Io e Jacob andiamo via dalla festa/noia mortale intorno alle dieci. Mi conduce alla sua auto e ci mettiamo in viaggio per non so dove.
«Posso sapere dove stiamo andando?» chiedo stizzita.
«Te l'ho già detto, stiamo andando a passare la not-» prova a dire.
«Si, la notte più bella della nostra vita e bla bla bla» lo interrompo.
Jacob si lascia andare in una lunga risata.
«Credo di aver scelto bene la mia compagna di avventure»
Lascio cadere il discorso e mi lascio andare sul sedile.
«Eccoci» dice Jacob fermando la macchina.
«Che ci facciamo davanti allo zoo?» chiedo confusa.
Uno zoo? Sul serio? Sarebbe qui che dovrei passare la notte più bella della mia vita?
«Seguimi» dice il moro prendendomi la mano.
Aspetta, prendendomi la mano? Se è un sogno non svegliatemi, vi prego.
Adesso siamo davanti al cancello che ovviamente è chiuso. Jacob però gira a destra e inizia ad arrampicarsi su un muretto alto circa un metro.
«Hai intenzione di guardarmi tutto il tempo o sali anche tu?» mi domanda divertito.
Gli faccio una smorfia e mi piazzo davanti al muro.
'A me e te' penso.
Mi inizio ad arrampicare sul muro e noto che non è poi così difficile. Sono quasi arrivata in cima, quando metto male il piede e scivolo. Con una mossa repentina Jacob mi afferra il braccio e mi tira su.
«Oh, Dio! Grazie» gli dico col cuore in gola.
Per tutta risposta lui mi fa un occhiolino. Adesso muoio qui.
«Dove andiamo ora?» chiedo appena mettiamo piede per terra.
«Ci facciamo un giro» dichiara Jacob tranquillamente.
Non avevo mai pensato a quanto uno zoo potesse essere inquietante di notte. In realtà non avevo mai pensato a uno zoo di notte e basta. E invece adesso sono qui, a infrangere non so quante leggi, ma dopotutto mi sto divertendo. Man mano che camminiamo l'adrenalina cresce e sento che il cuore potrebbe schizzarmi fuori dal petto da un momento all'altro.
«Jacob, ma non ci dovrebbe essere una guardia-»
Nemmeno finisci la frase che una luce di una torcia ci acceca.
«Ehi, ragazzini» urla.
Oh mio dio. Okay, Catelyn mantieni la calma. Respira e inspira.
«Adesso viene la parte divertente» esordisce Jacob e inizia a correre seguito da me.
Raggiungiamo in fretta il muretto da cui siamo entrati e lo superiamo -io con più facilità di prima- e usciamo dallo zoo. Nonostante siamo fuori, corriamo alla macchina e mettiamo subito in moto sfrecciando sulla strada.
«Credo che probabilmente avrò un infarto. Causa del decesso: tu» dico a Jacob e lui fa spallucce innocentemente.
«Ma almeno ti sei sentita viva, non spettatrice della tua vita, ma viva»
E non posso dargli torto, è stata la sensazione più bella che abbia provato in tutta la mia vita.
«Prossima tappa?» chiedo curiosa.
«Andiamo a prenderci un po' di rivincite, ma prima dobbiamo passare per il supermercato» dichiara.
Una volta fermatoci davanti al supermercato, Jacob caccia dalla tasca dei jeans una lista.
«Okay, qui ci dovrebbe essere tutto» dice tra sè e sè.
«E con quali soldi vorresti pagare tutto?» domando.
«Chi ha mai parlato di pagare?» risponde con un sorrisetto sghembo sul volto.
«No, no, no, no, aspetta. Cosa? Hai intenzione di rubare? Sappi che non imfrangerò la legge per col-» provo a dire, o meglio urlare, ma vengo interrotta.
«Non ti preoccupare, tu dovrai solo distrarre il cassiere, al resto ci penso io» mi assicura.
Nonostante non sia molto convinta da tutto ciò, perchè potrei comunque essere arrestata per complicità, decido di fare questa cosa, sempre in nome della notte-più-bella-della-mia-vita. Annuisco sconsolata ed entriamo nel supermercato. Noto subito che c'è un solo cassiere alla cassa numero uno e mi tranquillizzo un po'. Poi, come se fosse stata chiamata l'ansia riprende possesso del mio corpo e mi rendo conto che non ho idea di come distrarre quel ragazzo. In genere un bel paio di tette risolverebbero la situazione, ma 1. il mio abito del diploma non è particolarmente sexy e 2. io e una tavola da surf abbiamo molto in comune. Un lampo di genio però squarcia l'oscurità della mia mente buia. Mi dirigo al reparto assorbenti, mettendo nel carrello tutti i tipi che ci sono e poi mi piazzo davanti alla cassa numero uno.
«Ehi» dico.
Ehi? Davvero, Catelyn?
«Ciao, come posso aiutarla?» dice con voce smorta.
Abbiamo mr. voglia-di-vivere qui.
«Avrei bisogno delle informazioni su questi vari tipi di assorbenti» dico arrossendo violentemente.
«Ad esempio, questi rosa cos'hanno di differente da quelli viola? E quelli verdi? Hanno le ali oppure no?» inizio a parlare a macchinetta.
Il povero ragazzo a cui sto facendo l'interrogatorio sui tipi di assorbenti si gratta il capo sconcertato.
«Io non-» dice, ma lo interrompo.
«Non lo sai? Non dovreste essere tutti qualificati in questo genere di cose? Penso che farò una telefonata al direttore» mi sto fottutamente arrampicando sugli specchi.
«N-no, aspetta. Dammi qua» dice prendendo in mano il pacco di assorbenti.
Se fosse stata un'altra situazione avrei riso fino allo sfinimento.
«Vedi, questi rosa sono meno assorbenti rispetto a quelli viola, mentre quelli blu sono-» inizia ad elencare.
«Ah, okay grazie. Ma adesso devo proprio andare. Non telefonerò nessuno» lo interrompo vedendo Jacob che esce dal supermercato col ricco bottino.
Corro alla macchina e sguscio sul sedile del passeggero.
«Bella la trovata degli assorbenti» esordisce Jacob ghignando.
«Non parlare» ribatto minacciosa.
Partiamo di nuovo. Stavolta non ci provo nemmeno a chiedere dove stiamo andando, tanto Lo Stronzo non me lo direbbe comunque. Quando ci fermiamo davanti una casa parlo.
«Di chi è questa casa? Cosa ci facciamo qui?» i miei pensieri prendono voce.
«Questa è casa di Maisie Middleton. Quando eravamo alle medie disse a tutti che avevo una malattia venerea. Non gliel'ho ancora perdonato» spiega Jacob uscendo dall'auto.
Maisie Middleton è la ragazza più ambita della scuola. Ma ha anche un'altra qualità: è una stronza patentata. Sono state diverse le occasioni in cui a mensa mi ha buttato "accidentalmente" il cibo addosso. E sono state diverse anche le occasioni in cui mi ha fatto "accidentalmente" cadere nel bel mezzo del corridoio. E si, questa vendetta di Jacob è anche la mia, e vi assicuro che non proveró pietà.
«Dobbiamo prendere la cosa a cui tiene di più, e distruggerla» parla il mio rancore.
«Ehi, Catwoman, sta calma. Ho già un piano in mente» ridacchia Jacob.
Una volta preso tutto quello che ci serve dal sedile posteriore andiamo verso la finestra della stanza di Maisie. Essendo al primo piano arrampicarci è molto semplice e non perdiamo tempo. La principessa in rosa è nel suo dolce letto a dormire, inconsapevole della sua sorte.
«Jacob, le forbici» sussurro.
Apro lentamente le ante del suo armadio e vi caccio fuori tutti i vestiti. E inizio a tagliuzzarli, uno ad uno. E il piacere della vendetta mi annebbia la mente. Soltanto quando Maaisie inizia a muoversi, io e Jacob saggiamente ce la svignamo. Ho il cuore in gola, in preda alla paura di essere beccati, ma l'adrenalina sovrasta. Quando siamo di nuovo nell'nell'abitacolo dell'auto mi lascio andare ad una lunga risata seguita dal mio compagno di avventura.
«Non ci credo che abbiamo appena tagliuzzato tutti i vestiti a Maisie Middleton» dico euforica.
«Vendetta numero uno: completata» annuncia Jacob.
Rimette in moto e sfrecciamo di nuovo per le strade.
Questa volta tocca a Jason Dempsie. Capitano della squadra di football, nonchè possessore del Trono di Spade, ovvero il tavolo al centro della mensa. Jason, rigorosamente fidanzato con Maisie, più che altro è stato a guardare ogni volta che subivo le angherie della sua amata. Per Jacob invece è una storia più personale: erano migliori amici finchè poi con la pubertà non è diventato un cazzone totale. È da quel momento in poi che Jacob per un po' di tempo è stato nel mirino dei bulletti capitanati dal cazzone fino a quando non ha saputo come difendersi. Durante il tragitto Jacob mi ha raccontato davvero tantissime cose.
«Eccoci» annuncia il ragazzo accanto a me.
«Hai già in mente qualcosa?» domando.
«In realtà si» dice con un ghigno malefico sul volto.
«Tu sai quanto Jason tenga alla sua macchina, vero?»
«Tutti lo sanno, la chiama la sua piccolina e la luci-» dico ma mi interrompo capendo. «Dimmi che non hai intenzione di fare quello che presumo tu voglia fare» mi allarmo.
«Oh si, piccola. Gli distruggeremo la Porsche»
La parola 'piccola' mi ha annebbiato i sensi. Quindi mi limito ad annuire mentre Jacob prende il necessario: uova, bombolette di vernice e due mazza da baseball. Come un ingenuo, Jason ha lasciato la macchina nel vialetto, nonostante il garage a disposizione.
'Cazzone fino all'all'ultimo' penso.
«Prego» dice Jacob offrendomi le uova.
Ne prendo un paio e ripensando a Jason e alla sua faccia di merda, li scaglio con violenza contro la macchina. Jacob mi imita e in men che non si dica la bellissima Porsche rosso fuoco è ricoperta di uova strapazzate. Jacob poi mi porge una bomboletta di vernice.
«Sbizzarrisciti, Catelyn» dice Jacob.
Il modo in cui il mio nome scivola dalle sue labbra è musica per le mie orecchie.
Inizio a dipingere sull'auto un disegno astratto, poichè sono una frana in disegno, ma alla fine riesce un dipinto niente male. Per completare l'opera, Jacob mi porge una delle due mazze da baseball.
«Pensa a tutto quello che Jason ti ha fatto in questi anni, e colpisci» mi suggerisce.
E mi riesce abbastanza facile rompere il primo finestrino, se non fosse per l'antifurto che scatta all'improvviso. Continuo comunque a spaccare vetri e soltanto quando Jacob annuncia la ritirata lo seguo in una corsa folle.
'Forse questa si rivelerà davvero la notte migliore di tutta la mia vita'
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Ten Hours || Jacob Whitesides
FanfictionAlla festa del diploma gli occhi di Catelyn incontrano quelli di Jacob per la prima volta. Passano insieme la serata piú bella della loro vita, ma le strade si dividono. L'estate li porta in direzioni diverse e le possibilità di ritrovarsi nello st...