conchiglie abbastanza grandi fatte di ceramica che contenevano delle lampade, e delle foto appese ai muri di lui e la sua famiglia durante le vacanze estive, lo capiva dal mare che era dietro di loro. Era una casa molto... marittima. -Oh, benvenuta in casa mia- disse Bradley distrandola dai suoi pensieri. -Come credo tu abbia notato ci sono molte cose.. da mare, diciamo.- rise leggermente, per poi continuare. -I miei genitori sono ossessionati da qualsiasi cosa riguardi il mare, quindi non sorprenderti.- e con un sorriso che Jiulet non riuscì a decifrare, prese il polso della ragazza, trascinandola sulla scale di legno, per salire al piano superiore verso la sua stanza.
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Appena entrati, la fece accomodare sul suo letto. -Attenda a non sbattere la testa sul soffitto.- avvertì la ragazza, che si girò per guardare come il tetto triangolare terminasse appena sopra la finestra della stanza di Bradley, dando alla camera una forma diversa, una mansarda.

Completamente fatta di legno scuro, tranne per gli unici due muri color sabbia, che facevano un angolo. Sul primo muro vi era la porta di finto legno chiaro, e di fianco una lampada attaccata alla parete. Sull'altro muro invece c'era appoggiata una scrivania, con molti oggetti posti su di essa e dei fogli. Il soffitto iniziava dalla parete dove c'era la porta e scendeva fino alla finestra, dove sotto vi era il letto.

Il ragazzo chiuse la porta alle sue spalle, e prese la sedia sotto la scrivania, sedendosi di fronte alla bionda. -Jiulet, sono molto felice di vederti.- marcò la parola felice, aggiungendo un sorriso alla fine della frase, sotto lo sguardo confuso della ragazza. -Perchè sorridi?- chiese lei -Perchè quando la persone sono felici sorridono.- rispose lui, sorridendo ancora.

Era un po' come insegnare ai bambini piccoli quando non sanno le cose, e vedere Jiuliet annuire, lo rasserenava.
Jiuliet tenne bene a mente cosa Bradley le aveva appena detto, cercando di ricordarlo in futuro.

Sorriso uguale felicità.

Era un grande passo.

Bradley attese qualche minuto per far metabolizzare l'informazione alla ragazza, e poi iniziò a parlare di qualsiasi cosa gli passasse per la mente, in modo che lei si potesse distrare. Parlarono di tutto e di niente, tipo oh sai ieri ho comprato questo cilindro e che carino!.

La bionda guardó fuori dalla finestra della piccola stanza, e osservò il cielo ingrigirsi. -Credo che devo andare a casa..- disse lei guardando poi il ragazzo, che aveva un espressione abbastanza rassegnata sul viso. La ragazza se ne accorse, provando a capire cosa lo avesse spinto a cambiar umore, da felice a lei non lo sapeva. -Ti accompagno a casa.- e la bionda si allontanò dalla finestra, dopo che il moro allungò la mano verso la ragazza ancora confusa.

Lei prese la sua mano, alzandosi cautamente e, accompagnata dal ragazzo che aveva apposta quella espressione sul viso, cercando di far capire a Jiuliet che non era felice, uscì dalla sua dimora, verso la propria.

Ci posso riuscire, pensò lui mentre guardava affascinato Juliet.

Alexithymia || Bradley SimpsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora