Stockholm Syndrome

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Michael's Pov:
Da quel giorno , Ashton, mi era stato accanto, come mai aveva fatto con me e probabilmente con nessun altro.
Inizialmente riuscivo a percepire le sue difficoltà nell 'assecondarmi, nello stringermi forte quando di notte piangevo e tremavo, nel suo non mettermi fretta per fare ciò che di norma avremmo fatto. Poi iniziai ad avvertire un addolcimento,  un abbassamento nelle sue difese , un piccolo buco in un castello di muratura antica. Si stava lasciando andare mentre si prendeva cura di me...

Si stava comportando da persona affabile, premurosa ,ed era strano , ma questo suo lato nascosto, mi faceva sentire al sicuro. Una sensazione unica , perfetta e anche inesplorata. Avevo lui, almeno un po', non era solo lui ad avere me, ora, per qualche motivo ero finalmente riuscito ad avere un po'di lui. Avevo ripreso i corsi , ma lui non si fidava a lasciarmi totalmente solo, per questo , doveva esserci lui  con me in classe o in alternativa Calum, che non aveva preso per nulla bene la notizia di avermi spinto fra le braccia di uno stupratore. Eh diciamocelo, Ash gli ha fatto pesare il suo sbaglio più di quanto già non lo sentisse da solo il Kiwi. Quel ragazzo sa incutere davvero tanta paura alle altre persone... A quelle che non lo conoscono. Lui a me non farà mai paura, io so chi si nasconde dentro una cinta muraria.

Io amavo Ashton. Tutte le maschere che indossava erano solo coperture che lo rendevano meno vulnerabile, ma pur sempre smascherabile ad un paio di occhi attenti e non fermi alla superficie ruvida.

C'erano delle cose che non sapevo perché ai tempi , nemmeno lui le sapeva. Ad esempio, odiava vedermi con gli occhi persi nel vuoto, odiava sapere che non mangiavo , e odiava chi mi faceva del male. Ripeteva che solo lui poteva farlo, ed io sapevo che non mentiva. Uno dei suoi difetti era proprio l'essere sinceri solamente negli aspetti negativi . Ultimamente passava più tempo con me che col resto del mondo, ciò significava meno puttanelle attorno a lui , questo era un'ulteriore incentivo per non essere allontanato. Ma forse ci aveva anche rinunciato a lasciarmi andare in fretta.

Ashton's Pov:

Michael si era appena appisolato dopo un attacco di panico, una delle tante conseguenze devastanti scaturite da quel bastardo di Luke. Il minore riusciva a far credere agli altri che stesse superando il problema, ma con me non si sforzava nemmeno di farlo, sapeva che non sarebbe servito a niente. Avevo impararto a riconoscere le sue emozioni e i suoi stati d'animo tramite i suoi bellissimi occhi. Grazie ad essi capivo esattamente quando un attacco stava per arrivare, perché come nelle crisi di pianto, i suoi occhi si svuotavano di tutto,mostrando solo ansia e lacrime. Venivo travolto con lui . Io ero l'ancora a cui si aggrappava in quei momenti orribili per non affogare e mi piaceva esserlo. Si fidava di me, nonostante tutto il male che gli avevo fatto in passato,  ero pur sempre importante per lui. Per me la sensazione era diversa, stravolta,cambiata. Lui stava diventanto il centro del mio mondo. Non riuscivo nemmeno a pensare di andarmene. Volevo farlo, ma lui mi abbracciava più forte di prima e puff.  Mi ritrovavo ad abbracciarlo talmente stretto da rischiare di farlo soffocare e cantavo. Avevo scoperto che la mia voce aveva un effetto calmante su di lui, così ogni volta che aveva bisogno di tranquillizzarsi gli cantavo qualcosa, con la sincera speranza che lo potesse far sentire un filo meglio. Anche se cercavo di non ammeterlo, lo sapevo, io mi stavo innamorando di lui... Era come la sindrome di Stoccolma..

Abbracciai Michael e baciandogli la guancia iniziai a cantare, in un sussurro dato che dormiva e che non essendo stupido, avrebbe potuto capire i miei strani sentimenti per lui.

"But I feel I'm getting used to being held by you. Baby look what you've done to me, baby look what you've done now. Baby I'll never leave if you keep holding me this way . Baby look what you've done to me ,baby you've got me tied down. Baby I'll never leave you if you keep holding me this way"

"Ash, non ti preoccupare, continuerò a stringerti in eterno se servirà a farti restare" e così dicendo lui tornò a dormire mentre quello starno organo che abitava nel mio torace,  aveva iniziato a palpitare ad un ritmo nuovo, quello che stava in sintonia solo con Michael e non con altri.
#angolo della disagiata:
Questo capitolo é stato un parto, ultimamente la mia testa non funziona molto bene perciò questo é stato il massimo che sono riuscita ad ottenere. Probabilmente farà schifo, lol. Vi voglio bene, commentate e votate, se vi va♥Scusate per gli errori, ma considerate l'orario, baci♥
Se mi seguite, ricambio tutti. Bene, ora sparisco♥ Per davvero :)

Daddy {Mashton}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora