Chapter three

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"É stato davvero cattivo da parte tua ignorare la tua migliore amica per stare con suo fratello." Accelerò il passo per attraversare la strada di fronte la nostra scuola.
"Mer, non ti ho ignorata ma cerca di capire.. Non parliamo di pincopallino ma di Ashton Irwin." Accelerai anche io per raggiungerla.
"Ti prego non ricominciare." Si poggiò una mano sulla fronte.
"Capisci? Senti? ASHTON IRWIN."
"Si, si ho capito ! Ci vivo con 'Ashton Irwin'!" Lamentò agitando le mani in aria infastidita.
"Non rovinare il suo nome con quel tono!" La rimproverai puntandole un dito contro.
"Senti, se avrai il coraggio di aspettarmi io torno per le sette."
"Cooosa?" Mi fermai, "ed io a che ora dovrei venire?"
"Non ti ho mica invitato io Sheena."
Sbruffai.
"Busso dopo pranzo in modo tale da trovarti e per approfittare di parlare con ASHTON."
Girò gli occhi al cielo.

Mangiai di fretta e furia, rischiando di affogarmi, per poi prendere le chiavi e volare verso la casa di Mercury.

Appena salii gli scalini che portavano alla grande porta in legno, guardai l'orologio.
Erano precisamente le 15.07 .
Dopo qualche respiro di assestamento presi coraggio bussai.

Ma purtroppo non bastarono.

"Mercury?" Chiesi intimidita dallo sguardo penetrante e silenzioso di Ashton.
"È andata via poco fa."
Stronza.
"Ma nonostante tu abiti affianco a noi, per non farti tornare indietro puoi entrare." Disse spostandosi per farmi spazio, ma senza guardarmi perché troppo impegnato a guardare il suo telefono.
"N-no davvero, io.. Ci vediamo dopo."
Mi voltai in fretta per scendere le scale ma venni afferrata dal polso.

Una stretta forte ma allo stesso tempo morbida e delicata.

"Hai paura che io ti mangi?" Disse alzando un sopracciglio.
"C-cosa? No!"
"Allora entra. Anche perché tra un po arriverà la sorpresa e non voglio che lui aspetti."

Ero titubante, ma alla fine mi lasciai convincere e varcai la porta di quella casa.
Porta che non avevo mai varcato senza Mercury.

"Dimmi un po.. I tuoi gusti musicali?" Mi chiese fingendo palesemente di essere interessato, dopo avermi fatto accomodare e cercando di farmi stare a mio agio.
"Non sai davvero cosa dire eh?" Mi sfuggì.
"Esattamente." Disse sincero.
Almeno..
"Perché mi hai fatta rimanere allora?" Biascicai un po pentita intenta a bere il mio succo di frutta.
"Perché mi annoiava venire a chiamarti, o trovare un modo per farlo."

Come ti detesto quando mi tratti così.

Volevo dirlo, ma mi limitai ad un semplice e banale "ah.."

Rimanemmo, anzi, rimasi in silenzio guardandolo messaggiare e ridacchiare di tanto in tanto mostrando quelle magnifiche fossette, prima che bussassero alla porta.

Finalmente, saranno stati forse quindici o venti minuti di silenzio e completo disagio.

Ashton si alzò dal divano con fare pigro ed arrivò alla porta.

"Ehi amico!" Esclamò una voce non molto famigliare. Anzi, per niente.
"Ehi entra."

Calum Hood? Era lui la mia sorpresa?!

Che dovrei fare? Alzarmi? Stare seduta? Salutare? Stare zitta??

"Sheena..?" Quasi sussurrò Calum allungandosi di lato appena entrato dalla porta.
"Calum, ciao!" Mi alzai andando verso la sua direzione, cercando di essere il più convincente possibile.

Avevo paura.

La Schiava. ~A.I.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora