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Brad guardava spesso intorno a se, per vedere dove fosse la ragazza che tanto lo affascinava. Doveva arrivare a momenti.

Non capiva perchè lei lo ha colpito, era una ragazza normale, forse un poco timida.
Lui era probabilmente il suo contrario, molto euforico, solare, e forse abbastanza stressante.

Nella sua vecchia scuola, a Manhattan, le ragazze erano solite a prendere suo esempio, per far colpo su di lui.
Il moro era spesso circondato da persone come lui, e oramai non era più abbituato su come reagire ad un comportamento differente.

Guardò il suo orologio da polso, controllando l'ora.
Lui e Juliet si dovevano incontrare esattamente tra due minuti.
Il moro era molto preciso.

Un minuto e ancora la ragazza non era arrivata, e decise di iniziare ad incamminarsi verso casa.

-Bradley?- Il ragazzo sobbalzò e si girò di scatto, vedendola. 
Guardó nuovamente l'orologio, impressionato.

-Qualcosa non va?- la ragazza lo guardò un po perplessa.

-Va tutto bene.. e solo che, sei arrivata così puntuale.-
Juliet si sistemó le maniche del maglione, tirandole fino a coprirle le mani.

-Sarà solo una coincidenza.- Bradley annuì, osservando I piccoli gesti che quel corpo così minuto faceva, e come i vestiti che indossava le stessero veramente bene.

La gonna nera le cascava lievemente sulle gambe, coperte da collant sempre neri, più trasparenti, bucati più volte in varie parti.
La gonna, le stringeva delicatamente il bacino, coperto da un maglione violaceo forse di una taglia più grande di quella che porta.
Infine, le ballerine bianche, che le incalzavano perfettamente.

-Uhm, possiamo andare?- La voce graziosa della ragazza distrasse il moro dai suoi pensieri.

-Certo.- si guardó intorno la strada, per poi ridere imbarazzato. -Non so dove si trovi una caffetteria.-

La ragazza roteó gli occhi, per poi camminare davanti a lui a passo svelto.
Era una ragazza da poche parole, non amava parlare.
Arrivati al bar, Juliet camminò verso il bancone di finto legno un poco scuro, per ordinare un cappuccino.

Bradley si avvicinò a lei, chiedendo una tazza di thè al limone, ed entrambi si sedettero ad un tavolino di fianco alla vetrina.

-Allora, Juliet, parlami un po di te.- La ragazza si sentì a disagio. -Ho quasi diciannove anni, sono nata a Brooklyn, e sono cresciuta lì fino a sette anni, in un appartamento modesto. Quando i miei si sono separati, mi sono trasferita qui con mio padre, ed eccomi qui, con un problema.-

Il moro la guardò abbastanza confuso. -Problema?-
Lei annuì. -non so descrivere il mio stato d'animo, e quello altrui.-

Alexithymia || Bradley SimpsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora