«Occhi azzurri» bisbigliai seccato nell'orecchio di Zayn.
Potevo urlare; avrei potuto benissimo urlare, sperando di rompergli l'udito. Magari avrebbe smesso di avvicinare la testa e di cantilenare ininterrottamente: «Chié?Chié?Chié?».
Era solo un dettaglio irrilevante che tra Niall e lui avessi scelto proprio il secondo per accompagnarmi alla partita... Beh, non così irrilevante: sapevo che Niall si sarebbe seduto sulle mie ginocchia, sgranocchiando popcorn e urlando a bocca piena insulti a questo o a quell'altro, perché il calcio lo agita parecchio; a Zayn, invece, non è mai interessato lo sport e mi illudevo che si sarebbe comportato come un semplice palo che non destasse sospetti di alcun tipo.
Ma eccomi lì, seduto sugli spalti con il mio amico a implorarmi il nome, o almeno il volto, di quello che lui definiva come una "futura scopata assicurata". La cosa peggiore era che, ogni volta che lo diceva, le guance mi andavano a fuoco perché non mi sembrava una prospettiva così terribile.
Anzi.
«Occhi azzurri?» disse, scrutando il campo. «Maglia 17 e culo da favola?»
Non mi stupii più di tanto: anche senza vedergli davvero le iridi, c'era una sola persona dagli occhi chiari che potesse interessarmi.
Borbottai parole scomposte e gli assestai una gomitata nel fianco.
Continuavo a ignorare le due ochette del secondo anno, qualche fila avanti a noi, che lanciavano occhiate piene di doppi sensi sia a Zayn che a me; la biondina di destra si era già fatta un giro nei bagni con me, a causa di una maledetta scommessa.
«Mi rispondi?»
«Vedi altri occhi azzurri degni di nota in quel campo?» sibilai irritato.
Non avrei più portato nessuno con me. Magari un cactus; un cactus mi avrebbe fatto da spalla meglio dei miei migliori amici.
L'aggettivo "amici" è tutto un programma, perché, mentre Zayn si sistemava il ciuffo, balzava sulla seggiola e «Occhioni Azzurri! C'è un invito a letto per te!» gridava, io stavo già programmando un modo per ucciderlo e per nascondere le tracce del mio crimine.
Il viso mi andò in fiamme quando tutti smisero di giocare e si girarono verso gli spalti, verso di noi. Afferrai Zayn per i pantaloni e scaraventai entrambi a terra, dietro la fila di sedie.
Funzionò come nascondiglio, ma funzionò ancora meglio per impedire a tutti di vedere il sorriso ebete che mi si allargò in viso alla chiara, quanto inaspettata, risposta.
«Quando vuoi, Styles!»
∎
«Fammi capire: è stato Zayn a dirlo, ma, in chissà quale modo, Occhi Azzurri ha capito che l'invito proveniva da te?»
Scalciai distrattamente una pietra e guardai di sottecchi Niall. «Si chiama Louis e non avrebbe dovuto esserci nessun tipo di invito.»
«Certo!» gridò lui, allargando le braccia tanto per sottolineare la questione. «E Zayn gli ha offerto Harry Styles su un piatto d'argento tanto per fare. Intendi rimangiarti tutto?»
Niall sa essere una persona intelligente; se si applica, riesce a raggiungere anche un discreto livello. Però, in quel frangente epico – perché, che guardassi Louis cambiarsi negli spogliatoi, camminare per i corridoi, mangiare nella pausa pranzo e all'uscita da scuola, era una cosa del tutto normale –, o mi stava prendendo in giro, o credeva sul serio che avrei indietreggiato come un codardo.
Certo, che bella barzelletta.
«Non ho mai detto questo.»
∎
Zayn mi sfilò la sigaretta dalle labbra e si appoggiò al muretto con fare cospiratorio. Sollevai un sopracciglio, un misto di curiosità e di terrore a velarmi da capo a piedi.
«Sabato c'è la partita contro la Madison. E noi, mio caro Hazza, saremo in prima fila.» Sventolò un paio di biglietti numerati davanti ai miei occhi.
«Traduzione?»
«Traduzione,» disse, col chiaro intendo di farmi il verso, «ti godrai Occhi Azzurri da bordo campo, vinceremo, saremo tutti felici e contenti e finalmente potrai scopartelo.»
«Quanto sei elegante.»
Ghignò divertito. «Prego. Non c'è di che, amico.»
Che il cielo mi fulmini, il piano funzionò davvero.
∎
«Harry Styles, eh?»
«Occhi az—Ehm, Louis Tomlinson.»
«Dovrei chiamarti Occhi Verdi?»
«S-Solo se vuoi. Puoi chiamarmi anche Occhi Neri, Blu, Viola; decidi tu.»
«Nah, Harry. Harry mi piace di più.»
In quel momento, persi dieci anni di vita per colpa di un fottuto sorriso.
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Suddenly
FanfictionOSCollection | OneDirection!SlashStories | Fanfiction ['Suddenly' è una raccolta di sei brevi OS ambientate al liceo, ognuna indipendente dall'altra.] ● Louis è il capitano della squadra di calcio. Harry costringe Niall e Zayn ad assistere con lui...