Memories never die.

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Alle 8.30 precise la sveglia suonò,dallo spavento mi catapultai fuori dal letto. Alzai gli occhi al cielo e lentamente mi alzai per dirigermi verso il bagno.

In 20 minuti ero pronta, scesi per mettermi un paio di scarpe,ma mi bloccai quando sentii una voce familiare parlare con mia madre "oh Nash é bellissimo rivederti,Rachel sta piuttosto male in questo periodo ma quando ti vedrà cambierà umore" misi una mano davanti alla bocca, non potevo Crederci.

Nash. L'amico che non ho mai dimenticato, era tornato. Avevamo litigato tante di quelle volte che all'ultima nessuno ha avuto il coraggio di ritornare.

Da quel momento ho pensato che non fosse vera amicizia,e ho lasciato perdere.ma solo sentendolo parlare sentivo che mi mancava.

Mi era sempre mancato ma non avevo il coraggio di ammetterlo perché se a lui non fossi mancata ci sarei stata solo peggio.

Mi ripresi e velocemente scesi trovandomi Nash seduta su una poltrona.

Non era affatto cambiato. Era sempre bellissimo,quel ciuffo mezzo biondo mezzo moro gli ricadeva sulla fronte e mi persi nelle sue iridi azzurre.

Quando si accorse della mia presenza si alzò di scatto venendomi ad abbracciare.

tanti ricordi mi passarono nella testa,dal primo momento in cui lo avevo incrociato fino all'ultima parola scambiata con lui.

"Mi sei mancata,perdonami. Per tutto,mi sono reso conto che tengo davvero alla nostra amicizia"
Sussurò sciogliendo l'abbraccio.

" anche tu mi manchi, e non sei l'unico che deve chiedere scusa." dissi d'impulso. In quel momento realizzai che da li a pochi minuti sarei dovuta essere in studio e non sarei riuscita a prendere l'autobus

"Nash,mi potresti accompagnare in studio?" chiesi speranzosa

"Ma certo,ho ascoltato le tue canzoni comunque e davvero hai una voce bellissima,mi dispiace di non averti appoggiato per tutto questo tempo" affermò rattristendosi.

"Nash, tranquillo davvero." dissi sorridendogli "ora però andiamo" detto questo presi le chiavi di casa e uscimmo.
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Dopo tre ore finalmente spofondai sul divanetto dello studio insieme a Nash che era rimasto per aiutarmi con la coreografia e il canto.

"wow. Non credevo che fosse così faticoso prepararsi per una casa discografica"affermò il mio amico intento a inviare un messaggio

"Lo so,ma vedrai i prossimi giorni.." dissi sbuffando e massaggiandomi la coscia,dolorante per il troppo movimento.

"Ti va di andare al bar?" chiese il moro cambiando discorso
Annuii per poi seguire Nash fuori dall'edificio

In quel momentouna ragazza mora dai capelli lisci e lunghi si avvicinò al nostro tavolo.

"Nash" lo salutò sedendosi accanto al ragazzo.

You're the color of my blood. -HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora