Chapter five

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VOCE NARRANTE

Le unghie smaltate della signora Leonart sfioravano il grande fascicolo, composto da molti documenti, riguardanti un caso da molto tempo archiviato. Un caso a cui la giudice si era appassionata, con il solo malgrado di non esser riuscita nel suo impeccabile lavoro.

Dopo molte ricerche e duro impegno, ancora non si era riuscito a conoscere il motivo dell'improvvisa scomparsa di Annabell Frenk. Una ragazza dai capelli mori, dagli occhi color ghiaccio ed il viso pallido. La giovane giudice conosceva quella ragazza. Ogni mattina, alla stessa ora, passava davanti al grande palazzo dove la Leonart lavorava e con un flebile sussurro la salutava cordialmente.

I genitori della piccola Annabell furono vittime di un incidente stradale, così che la piccola bambina a soli due anni diventò orfana. Annabell fu trasferita in un istituto e dopo pochi mesi fu accolta in casa della famiglia Deman.

Da quel giorno la sua vita cambiò e crescendo diventò una bellissima ragazza, acqua e sapone.
Dichiararono la sua scomparsa nel lontano 2 Ottobre 2013 ed è così, che dopo tre anni, la signora Leonart fissava la grande vetrata, affacciata sulle strade trafficate di Londra, immersa nei suoi pensieri con il fascicolo tra le mani.


ZAYN

Dormiva beatemente, rannicchiata sul lato destro del grande letto ed io ero lì a fissarla. La mia ossessione per lei era immensa e la voglia di possederla era quasi incontrollata.
Sentii il letto muoversi e una testa alzarsi dal cuscino.
Nella penombra riuscii a scorgere la sua figura scendere dal letto e avvicinarsi alla possente finestra.
Quest'ultima permetteva di far entrare la luce della luna e di illuminarle il viso angelico, che possedeva.
Annabell era al dir poco stupenda.

<<Che fai sveglia?>> La mia voce rimbombò nella stanza, facendo uscire un piccolo sbuffo dalle labbra della ragazza.

<<Non sbuffare con me e rispondi.>> La testa di Annabell si girò di scatto verso la finestra evitando il mio sguardo, ma nel movimento riuscii a vedere i suoi occhi alzarsi verso il cielo.

Odiavo il suo lato infantile, metteva in risalto aspetti che non possedeva.
Mi alzai dal letto e la raggiunsi in poche falcate, prendendola dal polso, per poi successivamente girarla verso di me.

<<Lo sai che non ti sopporto quando fai così? Sei una bambina!>>

I suoi occhi assunsero un colore differente e presero a luccicare, per poi successivamente cominciare a lacrimare.

<<Sto impazzendo.>> Mi urlò in faccia <<Tu sei la causa del mio star male.>> Continuò sbraitando.

La sua espressione era disperata e  cominciò a prendere a pugni il mio petto. Il suo sguardo era impenetrabile, che quasi non si riusciva a decifrare e dopo due minuti buoni di questa drammatica commedia, cadde a terra, con la testa in mezzo alle gambe.

In tutto ciò non avevo fatto altro che ammirarla, era bella persino quando si arrabbiava. Si vedeva che stava soffrendo e una parte di me godeva per questa scena, mentre un'altra parte no.

Quella parte era morta da tanto tempo, era la parte della pena, dei sentimenti, dell'amore.
Ma ero pronto a farla uscire?

La presi in braccio e con una mano cominciai ad accarezzarle i capelli.
Lei cominciò a calmarsi ed un attimo dopo ci ritrovammo l'uno davanti all'altro.
Il silenzio ci circondava e si sentivano solo i respiri affannosi di entrambi.
I suoi occhi erano gonfi e le sue guance leggermente arrossate.
Ero immobile.

<<Ti prego, baciami>> sussurrò Annabell sulle mie labbra.

Number Five   [Z.M.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora