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La bionda stava camminando nei corridoi della scuola per arrivare al suo armadietto. Non si sentiva a suo agio, preferiva essere in un posto tranquillo.
Il suono delle sue sneakers si confondeva con le voci di tutte le persone che la circondavano.

Si guardò intorno, sperando di non incrociare lo sguardo con nessuno mentre girava la manovella del suo armadietto, mise i libri che teneva stretti al petto e si girò per andare via, quando qualcosa, o meglio dire, qualcuno attirò la sua attenzione.

-Juliet!- Bradley le corse incontro un po impacciato, inciampando spesso nei suoi stessi piedi.
Alla bionda sfuggì una risata, che poi tentò di soffocare mettendo la manica della maglietta che indossava davanti le labbra.

Bradley arrossí, e si sistemò immediatamente i ricci che stavano per avere vita propria sbuffando, non riuscendoci.

La ragazza continuó a ridacchiare. -Lascia che ti aiuti.-
Si avvicinò a lui e si alzò sulle punte, spostandogli le ciocche di capelli dal viso. -Credo che così possa andare bene.-

Il moro sorride intenerito, quando la vide scendere e ritornare più bassa di lui.

-Come sta..- il moro cercò di correggersi. -No, ehm tutto ben..No agh... scusami.-

La bionda abbassò la testa. -È okay, Brad.- Tentò di rassicurarlo.

Bradley si mise le mani nei capelli, scompigliandoli. -Sono un'idiota.-

La ragazza alzò un sopracciglio. -Per aver rovinato nuovamente come ti avevo sistemato i capelli?- Entrambi risero, e insieme uscirono dall'istituto.

La ragazza guardò dritto davanti a se, mentre il moro la fissava.
Durante il giorno, cercava di passare più tempo con lei, senza0 sembrare insistente. Gli piaceva la sua compagnia.
La notte invece, la passava a disegnare. Amava proiettare quello che gli passava per la mente, qualsiasi cosa, tra cose immaginarie e realtà, e in quel periodo non smetteva di pensare a lei. La osservava attentamente, anche come si vestiva, per poi ritrarlo su quel pezzo di carta tanto importante per lui.
Certe volte, disegnava se stesso insieme alla ragazza, magari camminando sulla riva di una spiaggia al tramonto, mano per mano.
Una volta, sperò di riuscire ad entrare nella sua mente, per capire come mai non riusciva a dirgli come stava. Voleva aiutarla.

-Bra..- La ragazza venne interrotta. -Oggi vieni a casa mia. Niente scuse, ti invio la via al telefono.- Le baciò la guancia, che prese un colore rossastro. Il moro la salutò, e corse verso casa. Forse poteva riuscirci.

Alexithymia || Bradley SimpsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora