Percy

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La giovane figlia di Atena entrò di qualche passo nella stanza. Era esattamente come se la immaginava: terribilmente deprimente. Portava i biondissimi capelli legati in una coda alta e aveva arrotolato fino alle spalle le maniche della maglietta del campo mezzosangue per il caldo.

-Emh ... ben arrivato, Nico.-

disse infine, sistemandosi sulle spalle la sacca blu che portava. A giudicare da come la ragazza si piegava di lato doveva essere molto pesante. 

Sei l'ultimo arrivato ...-

aggiunse poi posando un foglio giallo sul comò in legno di noce della capanna di Ade. Il contrasto tra i colori era evidente. Annabeth non aveva ancora guardato negli occhi Nico. Aveva quasi ... paura. Quando Nico era piccolo non intimoriva nessuno. Era solamente un figlio di Ade un po' taciturno, ma adesso ... alto, magro, con i pettorali visibili anche se teneva la maglietta e quegli occhi così penetranti metteva decisamente in soggezione. La ragazza deglutì mentre il moro le si avvicinava. Puntò i suoi occhi nerissimi in quelli grigio-azzurri della ragazza. Per qualche secondo si guardarono negli occhi, in silenzio. Il respiro di Annabeth si fece più pesante. Lui se si avvicinò ancora di più , fino a quasi azzerare la distanza tra i loro volti e ... prese il foglio che la figlia di Atena aveva precedentemente posato sul comò alle sue spalle Nico si allontanò da lei di qualche passo, fissò il davanti ed il retro del pezzo di carta e poi tornò a guardare la bionda. 

-E questo cosa dovrebbe essere?-

Annabeth sospirò. 

-Gli orari di quest' anno. Tra mezzora ci sarà la cena, a seguire come sempre i canti intorno al fuoco e prima delle undici bisogna trovarsi nella propria capanna.-

Spiegò lei che da brava figlia di Atena aveva imparato tutto a memoria. 

Il resto lo trovi scritto là.-

disse toccando il foglio e, inavvertitamente, anche le dita di Nico. Lei rabbrividì, lui si scostò con violenza. Tutti, tutti, tutti. Tutti ma non Annabeth Chase. 

-Puoi andare.-

disse infine lui, freddo. Annabeth si accigliò. Alzò un sopracciglio ed incrociò le braccia. 

-Non sapevo non potessi uscire senza il suo permesso, maestà-

Nico la fulminò con lo sguardo, Annabeth diede lui le spalle. Si avvicinò alla maniglia della porta. Nico la fermò prendendola per il braccio. 

-Annabeth...sono arrivati davvero tutti? -

Lei alzò lo sguardo su di lui. Tacque per qualche secondo. 

- Non proprio tutti, a dire il vero. Percy dovrebbe arrivare da un momento all'altro. -

Detto questo, apri la porta e fece un passo verso l'esterno della capanna. 

-Dovresti davvero sorridere, qualche volta.-

La bionda sbatté la porta. Percy non era ancora arrivato...non era ancora arrivato. Nico non si era comportato nei migliori modi con Annabeth, considerando anche quello che era successo tra di loro quell' inverno. Cos' era successo tra di loro, quell'inverno? Una bugia, in sostanza. Un'illusione. Nico si passò una mano tra i capelli e si buttò sotto una doccia fredda, l'ideale per schiarirsi l'idea. Il novembre prima aveva fatto proprio un errore. Ricordava soltanto una gelosia accecante, per quanto riguardava l'estate prima. Ogni volta che vedeva Annabeth e Percy provava una tremende sensazione di gelosia. Così, sicuro di essersi invaghito della giovane figlia di Atena ci aveva provato, anche insistentemente... e la bionda non era riuscita a resistere al suo fascino di "bello e tenebroso". Si erano baciati, erano finiti a letto qualche volta, niente di più. Annabeth si era innamorata: Nico la capiva e la voleva con molta più intensità di Percy. Aveva pensato pure di rompere con il figlio di Poseidone, dopo averlo tradito, ovviamente. Ma poi... poi Nico si era accorto di non provare assolutamente nulla per Annabeth. E aveva rotto quello che c'era tra loro, qualunque cosa fosse stata. Annabeth era tornata quella di prima, con Percy, ma non gli aveva mai detto ciò che ci era stato tra lei e Nico. E il figlio delle tenebre continuava ad essere insoddisfatto. Ma cosa voleva allora? Poi, poi aveva capito. E allora sì che era stato tutto molto più chiaro. Sì, ora sapeva cosa realmente voleva. Ora sapeva perché era perennemente insoddisfatto,con qualsiasi ragazza andasse. Il quasi diciassettenne uscì dalla doccia e si mise una delle sue tante magliette nere, un paio dei suoi tanti pantaloni neri e le sue solite scarpe (Bianche?No.) nere. Percy non era ancora arrivato...non era ancora arrivato

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