-...strano?-
Chiese Nico, preoccupato che realmente Percy avesse potuto capire qualcosa. Il figlio di Poseidone si sedette su una roccia, gambe aperte e mani strette luna all'altra, lo sguardo perso sulla superficie dell'acqua.
-Sì,strano,Nico. Immagino te lo abbiamo già detto che lo sei, magari con cattiveria...-
A quel punto buttò la testa di lato e spostò lo sguardo sul prato,leggermente imbarazzato. Nico non fece una piega, nonostante il cuore gli battesse a mille e iniziasse a sentire sempre più caldo in viso. Sì,lo avevano preso spesso in giro. Ma era cambiato. Sapeva farsi valere, adesso è lo avrebbe dimostrato a tutti, Percy per primo.
-Ma non era questa la mia intenzione. Sei strano...strano diverso. Come se ci fosse qualcosa che tu preoccupa,o agita.-
Il ragazzo dagli occhi del colore del mare puntò lo sguardo in quelli color nocciola del figlio del dio della morte,cosa che lo fece sussultare. Nico si riproverò come al solito per il suo comportamento da ragazzina alla prima cotta.
-Lo sai che se c'è qualche problema con me puoi parlarne, vero?-
Di Angelo lo guardò per qualche istante con espressione fredda e dura,come spesso faceva quando qualcuno gli mostrava un po' di affetto. Semplicemente non c'era abituato a certe attenzioni e nonostante fossero da parte dell'unica persona che gli fosse mai realmente interessata, faticava ad aprezzarle. Alla fine si limitò ad annuire ancora una volta, cosa che fece sorridere Percy. Parlarono molto,quella sera. Principalmente di com'era andato l'inverno, di cosa si aspettavano da quell'estate e cosa avrebbero potuto fare per renderla indimenticabile. O meglio,Percy parlava e Nico ascoltava e rispondeva a monosillabi.
-Non ho molti ai quali parlare di certe cose,sai?-
Disse il figlio di Poseidone,mentre i ragazzi tornavano verso le loro capanne per via del coprifuoco ormai imminente.
-Tipo...-
Percy abbassò la voce fino a ridurla in un sussurro.
-Tipo di Annabeth. La vedo così distante...-
Nico si sentiva stranamente in colpa. Mentre fissava il terreno polveroso annuì piano,come a far capire al figlio di Poseidone che Sì, anche a lui era sembrata distante nei suoi confronti ma no,non sapeva proprio dire perché. O meglio,non glielo volevo dire perché sapeva che la cosa lo avrebbe distrutto. Percy fece un gran sospiro che provocò una stretta al cuore di Nico,per poi rivolgergli un sorriso tirato.
-Immagino si sistemarà tutto.-
Disse poi in un sussurro. Nico pensava. Si chiedeva come mai, quell'anno, fossero cambiate così tante cose. Non era solo l'organizzazione del campo o la storia di Annabeth,ma anche il modo in cui Percy si era avvicinato a lui. Un anno prima non lo avrebbe mai portato in quel posto per una piacevole chiacchierata.
-Percy.-
L'interpellato alzò lo sguardo verso di lui,con aria interrogativa.
-Come mai proprio io? Perché ora vieni da me a parlare del più del meno quando prima venivi solo quando avevi bisogno di qualcosa.-
Percy si prese un attimo per fissare il cielo notturno,per poi rispondere alla domanda che gli era appena stata posta.
-So di essere stato opportunista in parecchie occasioni...ma ora non è chiaro?-
-...scusami,Percy,ma no...-
-Noi siamo amici,Nico. E gli amici fanno queste cose ogni tanto,lo sai?-
Il semidio dagli occhi azzurri scompigliò la zazzera bruna di Nico,per poi aumentare il passo. Il giovane Di Angelo non credeva di essere mai stato più felice.
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Underwater
Fanfiction"Lo guardò fisso e,senza più pensarci,si buttò sulle sue labbra. Si era sbagliato?Lo avrebbe scoperto a breve." ~Percico by Karma La trama non è conessa alla seconda serie di libri dello zio Rick.