6. Biancospino

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Elizabeth

I miei occhi si schiudono alla luce del giorno. La leggera brezza estiva mi sfiora il viso. Qualcuno mi sta accarezzando il capo.

"Blanch..." sussurro, con la voce impastata dal sonno "Blanch!" esclamo a voce più alta, sollevando la schiena, ricurva sul letto della mia amica.
Emetto un verso di dolore, a causa della posizione scomoda in cui ho dormito per tutta la notte. Osservo il viso stanco e pallido di Blanch e una fitta mi colpisce lo stomaco. Tenta di incurvare le labbra in un sorriso e i miei occhi si riempiono di lacrime.

La abbraccio, senza dire nulla.
La abbraccio fortissimo, per capire se si tratti di un sogno, se la sua presenza ci sia davvero. Quando le sue braccia mi cingono stancamente i fianchi, comprendo che è tutto reale.
Piango di felicità, sulla sua spalla, coperta dal tessuto di un camice bianco punteggiato di viola.

"Credevo di averti persa" dico fra i singhiozzi.

"Anch'io El... ti giuro che non ho idea di come" tossisce "sia potuto accadere..." pronuncia sommessamente, con una voce che non sembra la sua. È più roca del solito, fievole, distrutta.

"Non importa" la rassicuro, allontanandomi leggermente e scostandole i capelli dal viso, la cui pelle è fredda come se non scorresse più sangue sotto di essa.
"Pensa a riposarti, un giorno ne riparleremo."

"Hai detto a tua madre che sei qui?" emette, con voce strozzata. Leggo la preoccupazione sul suo viso, lei legge l'indifferenza sul mio.

"No, meglio non dirle nulla. L'importante è che torni a casa prima di lei" le spiego "Tu piuttosto, dovresti avvisare i tuoi genitori."

Sono a conoscenza del rapporto burrascoso che la lega alla sua famiglia, ma quello che le è accaduto è troppo grave per non essere raccontato.

"No!" esclama, diventando paonazza. Inizia a tossire più forte, poi, fortunatamente, si tranquillizza, quando le accarezzo il braccio con premura.
"Con loro non voglio avere più niente a che fare. Ormai sono andata via di casa, la mia vita è al college e con la band" dichiara, con fermezza.

Ho completamente dimenticato il fatto che suoni il basso in una rockband conosciuta al college.
Invidio il fatto che lei abbia una passione, a differenza mia.

"Capisco... va bene."

"Ho fatto un sogno" prorompe lei, con lo sguardo perso nel vuoto, dopo aver bevuto un sorso d'acqua.
Spalanco gli occhi per la sorpresa e lascio che prosegua nel suo racconto.

"Ho sognato che io e te camminavamo insieme, in una specie di bosco" gesticola lentamente, facendo poi una breve pausa per prendere fiato.
"C'erano tanti fiori, tutti uguali, bianchi e profumati. Fiori di biancospino" annuisce a se stessa "Tu mi dicevi che tuo padre aveva approvato. Continuavi a ripetere questa frase" mentre racconta quest'ultima parte del sogno, sento il battito del suo cuore aumentare e la vedo agitarsi.
Le prendo la mano e gliela accarezzo, per calmarla.

"Quindi mio padre era vivo?" domando, fingendo che la cosa non mi abbia provocato alcun effetto. In realtà sono sconvolta.

"S-si... mi dicevi che aveva approvato che stessi con un ragazzo. E tu eri felicissima, come non mai. E io felice per te" tossisce "Il sogno è finito così" conclude, attendendo una mia reazione, con un debole sorriso stampato sul volto.

"Beh... non so che dire..." sussurro, con espressione incredula.

"C'è un nuovo ragazzo nella tua vita?" mi chiede, chiudendo gli occhi e appoggiando di nuovo il capo sul cuscino.

Devo dirle la verità. Merita di saperlo.

"Si e no" rispondo, ansiosa "Non lo so."

"Spiegati meglio" ridacchia lievemente, facendomi sorridere.

Mr Red [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora