Il temporale pian piano stava diventando sempre più forte mentre la mia paura stava crescendo. Quella stanza era diventata buia e fredda, tant'è che non riuscivo nemmeno a riscaldarmi con il piumone nero che giaceva sul letto. Le mie ginocchia erano rannicchiate sul mio petto e la testa era appoggiata ad esse. I capelli erano indomabili, non riuscivo nemmeno a legarli e il bisogno di lavarmi e sentirmi profumata aumentava sempre di più.Emisi un gemito strozzato appena un altro tuono rimbombò per la stanza, la mia pazienza stava per finire. Ero abituata a stare da sola dopo tutto quel tempo passato in quella stanza spoglia, ma lì non si sentivano questi rumori da farti accaparrare la pelle.
Il rumore dei passi di qualcuno echeggiò per tutta la struttura, fino a quando non cessarono.
La porta si aprì di scatto e dal buio non riuscii a decifrare chi fosse quella persona.
<<Chi sei? Cosa vuoi da me?>> Sussurrai a voce strozzata.
Mi alzai dal letto senza far caso ai brividi causati dal contatto dei piedi sul pavimento freddo. La luce della finestra illuminava soltanto la mia figura e in parte il letto, il resto era tutto al buio. La figura nera davanti a me si avvicinò fino a sentire il suo respiro sul mio collo. Sentii la sua mano percorrere il mio braccio fino ad arrivare alla mia spalla, provocandomi dei brividi che arrivarono fino al cervello. Era un uomo questo era certo. Le sue mani erano possenti, grandi e riuscivano a procurarti sensazioni strane.
<<Sono io, Annabell.>> Pronunciò con voce agghiacciante un nome mai sentito e poi riprese <<Si Annabell, è questo il tuo nome.>>
Il mio nome? Annabell.
Non era possibile, non ricordavo assolutamente nulla del mio passato, avevo solo un numero.
Chi mi diceva che Annabell era il mio vero nome?
<<Stai mentendo... Chi sei tu? Che cosa ci faccio qui?>> Presi coraggio e dissi quelle frasi con più sicurezza.
<<Sei la mia unica possibilità Annabell, la mia salvezza.>> La sua voce riecheggiò per tutta la stanza.
Unica possibilità, la sua salvezza? Di che cosa sta parlando? Ero così confusa che fargli domande era ormai inutile, le sue risposte avrebbero solo alimentato la mia voglia di sapere.
Avevo paura e quella situazione mi mise solo più ansia di quanta non ne avessi già.
<<Abbiamo poco tempo, ho programmato tutto e non potrai farci nulla.>>
La mia mente, dopo quella frase, si staccò come una spina. Non riuscivo più a connettere o a capire cosa stesse dicendo da quando era entrato in questa stanza.
Se il suo obbiettivo era farmi avere più dubbi o domande ci era riuscito in pieno.
<<Dimmi solo chi sei, perfavore. O cosa ci faccio qui!>> Domandai prima che il suo corpo mi lasciò e il suo calore svanì. I suoi passi si allontanarono dalla mia figura e ritornarono vicino alla porta.
<<C'è tempo per sapere. Ma sappi che una volta saputo tutto non avrai più voglia di fare domande.>> Mi disse con voce autoritaria.
E dopo quella frase sentii solo il rumore della porta sbattere e le mie domande cessarono di colpo. Avevo paura di scoprire cosa mi sarebbe successo.
Mi rimisi a letto, coprendomi con il piumone nero e lentamente chiusi gli occhi cercando di non far caso al temporale e mi addormentai cullata dal rumore della pioggia fresca.
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Number Five [Z.M.]
FanfictionTRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=IBhOLAkPfuQ [STORIA IN REVISIONE] VOCE NARRANTE La piccola Annabell non ricordava il suo nome, nemmeno il suo passato. Era rinchiusa dentro quell'edificio da ormai tre anni, vivendo con l'ansia e la voglia...