Sei quel che c'è di diverso da me

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Piacenza, ultima di campionato, scudetto già vinto da Trento con qualche giornata d'anticipo e ultima partita della Copra.
Parto da Lodi con Eli e Dani che per queste cose sono il TOP. Spettacolo fantastico, Piacenza non molla ma viene comunque piegata dalla furia giallo blu. Scendo per salutarlo, sorride e se ne va. Strano, sarà di fretta, aspetto. Lo vedo in corridoio, mando un bacio e sorride di nuovo ma non esce. Non capisco cosa gli costi fare quei 20 metri e venire a salutare. Decidiamo di aspettare ancora 10 minuti nella speranza che l'ossigeno gli arrivi nuovamente al cervello e passi almeno a salutare. Esce, grazie al cielo è rinsavito..forse. Apre la porta e una mora gli salta in braccio, la bacia. È tutto chiaro, è lei, è Ana. Non saluto e torno a casa. Era tutto nella mia testa, è sempre stato tutto nella mia testa. È finita.
Che amarezza, ci stavo credendo, ci stavo sperando. Ma come ho potuto anche solo pensarci? È troppo grande, troppo bello e troppo famoso per stare con me. Cos'ho da offrirgli io? Nemmeno il mio tempo, non ne ho con questa scuola. È finita. Buona vita Filippo Lanza, io mollo

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