«Harry Styles è il fidanzato della capo-cheerleader» borbottò Zayn, scuotendo la testa.
L'idiozia del mio migliore amico riusciva sempre a stupirmi.
«Fa anche parte della nostra squadra» gli feci notare, chiudendo l'armadietto dopo aver preso i libri di cui avrei avuto bisogno nelle ore successive.
Mi importava più di quello che di tutto il resto. L'intera scuola poteva pensarla in un modo; io avrei continuato con la mia teoria. Avevo ragione, accidenti! Lui e io giocavamo nella stessa squadra, eravamo compagni.
Invece per Zayn sembrava non significare niente, perché mi si parò davanti.
«È un dettaglio irrilevante. Stai pensando di fare sesso con il ragazzo di una cheerleader!»
Sogghignai, gli battei una mano sulla spalla e inclinai la testa di lato. «Si direbbe che tu abbia più paura di quella ragazza, che di sapermi correre dietro a Styles.»
«Oh, ma i tuoi ormoni omosessuali non m'importano.» Agitò una mano in aria, riprendendo a camminare. «Lisa è perennemente mestruata e non ci tengo a vederci scatenare contro un uragano solo perché ti sei fottuto il suo ragazzo.»
Fottuto.
Risi, entrando in classe dopo Zayn.
Questa sì che è una bella prospettiva.
∎
«Louis!»
Calciai il pallone appena quello mi passò davanti; una mossa orrenda, perché avevo calcolato tutto fuorché la direzione. Comincia a fischiettare con indifferenza e ad allontanarmi, quando colpì la nuca pelata dell'allenatore. Il quarantenne agitò la sua cartelletta in aria, cercando il responsabile, e mi strinsi nelle spalle mentre Ted – i secchioni a che servono se non a prendere la colpa al posto degli altri? – incespicava sotto al suo dito puntato.
Teddy sbagliava porta a ogni allenamento, quindi chi ero io per contraddire Paul?
«Lo sai che è poco carino da parte tua?»
Roteai gli occhi, mentre mi voltavo per guardare in faccia lo scocciatore, ma, forse in stile soap opera drammatica, le parole mi morirono in gola. Le sentii distintamente retrocedere fino a seppellirsi nei bassifondi del mio corpo, attorcigliarsi su loro stesse e morire.
Sbattei gli occhi un paio di volte. «S-Styles.» Mi morsi l'interno della guancia. «Una tazzina di cazzi propri non guasta mai.»
Percepii la risata di Zayn nelle orecchie.
Quegli occhi verdi mi inchiodarono sul posto come uno scemo; i suoi ricci, trattenuti da una fascia nera, gli attribuivano l'aria di un angioletto; le sue labbra mi sorridevano.
Continuai a mordermi la bocca solo per impedire al desiderio di spogliarlo di prendere il sopravvento.
«Siamo suscettibili, eh?» Harry disse, ironico. «Può essere colpa di scarsa attività sessuale.»
Zayn continuava a ridere.
I pantaloncini non mi aiutavano. Quelle che potrebbero essere definite "attività sessuali" io le mandavo avanti sotto la doccia in completa solitudine. Non so se mi sentivo più ridicolo, o più eccitato che mai.
Quando mi trovai il volto di Harry a soli due centimetri di distanza, ero piuttosto sicuro che si trattasse di eccitazione.
«Tu non avrai di certo simili problemi» dissi, alludendo alle cheerleader che gridavano dall'altro lato del campo.
Sorrise di nuovo. «Ma non è propriamente quello che mi serve, purtroppo.»
E Sbam! Fu come ritrovarsi sotto un camion e riuscire a tornare in piedi senza lividi o ossa rotte l'attimo successivo. Anzi, più in forma di prima. Se non fossi stato abbastanza cosciente da evitarlo, mi sarei ritrovato per terra, direttamente in ginocchio per calargli i pantaloni.
Dipende dai punti di vista razionali e da quelli che, invece, si divertiva a creare la mia testa.
Benedetta fu la mia immaginazione.
«Cosa ti serve, allora?» sussurrai, col fiato corto e i brividi di freddo a scuotermi la colonna vertebrale.
Harry aveva due occhi stupendi, impenetrabili e agghiaccianti, forse pieni di segreti e sottintesi.
Ero troppo impaziente della risposta per voler cercare di decifrarli.
«Lo sai eccome, Louis.»
∎
Boccheggiai, mentre mi spingeva nello spogliatoio. Mi mancava terribilmente l'aria, ma piuttosto che bloccare tutto quello sarei morto.
«Spiegami ancora un secondo perché.»
Già, perché? Louis, sei proprio un coglione.
Mi morse il labbro inferiore; rise, sfilandomi la maglietta come se temesse che non ci fosse abbastanza tempo per farlo, e mi schiacciò tra il muro freddo e il suo corpo. «Credi di averli solo tu i problemi?» sibilò, passando le mani sulla mia schiena, arpionandomi la pelle. «Perché frequento Lisa? Obbligo. Funziona così il mondo, Lou Lou.»
Inclinai la testa all'indietro per permettere alle sue labbra di esplorarmi il collo. Provai con tutto me stesso a restare cosciente.
«Non te l'ha mai detto nessuno?»
Gli afferrai i ricci sudati e lo costrinsi a guardarmi. «Mi staresti usando, quindi?» Assottigliai lo sguardo. «Là fuori devi indossare una maschera, ma qui dentro puoi fare quello che vuoi, con me. Ho indovinato?»
Strinse le mie mani tra le sue, sporgendosi per baciarmi di nuovo.
«Sei un ragazzo perspicace» sussurrò, chiudendomi tra le dita della mano destra il mento.
Non potei fare altro che seguire i movimenti delle sue labbra rosse e morbide, perché stavano urlando aiuto in tutti i modi possibili. Nella ricerca disperata della mia bocca; nella mano sinistra che mi accarezzava il petto, scendendo fino ai pantaloncini e infilandosi all'interno; nel suo corpo che mi teneva schiacciato contro il muro per usufruire al massimo del contatto.
Chi cazzo ero io per impedire tutto quello?
Zayn ancora rideva nella mia testa, con una cantilena di ironicamente disperati "Siamo morti!", che mi facevano sorridere più che arrabbiare.
E sapevo già cosa ci saremmo detti, una volta fuori da quello spogliatoio.
∎
«Lisa ti ucciderà.»
«Lo so, ma è stata la scopata migliore della mia vita.»
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Suddenly
FanfictionOSCollection | OneDirection!SlashStories | Fanfiction ['Suddenly' è una raccolta di sei brevi OS ambientate al liceo, ognuna indipendente dall'altra.] ● Louis è il capitano della squadra di calcio. Harry costringe Niall e Zayn ad assistere con lui...