10 - Un'altra?

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Per l'incontro del pomeriggio Draco aveva di nuovo tirato fuori il suo impeccabile completo di sartoria e la famosa camicia bianca, alla vista della quale Astoria aveva sorriso.

Dopo qualche momento di perplessità la ragazza si fece convincere a recuperare da casa (con un incantesimo, ovviamente) il vestito verde che aveva indossato l'ultima volta che erano usciti insieme: a parere di Draco così vestita avrebbe fatto sfigurare la ragazza che gli era stata promessa in sposa, a prescindere da quello che avrebbe avuto addosso.

Intendiamoci, Draco avrebbe preferito Astoria in ogni caso, anche col più umile dei vestiti, ma ovviamente si guardò bene dal dirlo ad alta voce.

Alla fine dei conti il vestito doveva servire a impressionare soprattutto Lucius e Narcissa.

Si smaterializzarono a Villa Malfoy con la tensione che cominciava a farsi sentire.

Senza dire una parola, ma tenendosi mano nella mano, i due ragazzi si incamminarono verso il roseto: nella lettera di quella mattina Narcissa aveva detto che, vista la bella giornata, era stato predisposto affinchè l'incontro si tenesse in giardino, al riparo dell'elegante gazebo situato nel grande prato in cui faceva bella mostra di sé anche la maestosa fontana.

In questo modo gli ospiti avrebbero avuto l'occasione di ammirare anche l'esterno del Manor...

Arrivati all'ultima parte del sentiero che si snodava all'interno del roseto Draco fece segno ad Astoria di fermarsi.

"Intanto vado avanti io" disse.

Ne avevano già parlato prima di partire: Astoria sarebbe inizialmente rimasta nascosta per presentarsi solo dopo che Draco avesse tastato il terreno.

Le alte siepi di rose la nascondevano alla vista senza problemi.

"Farò il più in fretta possibile" concluse poi.

Le diede un bacio veloce prima di sparire oltre l'ultima curva, lasciandola sola.

Draco percorse l'ultimo pezzettino di strada con i nervi a fior di pelle: e se non avesse funzionato?

E se nemmeno la presenza di Astoria fosse stata abbastanza per convincere i suoi?

La risposta risuonò chiara e semplice come non mai nella sua mente: si sarebbe rimboccato le maniche, perché per stare con lei sarebbe anche stato disposto a rinunciare alla sua eredità.

Quanto al suo nome... non essere più un Malfoy sarebbe sicuramente stato più un bene che un male.

Quando si fu avvicinato abbastanza notò che, proprio come l'ultima volta, le cose non erano come si aspettava.

Il tavolino non era apparecchiato con il solito servizio da tè e le portate di pasticcini che avrebbero potuto sfamare un reggimento, e all'appello degli invitati che ci sarebbero dovuti essere mancava più di qualcuno.

C'erano solo sua madre e un'altra donna: quest'ultima gli sembrava in qualche modo familiare, ma lasciò subito perdere preferendo concentrarsi sul piano (...che non aveva).

Si schiarì la voce per manifestare la sua presenza, pur sapendo benissimo che le due donne l'avevano ovviamente visto arrivare.

"Signore, buon pomeriggio" salutò educatamente facendo un cenno a Narcissa e baciando la mano dell'altra.

Rimase poi in piedi rivolgendosi solo a sua madre: "Ho ricevuto la vostra lettera questa mattina. Sembrava importante... speravo di poterne parlare direttamente con mio padre..."

"Lucius non è qui, come puoi vedere. In realtà la sua presenza non è proprio prevista. Mi sono invece presa la libertà di invitare la madre della sposa: pensavo che così avremo potuto parlare più civilmente riguardo al matrimonio..."

La ragazza e il MangiamorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora