CAPITOLO 5

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LAUREN POV'S

L'agitazione non faceva parte di me, eppure quel giorno ero ansia pura: avevo l'incontro con le autoritá e non sapevo come sarebbe andata a finire. Sicuramente avrei dovuto scontare una pena, ma quello per cui combattevo veramente era la mia vita. Volevo rimanere viva. Ho deciso di dire tutta la verità una volta per tutte. Delle volte preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. Perché altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere, completamente vivi. Dopo essermi vestita fra l'altro con dei vestiti prestati da Camila, potevo sentire il suo profumo sulla mia pelle, dandomi quel pizzico di tranquillità di cui avevo bisogno. Feci un respiro profondo e uscì dalla porta accompagnata da Camila senza proferire parola.

-
La stanza era molto spaziosa con colori che si alternavano fra il grigio e il nero, al centro c'era un tavolo di ferro credo con documenti un po stroppiciati in varie cartelle.

< < Dopo anni di ricerche eccoci qua, è quasi un onore conoscerla > >

Non capivo la voce da dove proveniva, all'improvviso si accese una luce giusto al centro della stanza, mostrando il volto di un uomo sulla trentina d'anni, apparentemente dolce e dal bell'aspetto.

< < Le regole di questo interrogatorio sono abbastanza semplici: non mentire e non prenderci in giro per nessun motivo perché siamo a conoscenza di tutta la verità > >

< < Capito > > dissi senza esitare.

< < I genitori della signorina Cabello dopo due anni di coma hanno rimesso a posto le idee e hanno confessato che alla guida della macchina c'eri tu > > disse senza troppi giri di parole.

I genitori di Camila erano vivi? Come poteva essere possibile?

Mi girai e la vidi. Aveva uno sguardo indecifrabile, oscillava tra il perforarti il cuore e il scoppiare a piangere. Avrei tanto voluto abbracciarla e chiedere scusa ma qualcuno attirò la mia attenzione.

< < Tramite un sensore abbiamo notato che andava a 130km all'ora, come mai tutta questa fretta? > >

< < Avevo una consegna da fare > >

< < E cosa trattava questa consegna? > >

< < Debiti per uso droga, ho preso i soldi dal pub di mio cugino > >

< < Grazie per la sua spontanea confessione ma la telecamere fuori al locale hanno anticipato il tutto. Lei è in arresto per uso di droga, furto e tentato omicidio. Qualunque cosa che dica o faccia andrà a suo discapito > >

< < Non può essere, io non volevo davvero, fatemi avvisare mia madre vi prego > > dissi piangendo a dirotto.

< < Potrà chiamare sua madre solo per procursi un avvocato, ora stia zitta e metta le mani dietro alla schiena > >

< < Tom ci penso io a lei, passa ad Alexa > >

Mi prese con le sue piccole ma forti mani e mi portò di nuovo in macchina ma questa volta la sua.

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CAMILA POV'S
Io e Lauren eravamo in macchina. Io al volante, e lei nel sedile del passeggero. I suoi polsi erano bloccati da un paio di manette d'acciaio: era stata arrestata.
Nessuna delle due parlava, il silenzio era interrotto soltanto dal rumore dell'auto, dato che anche la radio era spenta. La ragazza dagli occhi smeraldo aveva lo sguardo perso nel paesaggio fuori dal finestrino, avrei pagato pur di sapere cosa stesse pensando in quel momento.  Nonostante mi stava iniziando a piacere, questa ragazza ha comunque ucciso i miei genitori e non gliela avrei fatta passare lisSiamo

< < Siamo arrivate > > dissi secca, spegnendo il motore della macchina, prima di essere scesa. Senza guardarla, aprii anche la sua portiera per farla scendere.
La condussi verso casa mia, mentre armeggiavo con le chiavi per trovare quella giusta. Ero parecchio nervosa, e le mani quasi mi tremavano.
Spalancai la porta di casa, guardandomi intorno.
Tutto era pulito, come sempre. Sofi non c'era. Questo significava che io e Lauren eravamo da sole.
Mi girai verso di lei, che si stava guardando intorno con aria curiosa, ma anche intimorita. Appena sentí i miei occhi puntati su di lei fece per abbassare lo sguardo, ma si fermó.

< < Saró molto chiara con te, Jauregui > > dissi con voce bassa, mentre mi avvicinavo a lei.

Ad ogni mio passo in avanti, lei ne faceva uno indietro, fino a rimanere bloccata tra me e il muro.
La feci aderire alla parete senza troppa gentilezza, e un mugolio sfuggí dalle sue labbra, non so se per il dolore o per altro.
Mi fiondai sul suo collo, iniziando lentamente a passare la lingua su ogni centimetro della sua pelle profumata, prima di prenderne un lembo tra i denti ed iniziare a succhiare forte.
Lauren aveva poggiato la testa contro il muro e il suo respiro era diventato decisamente irregolare.
Mi staccai di colpo, avvicinandomi al suo viso.

< < Hai due possibilitá, dolcezza > > soffiai al suo orecchio, mentre spingevo il mio bacino contro al suo e la bloccavo  contro al muro.
Si stava contorcendo sotto di me e non c'era sensazione più bella, quella di avere il controllo.
Potevo fare ciò che volevo della ragazza sotto di me, e lei me lo avrebbe permesso.
Le fitte al basso ventre aumentarono, quando incrociai gli occhi color smeraldo di Lauren pieni di lussuria, e da quel momento mi trattenni per non farla mia in quell'istante.
< < O ti fai scopare e diventi mia, oppure sei fottuta e finisci in prigione > > finii la frase, non lasciandole neanche il tempo di replicare: le stavo giá divorando le labbra a morsi.
Succhiai forte il suo labbro inferiore, guadagnandomi un gemito da parte sua. Era tanto eccitata quanto me.
Passai le mani lungo i suoi fianchi, facendole risalire prima di chiudere le mani a coppa sui suoi senti, stringendoli forte.
Con un gesto rapido e secco, le strappai la camicetta bianca, gettandola chissà dove nell'atrio.
Mi dedicai ai suoi seni, intrufolando una mano sotto la coppa del reggiseno e prendendole un capezzolo tra le dita, iniziando a stuzzicarlo. Spostai l'altra coppa del reggiseno, fiondandomi su sulla morbida pelle del suo seno e iniziando a lambirla, mordendola appena, per poi succhiarle l'altro capezzolo che si stava irrigidendo sotto la mia lingua.
Sentivo Lauren ansimare sempre piú forte, mentre spingevo e strusciavo il mio bacino contro al suo.
Le slacciai i pantaloni con molta fretta, prima di massaggiarle l'intimitá da sopra le mutandine giá bagnate.
< < Eccitata, occhi smeraldo? > > Soffiai sul suo collo, prima di lasciarci qualche morso, mentre, senza preavviso, le spostai l'intimo e infilai un dito nelle sue pieghe sensibili.
Lauren urló a quel contatto inaspettato, mentre io entravo e uscivo da lei prima di aggiungere un secondo dito.
Leccai il suo collo e scesi nuovamente sui suoi seni, succhiandoli e riempiendoli di segni violacei.
Spingevo il mio bacino contro al suo, insieme alle dita, e dal modo in cui Lauren gemeva decisi di darle di piú.
Aumentai la velocitá e la vidi inarcare la schiena, i suoi seni oscillavano mentre spingeva il bacino contro le mie dita, chiedendo ancora e ancora.
Con il pollice iniziai ad accarezzarle lentamente il clitoride, disegnando cerchi immaginari, per poi continuare a pompare le dita e spingere il dito contro il suo bottoncino sensibile.
Diedi le ultime spinte ancora piú veloci, e Lauren venne sulle mie dita, urlando il mio nome.
Si accasciò contro il muro, ansimando.
Le labbra piene e gonfie a causa dei miei morsi, gli occhi lucidi dal piacere e i capelli scompigliati: era una visione paradisiaca.
Mi portai le dita alla bocca, prima di avvolgerle con la lingua per portare via tutto il piacere della ragazza. Aveva un sapore buonissimo.
La vidi spalancare gli occhi, e se possibile, ansimare ancora di piú.
< < Allora, hai deciso? > > le chiesi, incastrando i miei occhi nei suoi e avvicinandomi lentamente a lei.
-

Buonasera girls, mi scuso di aver pubblicato il capitolo solo ora ma è il più lungo di tutti.

Ringrazio di cuore la mia amica unbrokevn per aver collaborato ad una parte del capitolo e per ringraziarla andate a leggere la sua storia 'Eres tú?', ne vale la pena.

Fatemi sapere se è di vostro gradimento e se volete questo tipo di raiting ancora.

All the love
-F

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 13, 2016 ⏰

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