Capitolo 4

612 57 6
                                    


4. Fenikkusu no sanmyaku ni misshon, soreha wanadatta?
(Missione alle Montagne della Fenice, che fosse una trappola? )
- Terza Parte -


- Alla buon ora Cervello Bruciacchiato... - Sorrise Gray
- Sei arrivato appena in tempo, Salamander, stavamo per farli fuori. - Sogghignò il drago d'acciaio, ancora a terra.-
- Siete già a terra? - Chiese Salamander, senza perdere la sua serietà.
- Tsk! Ci hanno solo colti di sorpresa. - Si difese il drago dei fulmini.
Ame sorrise. - Ti sei già ripreso?! Impressionante. Allora, Natsu Dragneel di Fairy Tail, Salamander. Fammi vedere cosa sai fare. -
Natsu avvolse i propri pugni nelle sue fiamme arancioni.
- Sono tutto un fuoco. -

Natsu attaccò il ragazzo, ma il pugno si infranse contro una barriera di oscurità.
- Pensavi che fosse così facile? -
Natsu non rispose alla provocazione, si limtò a continuare a colpire, Ame a dissolvere le fiamme del rosato con la sua oscurità.
Tutti e due avevano il fiato grosso, per la stanchezza.
Natsu non mollò nemmeno quando non riuscì più a evocare le fiamme, continuando a tirare pugni al biondo, non si era ripreso ancora del tutto dallo scontro con la donna-serpente.
Il pugno di Dragneel fu fermato dal muro di oscurità di Ame, che lo sbattè contro la parete.
Salamander cercò di rialzarsi, ma Hajime glielo impedì.
- Adesso basta. Ame, tu e Rheen vi siete divertiti abbastanza, prendi la lacrima e andiamocene. -
Natsu artigliò la gamba dell'uomo.
- Non vi lascierò andare... -
Una musica lenta e dolce si diffuse per la grotta, le palpebre dei maghi si fecero pesanti.
- Non... non finisce qui! - Disse Natsu, l'ultima cosa che vide fu il volto ghignante di Ame, mentre agitava la mano in segno di saluto.
Poi il buio.

Elsa uscì dalla grotta accompagnata dal ragazzo con i capelli blu. Aveva sentito la carta di Cana suonare, ma si era persa diverse volte mentre cercava di raggiungere i suoi compagni.
Quando li vide a terra, tutti privi di sensi, il suo cuore perse un battito per lo spavento.
E poi... che ci faceva lì Natsu? Non l'avevano lasciato in infermeria?
La maga si precipitò su di lui, mentre Gerard si chinava sulla maga degli spiriti stellari, cominciando a medicarle le ferite. Non erano gravi, ma erano tante.
Elsa aveva cominciato a scrollare e a prendere a schiaffi il povero dragon Slayer del fuoco, quando questi si svegliò.
- Ahi... Elsa smettila. - Mugugnò. La rossa tirò un sospiro di sollievo, mentre anche gli altri maghi cominciavano a riaversi dall'incantesimo.
- Cos'è accaduto qui? - Chiese la rossa.
Ognuno raccontò quello che era successo.
Gray e Juvia, di come avessero incontrato Rheen, di come fosse sparita nel nulla prima che la carta di Cana si mettesse a suonare.
Gajil e Levy, di come fossero arrivati alla lacrima, stando attenti a saltare il momento in cui erano stati quasi uccisi ed erano caduti l'una sull'altro, e di come l'avessero poi recuperata.
- Quando siamo arrivati in fondo a corridoio non c'era niente, così siamo tornati indietro. Ma quando siamo usciti siamo subito stati attaccati dalla ragazza dai capelli verdi e dal ragazzo biondo. Poi sono riuscita ad attivare la carta, prima che Rheen mi attaccasse - Spiegò Lucy.
Laxus era pensieroso, non era nemmeno riuscito a sfiorare Ame... quel ragazzo era davvero così potente rispetto a lui?
Elsa si voltò verso Natsu.
- Tu come sei arrivato qui? - Gli chiese.
Il rosato arrossì fino alla punta dei capelli, talmente rosso che poteva somigliare a un pomodoro maturo.
- Beh... ecco... mi sono svegliato e... è come se qualcuno mi avesse detto di venire qui perché eravate in pericolo. - Disse.
Elsa inarcò un sopracciglio, ma non disse niente.
- E lui invece? - Chiese Gray, puntando un dito verso Gerard. - Tu che ci fai qui? -
- Volevo sapere se la leggenda della lacrima era vera. -
- E abbiamo scoperto che lo è. E adesso? - Chiese Gajil.
- Si sono presi la lacrima... - Disse mestamente la piccola scripter. - Se non mi fossi fatta mettere al tappeto così facilmente... -
Lucy si avvicinò alla turchina e le mise una mano sulla spalla sorridendole.
- Non ti abbattere Levy, non è colpa tua. E poi, non avresti potuto fare niente contro quella melodia magica. -
- Certo che quel flauto aveva proprio una forma strana... - Intervenne il drago di ferro.
- Perché? Che forma aveva? - Chiese Gerard.
- Uhm... non so, sembrava tipo una donna con la coda di pesce... -
- Il Flauto delle Sirene... è un manufatto andato perduto secoli fa... com'è possibile che ce l'abbiano loro?! Migliaia di archeologi l'hanno cercato inutilmente... -
- Il Flauto delle Sirene? - Chiese Juvia
- Ne ho sentito parlare anche io. - Intervenne Elsa, tutti si girarono verso di lei.
- E' un antico manufatto, realizzato dai maghi saguaci di Zeref, nel tentativo di ricreare Lalluby. Ma la loro magia non era abbastanza potente, così, il flauto, non riuscì ad uccidere chiunque ne sentisse la melodia, però ne soggiogava la volontà, facendolo diventare un burattino nelle mani del possessore dello strumento. Dato che secondo alcune leggende esistevano creature marine che, con il loro canto, affascinavano i marinai conducendoli verso la morte, al flauto fu dato questo nome. -
Nella sala calò il silenzio.
- E noi... come facciamo a non cadere vittime di questo sortilegio se il tizio incappucciato lo può suonare e metterci l'uno contro l'altro? - Domandò Gajil.
- Farò delle ricerche non appena torniamo alla gilda. -Si offrì Levy.
- Va bene, ma anche se trovassimo un modo per resistere al flauto, non abbiamo informazioni su quest tizi... - Intervenne Gray.
- A questo posso rimediare io... - Disse Gerard. - La ragazza dai capelli verdi si chiama Rheen, il suo falco è in grado di teletrasportarsi, portando con sè, tutti coloro che hanno un contatto fisico con lui. Lei può copiare le tecniche magiche dei suoi avversari e combinarle a suo piacimento, anche se solo cinque minuti per tecnica. -
- Quindi potrebbe anche usare le mie chiavi? - Chiese Lucy.
- Uhm... non credo. Certo può copiare le tue tecniche, ma il contratto dei tuoi spiriti stellari è stretto con te. Ma c'è qualcuno che potrebbe: Dynis. Può assumere l'aspetto di chi vuole, e usare le sue tecniche, il suo potere è quasi uguale a quello di Gemini, ma a differenza di loro, non può leggere le conoscenze dei soggetti di cui prende le sembianze. -
- Come facciamo a sapere se si trova in mezzo a noi in questo momento? - Chiese Natsu.
- Non lo sappiamo. - Rispose Gerard.
- E quel ragazzo biondo invece? Ame, lui può controllare l'oscurità... - Chiese Laxus.
- Si, può modellarla a suo piacimento. E infine c'è il master... ma non so niente di lui. - Disse il mago degli astri - E infine, l'uomo con il flauto, Hajime. Sembra che l'unico suo potere sia legato a quell'arnese, ma starei attento... -
- Va bene, torniamo alla gilda e diciamo tutto al master, poi vedremo il dafarsi. - Disse Elsa.
Gray e Gajil sostennero Natsu, Levy e Juvia aiutarono Lucy. Si avviarono alla stazione per poi tornare alla gilda. Stanchi e sconfitti, ma ancora fiduciosi, sarebbero riusciti a riprendersi la lacrima.

La lacrima neraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora